Processo Open Arms, al via udienza preliminare per Salvini
L’ex ministro dell’Interno è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver negato lo sbarco a Lampedusa a 147 migranti soccorsi in mare dalla ong Open Arms ad agosto del 2019
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È cominciata nel bunker del carcere Ucciardone di Palermo con la richiesta di costituzione delle parti civili l’udienza preliminare (off limits per i giornalisti) nei confronti dell'ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato lo sbarco a Lampedusa a 147 migranti soccorsi in mare dalla ong Open Arms ad agosto del 2019. La nave della Opem Arms rimase 20 giorni ferma davanti alla maggiore delle Pelagie. Furono, poi, i magistrati di Agrigento, in seguito a un'ispezione a bordo, a ordinare lo sbarco d'urgenza dei profughi stremati dal caldo e dalla traversata in mare
Le diversità rispetto al processo a Catania
L'accusa è rappresentata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Marzia Sabella e dal pm Gery Ferrara. A Catania, per un'imputazione analoga (sequestro di persona), riguardante i migranti salvati dalla nave Gregoretti della Guardia Costiera nel luglio 2019, il 3 ottobre scorso il sostituto procuratore Andrea Bonomo ha chiesto il proscioglimento per l'ex ministro, mentre il gup Nunzio Salpietro ha disposto un approfondimento, citando Conte e altri ministri, per verificare quanto ripete l'imputato Salvini: la decisione di non far sbarcare i migranti fu una scelta dell'intero esecutivo.
L’atto di accusa della procura
A Palermo, invece, la procura non ha dubbi su chi assunse la scelta. Nell'atto d'accusa dei pm, ci sono due lettere del presidente Conte. Lettere con cui nei giorni più difficili del caso Open Arms il presidente del Consiglio sollecitava l'allora ministro dell'Interno a far sbarcare al più presto i 27 minori non accompagnati perché la situazione sulla Open Arms era ormai drammatica dal punto di vista igienico-sanitario.
Legale Salvini: divieto sbarco deciso dal Governo
«Il divieto di approdo della nave dell'ong Open Arms non fu una decisione individuale di Salvini, ma dell'intero esecutivo» è invece la tesi ribadita davanti al gup di Palermo dall'avvocato Giulia Bongiorno, legale del leader della Lega Matteo Salvini. Il gup ha ammesso tutte le istanze di costituzione di parte civile presentate all'udienza preliminare a carico dell'ex ministro dell'Interno. Le parti civili sono 18: alcuni dei profughi trattenuti a bordo, il comandante della Open Arms, il capo missione della ong catalana e diverse associazioni tra le quali Legambiente, Arci, l'associazione Accoglie Rete, Giuristi Democratici, il Ciss, Open Arms, Mediterranea Saving Humans, Cittadinanza Attiva. L'ex ministro dell'Interno è arriva poco prima delle nove, accompagnato dal suo legale, l'avvocatessa Giulia Bongiorno. Ad accoglierlo, la protesta delle associazioni del movimento antirazzista, con cartelli e slogan: “Processo all'odio”.
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