Produzioni su misura l'arma vincente del B2B italiano
Dietro ai successi ottenuti dai campioni nazionali dell'export ci sono migliaia di fornitori e subfornitori di altissima qualità
di Lello Naso
3' di lettura
C’è un export che non occupa le copertine e raramente finisce nelle statistiche. Ma spesso è il core business del made in Italy, qualcosa di meno appariscente delle tre F – fashion, food, furniture – bandiera delle vendite italiane all’estero, ma assai concreto e determinante. Sono i prodotti B2B, in maggioranza della meccanica, ma che attraversano orizzontalmente tutti gli altri settori. Macchine per la produzione, componentistica per l’industria meccanica, forniture e subforniture di terzisti per i settori più svariati, produzioni di complemento per le grandi commesse, prodotti di nicchia generalmente tailor made. Qui si esercita il meglio dell’Italia leonardesca, quella che mette insieme la tecnologia e il senso del bello, anche a servizio di altre imprese.
Macchine e tailor made
Terza al mondo per produzione dopo Cina e Germania, l’industria italiana del bene strumentale vive per definizione sui progetti tagliati a misura di cliente. Su questo ha fondato la sua competitività. Nel 2022, il fatturato delle macchine per l’industria è arrivato a 54,1 miliardi di euro. L’export, che è cresciuto del 4,7%, è arrivato a quota 34,4 miliardi, il 64% del totale. Nel 2023, proseguirà il trend positivo, ma a ritmo più contenuto per l’incertezza dello scenario internazionale. Il fatturato crescerà a 55,8 miliardi euro, il 3,2% in più rispetto al 2022. L’export è atteso in crescita, del 3%, a 35,4 miliardi di euro.
Una tendenza in crescita per un settore che ha saputo superare anche le difficoltà del quadro internazionale, il chip shortage e la carenza di materie prime. I ritardi delle consegne, arrivati anche a diciotto mesi, che avevano provocato ingorghi di magazzino e blocchi della produzione.
Distretti e filiere
Il distretto, soprattutto dopo la frenata del reshoring e l’avvio del rientro di molte produzioni in patria, sta tornando al centro del discorso industriale italiano (ammesso che ne sia mai uscito). Nella logica del distretto, che precede quella della filiera corta diventata una necessità di prospettiva con la crisi geopolitica, l’apporto del fornitore all’impresa esportatrice ricopre un’importanza fondamentale.
La catena del valore, competitiva sui mercati internazionali con i prodotti bandiera, si alimenta della fornitura dal basso di componentistica. Non sono i numeri del fornitore a determinare le statistiche delle vendite all’estero dell’impresa esportatrice, ma dire che li determinano non è fuori luogo. Si pensi ai produttori di finiture in pelle del Valdarno che fanno la gran parte del valore aggiunto delle griffe della moda che le utilizzano. O si pensi anche ai produttori di viti e stanghette dell’occhialeria del Cadore. Senza parlare della più classica componentistica auto che fornisce le grandi case automobilistiche del lusso come Ferrari, Lamborghini o Maserati (oltre che contribuire direttamente all’export con le vendite soprattutto alle case tedesche).
Le grandi commesse
Discorso analogo può essere fatto per le grandi commesse nel campo dei trasporti o dell’industria militare, per citare due casi molto riconoscibili e immediati. Le navi da crociera, per esempio, sono il prodotto finale, venduto spesso all’estero, di un’industria (di prossimità e non) che offre un contributo determinante. Gli arredi di design delle navi di crociera, per esempio, sono il frutto di un’artigianalità e di una capacità di progetto uniche. Le navi da crociera di Fincantieri contribuiscono fortemente alla bilancia commerciale italiana grazie anche agli arredi di design italiano (oltre che alla tecnologia, all’impiantistica e a tutto il resto che viene fornito da imprese partner).
Così come nell’industria ferroviaria o nella produzione delle grandi valvole per gli oleodotti, per esempio, l’apporto dei grandi specialisti è determinante. Anche se dalle statistiche ufficiali, come apporto alle vendite all’estero di made in Italy, emerge raramente.
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