Professionisti obbligati al preventivo nero su bianco
di Federica Micardi
2' di lettura
Il costo della prestazione professionale d’ora in poi andrà scritto nero su bianco. È una novità, un passo importante verso la trasparenza, destinato a cambiare la prassi nei rapporti tra utenti e avvocati, commercialisti, ingegneri e architetti solo per citare alcune professioni (gli Albi sono poco meno di una ventina).
Un primo tentativo di inserire l’obbligo del preventivo per gli ordinistici è stato fatto nel 2012 da Monti, con il Dl 1/2012 (lo stesso che ha abrogato le tariffe) ma era sufficiente comunicarlo “ a voce” e per gli avvocati andava fornito solo su espressa richiesta del cliente. Ora si cambia. Da martedì, primo giorno di entrata in vigore della legge 124/2017, scattano le nuove regole, e il preventivo per la prestazione, dettagliato e con la distinzione tra spese, diritti e onorario, deve essere «obbligatoriamente, in forma scritta o digitale».
Gli avvocati sono la professione che, fino ad oggi, ha sollevato le maggiori difficoltà sulla possibilità concreta di fare un preventivo che possa prevedere i diversi scenari possibili, che quando si tratta di giustizia - dati anche i tempi lunghi - sono davvero tanti.
Nonostante questa premessa Guido Alpa, professore di diritto civile alla Sapienza e già presidente del Consiglio nazionale forense, accoglie con favore questa novità. «Con il preventivo scritto il rapporto è più trasparente e il cliente,una volta che ha avuto contezza del costo può fare le sue valutazioni e decidere se gli conviene o meno fare una causa, oppure transigere o passare per la mediazione anche se non è obbligatoria». Secondo Alpa però resta un punto interrogativo: «Quello legale non è un servizio di cui si può prevedere la durata e la complessità, perché ci sono molte possibili varianti. Ritengo - suggerisce Alpa - che il preventivo debba consentire integrazioni e aggiornamenti se dovessero cambiare le circostanze». Per Alpa il rischio che il cliente venga disincentivato solo in base al preventivo dall’intraprendere una causa non c’è. Anzi il preventivo tutela anche l’avvocato. «Capita - racconta Alpa - che il cliente dopo in primo acconto ritardi nei pagamenti o addirittura non paghi più, mentre l’avvocato è comunque tenuto a proseguire la sua prestazione». Se esiste un documento scritto che indica la parcella prestabilita per l’avvocato sarà più facile rivolgersi al tribunale per ottenere quanto gli è dovuto.
Meno preoccupati dal nuovo obbligo sono i commercialisti, che si sono già portati avanti. «Il nostro Codice deontologico, operativo da marzo 2016,prevede la forma scritta del preventivo - racconta il consigliere nazionale Giorgio Luchetta - e tre anni fa abbiamo preparato un software, ora in fase di restyling, che si chiama “Mandato”, uno strumento gratuito a disposizione di tutti i colleghi con diversi format disponibili, a seconda dell’attività richiesta, che non solo fornisce un facsimile di contratto comprensivo di preventivo, ma anche il necessario per la privacy e l’antiriciclaggio; un software - sottolinea Luchetta - passato al vaglio del nostro ufficio legale e anche dell’Antitrust».
Per vedere il peso che fatti non prevedibili potranno avere sui preventivi professionali bisognerà aspettare; che ci possano essere degli scostamenti è risaputo, l’importante è che queste variazioni siano ragionevoli e giustificabili.
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