Profumare la musica: udito e olfatto sempre più integrati in esperienze di sinestesia
Le note di un pianoforte e le note di testa, di cuore, di fondo di una fragranza: ecco dove esplorare nuovi dialoghi sensoriali fra Milano, Firenze e Parigi.
di Mariangela Rossi
3' di lettura
Ci sono momenti in cui un profumo si deve solo ascoltare. È un istante in cui due vibrazioni percettive, udito e olfatto, si incontrano, dando vita a un dialogo inatteso fra gli accordi degli strumenti che risuonano e le note aromatiche che si diffondono e combinano. Sono percezioni sinestesiche, sospese in un tempo sottile, dove i due sensi finiscono per sovrapporsi: ne ho fatto personale esperienza sia in occasione di particolari concerti sia nel corso di performance sonoro- olfattive a cui mi è capitato di assistere.
«In un momento storico come quello che stiamo attraversando, è un ottimo modo per sfuggire dai pensieri negativi. L'olfatto dona piacere, quiete. E parla lo stesso linguaggio della musica: ha la stessa immediatezza, armonia e capacità evocativa», spiega Laurent Assoulen, pianista jazz, compositore e creatore di fragranze che, proprio a Milano, ha dato vita a un laboratorio musico-olfattivo, unendo gli accordi del suo pianoforte a coda con le note di diverse essenze. Da anni lavora
sulle corrispondenze di questi due mondi e si esibisce in concerti durante i quali esegue brani che rispondono ad altrettante composizioni create da maître parfumeur di IFF, come Anne Flipo, Napoleão Bastos e Carlos Benaïm. E se, ad oggi, i concerti dal vivo non sono possibili, si può almeno ascoltare a casa il suo cd Sentire, nomen omen, con cinque fragranze sotto forma di patch riutilizzabili.
A Firenze, nella Basilica di San Miniato al Monte, ho avuto l'occasione di ascoltare Extrait de Musique, ottetto vocale di Filippo Sorcinelli , eclettico organista prestato all'alta sartoria sacra e autore della linea di fragranze Unum. Musica ed essenze, così volatili e intangibili, hanno un potere comunicativo immediato, arrivano dritte al cuore e alla memoria, entrambe hanno qualcosa di catartico.
Dall'incenso dei primi profumi, per fumum, bruciati come offerta agli dèi, ai registri dell'organo che accompagnano le liturgie, entrambe, sostiene Sorcinelli, ci proiettano in un'altra dimensione. «La sinestesia è un processo percettivo, non cognitivo, piuttosto inconsueto. La narrazione del profumo, anticipata dall'elaborazione artistica della musica, si fonde suscitando l'elemento per me più importante: l'emozione», spiega.
A Parigi, invece, sulla scia delle novità contemporanee a Le Bon Marché, mi ha incuriosito la performance di Pierre Guguen, anima di L'Orchestre Parfum. Gli strumenti di cui si serve? Un pianoforte e le mouillettes. Note di testa, cuore e fondo, che dialogano con altrettante note alte, medie e basse. Piramide o pentagramma? «Profumo e musica condividono molti termini e hanno la spontanea capacità di muovere le nostre anime», conferma Guguen, profumiere con una band che suona dal vivo, crea playlist di Spotify e realizza otto jus a tema. Ogni flacone è dotato di un Qr code per scansionare e ascoltare la musica comodamente a casa propria.
Anche l'Accademia del Profumo ha scelto, per la premiazione delle migliori fragranze dell'anno, di unire discipline diverse: un concerto con intermezzi danzati - special guest, la prima ballerina della Scala, Virna Toppi - al Teatro Bonci di Cesena, che verrà trasmesso per tutti il 27 maggio 2021 sui canali ufficiali YouTube e Facebook. «Profumo e musica sono arti distanti solo in apparenza.
Quando si incontrano ne possono gioire almeno tre sensi: olfatto, udito e anche la vista», sottolinea Matteo Medri, regista della serata.
Ma non sempre la convergenza avviene durante un concerto, che sia live o registrato. C'è anche chi, come i fratelli Andrea e Chiara Valdo di V-Monkeys, entrambi appassionati di linguaggi musicali, sperimenta soluzioni diverse. I due hanno ideato la collezione JusBox Perfumes : entrando nel loro store milanese, si viene subito accolti da un juke-box interattivo. L'arredo degli interni e i dettagli di vinili richiamano immediatamente le atmosfere ovattate degli studi di registrazione.
Un viaggio nel tempo è anche Harmonie Pastorale, l'edp ispirata alla Sinfonia n. 6 di Beethoven, realizzata da Lucien Ferrero, come un direttore d'orchestra sul podio che dà voce alle note e agli aromi della natura quasi fossero su uno spartito.
A volte, invece, suoni e fragranze sono sinergici nel veicolare messaggi legati alla conservazione del Pianeta. Ci ha pensato il leggendario chitarrista dei Queen, Brian May, astrofisico e co-fondatore dell'Associazione Save Me Trust, che insieme a Sergio Momo e ai vertici di Xerjoff , hanno creato una eau de parfum, Save Me, a supporto della fauna selvatica. In attesa di un prossimo, originale connubio tra profumo e musica.
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