ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùProtagonisti del design

Progettare una casa è un esercizio esistenziale e disegna stili di vita

Prevedere comportamenti. Tracciare gesti. Per Vincent Van Duysen, architetto, interior e product designer direttore creativo di Molteni&C, il processo creativo è circolare.

di Fabrizia Villa

Vincent Van Duysen, direttore creativo di Molteni&C, all'ingresso del quartier generale dell'azienda, a Giussano (Mb): ha progettato il Pavilion (a destra, un interno), che oltre alla reception ospita una zona dedicata all'hospitality. Nell'ampliamento del compound ambienti domestici e spazi aperti sono in costante dialogo. ©Max Zambelli

5' di lettura

Parla velocissimo, quasi i pensieri lo incalzassero, lo spingessero ad andare avanti per far posto a nuove idee, ad altre parole. Vincent Van Duysen, architetto, interior e product designer si racconta con un ritmo serrato, dalla sua casa di Anversa, in un italiano preciso a cui, all'occorrenza, mescola inglese e francese, un esperanto vivace che ne rivela subito l'anima cosmopolita.

Annulla la distanza imposta dal collegamento video avvicinando il volto allo schermo, quasi a voler essere più diretto, pronto alla risposta, più presente. Autenticità, integrità e individualità sono concetti su cui ritornerà spesso nella nostra conversazione, parole imprescindibili nel suo lessico architettonico.

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«Ho sempre voluto fare delle cose oneste, essenziali, non amo seguire le tendenze e neppure essere categorizzato, mi sento anarchico in modo naturale», racconta. «Nella vita sono attratto dall'integrità della bellezza, disegno per le persone, non con il solo scopo di fare design. Un designer, secondo me, deve pensare in termini di atemporalità». Questo suo mondo di progettare, centrato sull'uomo, è la filosofia che da sempre ne guida il lavoro, un fil rouge che è presente anche nell'attesa prima produzione outdoor di Molteni&C, brand di cui l'architetto belga è direttore creativo dal 2016. Landmark, Timeout e Heritage: sono in realtà tre le collezioni del debutto del marchio nell'arredamento per esterni, che mettono in relazione progettisti di ieri e di oggi, a cominciare da Gio Ponti, che «è stato in grado di creare ambienti eccezionali grazie alla sua creatività poliedrica e a cui mi sono accostato rispettandone sempre il Dna e la filosofia progettuale. Senza stravolgerla troppo, ma attualizzandola con materiali e tecnologie del nostro tempo. Come insegna Ponti, una sintesi di valori che si risolve in un'estetica».

Central: The Original Store (2020), ex emporio ripensato come un hub culturale a Bangkok, Thailandia. ©DOF Skyground

La natura è protagonista assoluta delle collezioni. «Si tratta di forme organiche e materiali naturali», spiega Van Duysen. «Voglio dare ai miei progetti e ai miei prodotti di design un senso di calore, consistenza e tattilità che possono derivare solo da ciò che la natura ci offre, cioè le materie prime più pure e raffinate, dal legno alle pietre, ai tessuti. Mi sono anche ispirato al Modernismo per richiamare l'idea di permeabilità e trasparenza tra spazi interni ed esterni, quell'intima connessione con la luce e la natura da cui ho tratto ispirazione anche per la scelta dei colori, caldi e naturali». Il risultato è una collezione di pezzi tattili, sensoriali, dai toni organici come ruggine, giallo deserto, terra, verde oliva e antracite, la tecnologia è all'avanguardia, ma è nascosta.

Il pezzo che più rappresenta la visione di Van Duysen e Molteni&C per l'outdoor è Palinfrasca, il divano inedito progettato nel 1994 da Luca Meda, designer che ha scritto alcune delle pagine più significative della storia dell'azienda. «Palinfrasca per me è il pezzo più bello della collezione», conferma Van Duysen. «In particolare la versione a un posto, un oggetto che è in equilibrio tra scultura e seduta e la cui estetica si apprezza a 360 gradi. È interessante dal punto di vista delle proporzioni, con una tridimensionalità che trovo attraente, una dinamicità e una fluidità che si riscontrano appunto in natura».

La chaise longue D.150.5, disegnata da Gio Ponti per la nave da crociera Andrea Doria nel 1952, oggi fa parte del catalogo per esterni di Molteni&C (6.002 €). ©Max Zambelli, Frederik Vercruysse

Ascoltando l'appassionata descrizione della seduta dallo schienale intrecciato che trae ispirazione dalla lavorazione delle ceste, viene da pensare a un altro Vincent nato un secolo prima e a poche centinaia di chilometri dal direttore creativo belga, e cioè van Gogh, che della sua ricerca artistica diceva: «Non arrivo a inventare completamente il mio quadro, al contrario lo trovo già nella natura, si tratta solo di riuscire a coglierlo in essa».

Questa visione sembra attraversare anche il lavoro di Van Duysen. «Cerco sempre di creare uno stretto legame e un dialogo tra gli spazi interni e i colori di un giardino o di un ambiente esterno. Negli ultimi anni abbiamo visto quanto sia importante sentirsi circondati dal verde in casa e avere elementi vegetali a completare la nostra vita», spiega. Una ricerca sempre presente anche nel quotidiano del designer che, appena può, si rifugia nella sua casa in Portogallo. «C'è un chiaro dialogo tra me, la casa, la natura», racconta. «Casa M si trova a Melides, nell'Alentejo, una zona a sud di Lisbona circondata da spiagge incontaminate e pini a ombrello, dove nidificano le cicogne e la vita è semplice». Il bom retiro portoghese è un manifesto – come lo è la casa di Anversa – della visione di Van Duysen: un santuario, come ama definirla, nudo ed essenziale di un caldo color sabbia che si ispira alle architetture dei maestri del Modernismo, come la Casa Lis di Jorn Utzon o la casa-studio di Luis Barragán, e si mimetizza con il paesaggio circostante. «I miei interni e le mie architetture sono legati a un'esperienza di vita serena, calma. È qualcosa che perseguo da sempre nella mia ricerca e che dopo la pandemia si è fatta ancora più importante. Penso che alla velocità, al tutto e subito, ora si debba contrapporre la consapevolezza, il benessere delle persone e questo per noi architetti riguarda anche un'attenzione particolare alla qualità e alla sostenibilità».

La versione monoposto di Palinfrasca, di Luca Meda (5.984 €): a questa creazione si ispira la Collezione Landmark. ©Max Zambelli, Frederik Vercruysse

Quando parla dei suoi progetti, Van Duysen utilizza non a caso l'espressione “l'arte di vivere”, che per lui significa capire come le persone abitano le loro case: «Scoprire un modo di occupare uno spazio, per poi poterlo plasmare nei progetti. Per me interni ed esterni sono interconnessi, l'architettura non è solo la costruzione fisica dello spazio, ma la creazione di luoghi dove le persone possano vivere circondate da arte, mobili e oggetti».

Il vero lusso per l'architetto belga è proprio quando le basi del design sono perseguite e rispettate, quando l'equilibrio tra purezza e contenuto è raggiunto. «Penso al mio lavoro come a una Gesamtkunstwerk (un'opera d'arte totale, ndr), uno sforzo compendioso fin dal primo giorno della mia pratica. Quando infatti progetto un edificio o una casa sto già metabolizzando i suoi interni, sviluppandoli e sognandoli, mentre ancora abbozzo l'involucro che ospiterà gli arredi, le finiture, i materiali». Questa visione olistica Van Duysen l'ha applicata anche alla costruzione della nuova collezione outdoor per Molteni&C che, racconta, ha portato a compimento sentendosi libero di seguire il proprio istinto, ma tenendo sempre a mente la ricerca di dettagli raffinati con un occhio di riguardo alla tecnologia nascosta dietro ai prodotti come è nel Dna del brand. «Nel mio lavoro mi sento come un camaleonte. Sono belga, ma sono anche direttore creativo di un'azienda italiana al 100 per cento e sento di doverne rispettare il codice genetico, la capacità di far sentire l'artigianalità in un mondo industrializzato». D'altra parte, Van Duysen è anche un po' italiano, avendo lavorato all'inizio della sua carriera a Milano, con Aldo Cibic, prima di far ritorno nella sua Anversa, «una città piccola, ma cosmopolita grazie al porto, uno dei più grandi d'Europa, dove si sentono parlare molte lingue, e soprattutto un luogo dove la creatività è valorizzata in ogni settore. Ma quel che è più interessante è che sono tutti percorsi individuali e diversi tra loro, anche se c'è un'importante eredità culturale che arriva dal passato, che si parli di belle arti o di artigianato».

Casa M (2019), Melides, Portogallo, è la sua residenza per le vacanze. ©Vincent Van Duysen

Forse proprio Anversa spiega bene quell'anarchia cosmopolita che anima il lavoro di Van Duysen che, non a caso, quando gli si chiede che cosa voglia dal suo futuro dice: «Viaggiare di più. Poter costruire in Paesi che non ho ancora visitato, sperando solo che non si vada a cementificare e produrre troppo, perché dobbiamo prenderci cura del mondo».

 

OUTDOOR VINCENT VAN DUYSEN, Landmark, TimeOut e Heritage sono le collezioni per esterni di Molteni&C.

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