Pronti a scendere in pista con una scossa di musica e colore, tra pietre cangianti
Una capsule collection ispirata alla musica elettronica degli anni 90 che reinterpreta l'orologio icona di Chanel: il J12 con cromie dal lilla al rubino.
di Paco Guarnaccia
2' di lettura
All'inizio degli anni 90 nella scena musicale francese cominciava a esserci un certo fermento. Stavano emergendo una serie di artisti di musica elettronica che, in pochi anni, complice anche l'esplosione in quel periodo della cosiddetta club culture, conquistarono sempre più spazio e notorietà tanto da diventare un vero e proprio genere chiamato French Touch. Daft Punk, Air, Justice, Cassius, Dimitri from Paris e St. Germain, tra gli altri, oltre a essere suonatissimi in discoteche e party, raggiunsero anche le vette delle chart mondiali. E Parigi, ça va sans dir, era il cuore di questo movimento. Nonché, come tutti sanno, il cuore della moda francese. Che questi due mondi entrassero in contatto era naturale. Infatti, ecco che i primi lanci dell'anno di Chanel rientrano in una collezione chiamata Electro, ispirata proprio a quel genere musicale.
Lo racconta Arnaud Chastaingt, direttore creativo della divisione orologeria della maison: «Ho voluto utilizzare un tema che fosse trasversale e che abbracciasse tutti i nostri modelli. Ho così creato una capsule collection che richiama la musica elettronica, che negli anni 90 è stata in grado di creare un nuovo e radicale universo visivo che potrebbe essere descritto come un eccentrico riflesso della night life e delle sue atmosfere». Che ritorna nelle nuove creazioni orologiere. «Ho pensato a questa collezione come fosse uno show in cui invitare i nostri modelli più rappresentativi a esibirsi in scena prendendo in prestito i codici di questo universo». Tra tutti, la parte del leone non poteva che essere di J12. Il segnatempo icona del brand nella linea Electro è stato declinato in varie versioni. A cominciare dal J12 Electro in ceramica nera e inserti in acciaio, in edizione limitata a 255 pezzi.
Sono 12, invece, i pezzi numerati del preziosissimo J12 Electro Star con cassa e lunetta in oro bianco con, rispettivamente, 22 e 46 diamanti taglio baguette (1,33 carati i primi e 5,46 i secondi) e 1 brillante sulla corona (0,14 carati). Diamanti a taglio baguette su oro bianco sono anche sul quadrante (168 per 4,61 carati) e sul bracciale (342 per 21,15 carati). In questo modello, degli zaffiri colorati sono stati poi posizionati lateralmente lungo il profilo della cassa e del bracciale, ma anche sulla massa oscillante del movimento automatico di manifattura (il Calibro 12.1, in dotazione anche su quasi tutti gli altri J12 in collezione). Gli zaffiri colorati ritornano anche sulla lunetta e gli indici del quadrante del J12 Electro Dream, in due versioni (ceramica bianca e oro bianco o nera matte e acciaio) entrambe realizzate in 55 esemplari.
Alle trasparenze del J12 X-Ray, la versione Electro aggiunge alla cassa in zaffiro con inserti in oro 46 zaffiri colorati sulla lunetta e 12 sul quadrante in luogo degli indici. Il movimento è il calibro 3.1 a carica manuale di manifattura. La pagina dei J12 si chiude con l'Electro Box: «Una scatola verniciata in nero svela un polittico di 12 orologi che formano una composizione che vibra al ritmo di 12 colori diversi. E' una creazione unica, che ho immaginato come fosse una performance». Ogni modello che compone questa scatola è quindi arricchito da zaffiri di un solo colore, ognuno diverso da quelli degli altri. Pronti per gli applausi.
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