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Pronto a Cosenza il ponte di Calatrava più alto d’Europa

di Massimo Frontera

2' di lettura

Con il ponte realizzato a Cosenza, l'archistar catalana Santiago Calatrava lascia un altro segno architettonico di rilievo in Italia, e regala al nostro paese un record europeo: il ponte “strallato” più alto in Europa. Un record niente male se si considera che Calatrava ha realizzato ha realizzato diversi ponti in Europa e nel mondo (dall’Argentina a Siviglia e Barcellona, da Gerusalemme alla California, dal Texas a Calgary). Un altro ponte in Italia, dopo quelli in Emilia Romagna per la Tav e quello - molto discusso - sul Canal grande di Venezia, davanti alla stazione.

I ponti dell'architetto Santiago Calatrava

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Come ogni opera pubblica italiana, il percorso per trasformare in realtà il progetto di Cosenza è stato lungo e complesso. La struttura che unisce i due quartieri della città separati dal fiume Crati è partito 15 anni fa. L'estate scorsa - il 23 luglio - è stata messa in opera l'”antenna”, l'elemento che fa da sostegno ai cavi di acciaio che sostengono l'impalcato stradale che ha una lunghezza di 140 metri. La struttura non passa inosservata, il pilone in acciaio è alto 104 metri e pesa 800 tonnellate. L'inaugurazione di oggi (in leggero ritardo rispetto alla data di settembre inizialmente prevista) fa parte di un più ampio obiettivo sul quale è impegnata l'amministrazione cittadina, guidata dal sindaco (architetto) Mario Occhiuto: realizzare una vasta riqualificazione urbana di un'area degradata, che vede Cosenza coinvolta nel piano periferie del governo. Anche il progetto del nuovo stadio della città, da realizzare con il coinvolgimento di capitali privati, fa parte di questo disegno.

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I lavori sono stati affidati all'impresa friulana Cimolai, che ha già collaborato varie volte con l'architetto spagnolo, in varie parti del mondo, inclusa un'altra opera “iconica” realizzata in Italia: la suggestiva stazione ferroviaria mediopadana a Reggio Emilia. Lo scalo fa parte delle nuove stazioni appositamente realizzate per l'Alta velocità, insieme ai tre ponti poco distanti, che risalgono agli anni 2000 e che si trovano lungo la linea Bologna-Milano. Per questi tre ponti - tutti in acciaio - il più lungo dei quali ha una luce di 220 metri, Calatrava ha ricevuto nel 2009 a Barcellona l'European Steel Design Award.
Quanto al ponte di Venezia, va ricordato che è stato oggetto di infinite polemiche, sia per i costi, rivisti al rialzo varie volte (cosa che è successa spesso con Calatrava), sia per aspetti legati alla stabilità e alla scelta dei materiali. Inoltre, come è noto, una volta completato, sul ponte è stato necessario un successivo e complesso intervento per aggiungere un meccanismo di attraversamento riservato alle persone con disabilità. Polemiche (e costi) a parte, il quarto ponte sul Canal Grande resta una delle più audaci opere di architettura contemporanea in una delle città storiche più “intoccabili” di tutto il mondo.

Meno fortunata, invece, un'altra grande opera di Calatrava disegnata per l'Italia: la grande struttura incompiuta che si trova nella periferia di Tor Vergata a Roma, oggi in stato di abbandono. La “città dello sport” è stata commissionata all'architetto catalano nel 2005 in vista dei mondiali di nuoto del 2009. Oggi è visibile solo una grande “pinna” metallica: una sorta di memoriale, firmato da un'archistar, di tutte le incompiute d'Italia.

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