Pronto il decreto per sbloccare le comunità energetiche: cosa sono e come funzionano
La misura, ha annunciato viceministra Vannia Gava, «consentirà di realizzare le Cer fino a 1 Mw e di incentivare i Comuni con 2,2 miliardi di fondi Pnrr»
I punti chiave
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Lo sblocco delle Comunità energetiche rinnovabili potrebbe essere finalmente vicino. Dopo tante sollecitazioni - l’ultima martedì 15 novembre con il sit-in di ong, sindaci e amministratori locali a Roma - è arrivata una rassicurazione dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il ministro Gilberto Pichetto ha detto che «è pronto» il decreto attuativo che fornirà un quadro normativo completo e definitivo sulle Cer e al suo rientro dalla Cop27 in Egitto avvierà una consultazione pubblica per condividerne i contenuti con tutte le parti interessate e acquisire proposte.
«Incentivi ai Comuni con 2,2 miliardi di fondi Pnrr»
La viceministra Vannia Gava, che ha incontrato una delegazione dei manifestanti che hanno protestato sotto la sede del ministero, ha aggiunto che il provvedimento «consentirà di realizzare le comunità energetiche fino a 1 Mw e di incentivare i Comuni con 2,2 miliardi di fondi Pnrr».
Produzione e scambio di energia pulita
Per il ministero «è una priorità» sostenere le Cer, associazioni tra soggetti (ad esempio singoli cittadini, pmi, amministrazioni locali, enti di ricerca e religiosi) che producono, consumano e scambiano energia da fonti rinnovabili. Con conseguenti vantaggi ambientali (perchè riducono le emissioni gas serra e favoriscono la transizione ecologica) ed economici (perché ottengono agevolazioni statali e incentivi per l’elettricità condivisa).
Gli ostacoli
Ma, ricorda Legambiente che ha manifestato con la Rete delle Comunità energetiche solidali, Kyoto Club, Free, Next, «su 100 comunità energetiche mappate fino a giugno 2022 appena 16 sono riuscite a completare l’iter di attivazione presso il Gse (Gestore dei servizi energetici) e di queste solo tre hanno ricevuto i primi incentivi statali». Ecco la protesta per dire «basta a ritardi e ostacoli» da parte del ministero, dell’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) e del Gse che tengono «sotto scacco» le Cer per «ritardi burocratici e mancanza delle regole attuative, nonostante queste siano una soluzione concreta per contrastare il caro bollette, l’emergenza climatica e la povertà energetica».
I tempi
Dopo che l’Arera avrà definito entro questo fine settimana, secondo le attese, la riduzione degli oneri di sistema e le tariffe agevolate, il ministro Pichetto si coordinerà «con gli altri soggetti istituzionali - in particolare con il ministro Fitto e le Regioni - per assicurare la migliore attuazione delle misure incentivanti anche a valere sul Pnrr». La viceministra Gava ha aggiunto che i fondi per i Comuni «sono oggetto di un confronto con la Commissione europea, per definire il quadro normativo relativo agli aiuti di Stato».
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