Pronto a scalare Wise Mind Place, il network degli inventori
di Alessia Maccaferri
2' di lettura
Forte di 3mila iscritti in appena sei mesi, Wise Mind Place stringe alleanze sul territorio nazionale, cerca un partner investitore e progetta una versione inglese per operare a livello internazionale. Il network, ideato dalla giovane imprenditrice bolognese Jessica Abbuonandi, è dedicato sia agli innovatori che vogliono tutelare la propria idea sia ad aziende interessate a trovare un’innovazione interessante. La società Jab srl, che gestisce il portale, sta stringendo accordi con hub, acceleratori, laboratori e associazioni legate al mondo della ricerca e dell’innovazione.
«L’esigenza di fondo è stata creare un ponte tra domanda e offerta - spiega Abbuonandi, 29 anni, alle spalle una formazione ecclettica tra l’immobiliare, il teatro e la comunicazione - E ho visto che in Italia non c’è molto che metta in contatto gli inventori con le imprese. Il nostro intento è non solo aiutare gli inventori, i ricercatori, gli innovatori nella burocrazia necessaria per la tutela della proprietà intellettuale. Ma di supportarli anche nella eventuale fase di sviluppo del prodotto, dato che in Italia c’è una scarsa cultura del progetto”.
Per ora sono state rese pubbliche sulla bacheca una ventina di idee e altre 200 sono in perfezionamento, racconta l’imprenditrice. Dopo la registrazione, infatti, si può procedere con la creazione di una bacheca personale che permette di presentare la propria idea agli altri utenti. Il contenuto della bacheca è n praticà l’annuncio che rende esplicito l’obiettivo dell’inventore, che può essere la pubblicizzazione, commercializzazione, concessione, crowdfunding, partnership.
Inoltre una delle particolarità di Wise Mind Place è quella di garantire la sicurezza della proprietà intellettuale, durante tutto il percorso dei propri utenti, tramite una speciale marcatura temporale con riconoscimento dell’autore dell’idea che si attiva legalmente nel momento in cui l’utente la richiede all’interno della sua bacheca.
Il modello di business dell’impresa - che Abbuonandi ha completamente autofinanziato - non si basa sulle fee a transazione ma piuttosto su un sistema di abbonamenti a seconda a seconda delle esigenze dei suoi utenti. Solo la pubblicazione dell’annuncio comporta il pagamento di un abbonamento, mentre la fase di elaborazione della bacheca (in modalità̀ privata) è gratuita. Infine la piattaforma è a disposizione delle aziende per il l’ecommerce B2B di prodotti e servizi.
“Ci stiamo consolidando, stiamo cercando di ampliare la community senza andare in competizione ma collaborando con soggetti già esistenti come incubatori, hub, centri di ricerca. - spiega Abbuonandi - Inoltre stiamo preparando una versione inglese sia per i clienti italiani che vogliono operare all’estero sia per i clienti stranieri all’estero. Stiamo cercando anche un partner investitore che sia in grado di portare le proprie competenze”.
loading...