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Psychonauts 2, le follie, i traumi e le fobie della mente di un creativo (incompreso)

Il titolo di Tim Schafer non concede nulla allo spirito del tempo. Ci racconta come venivano progettati i videogiochi quando si poteva anche sorridere

di Luca Tremolada

2' di lettura

Sedici anni fa Psychonauts non ebbe il successo che avrebbe meritato. Era la prima uscita ufficiale di Double Fine, lo studio di videogiochi guidato da Tim Schafer dopo i successi in Lucas Arts grazie a capolavori come The Secret of Monkey Island e Grim Fandango. Era visionario e antico al tempo stesso, saldamente radicato in un genere, quello dei platform adventure, che già all’inizio del Duemila cominciava a essere considerato un retaggio del passato. La parabola di Double Fine ha rappresentato una sconfitta culturale e un appiattimento di questa industria. Nel tempo l’ironia dei dialoghi, le sceneggiature brillanti, la cura per la storia e la costruzione di mondi artisticamente originali sono diventati elementi sempre più rari. Purtroppo.

Psyconauts 2 (disponibile per Pc, Playstation, Xbox e nel catalogo Xbox Game Pass) ci riporta da quelle parti. Non cede in nulla allo spirito dei tempi. Anzi, è un prodotto alla Tim Shafer in tutto e per tutto, senza compromessi. Si inizia con il sorriso dal minuto e si chiudono le 20 ore di gioco senza cambiare espressione. Il gioco è piacevole e generazionale, da consigliare a chi cerca qualche cosa di nuovo e a chi rimpiange l’alba del videogioco.

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Cosa ci è piaciuto.

Gli psiconauti sono una squadra di spie psichiche, agenti segreti in grado di utilizzare poteri mentali per risolvere traumi, depressioni e disturbi della personalità. Si muovono dentro la psiche bacata di personaggi bizzarri e improbabili. C’è il ludopatico, il fobico, il dentista fuori-di-testa. Scoprirete i segreti degli Psychonauts e le origini del protagonista Razputin. Ma quello che ci è piaciuto di più è quella sensazione di stare dentro un immaginario leggero e sorprendente, artisticamente ispirato che non vi farà mai annoiare.

Cosa non ci è piaciuto

Gli scontri sono un po’ tutti uguali e non vi aspettate nulla di nuovo sul fronte del gameplay. Pshyconauts 2 non inventa nulla, è una macchina del tempo per una generazione che sente fortissima la mancanza di giochi scritti per intrattenere. Navigheremo nella «testa» di Tim Shafer che ci svelerà retroscena e aneddoti di un pezzo di industria videoludica cristallizzate nel tempo e che forse non tornerà più.

Riproduzione riservata ©
  • Luca TremoladaGiornalista

    Luogo: Milano via Monte Rosa 91

    Lingue parlate: Inglese, Francese

    Argomenti: Tecnologia, scienza, finanza, startup, dati

    Premi: Premio Gabriele Lanfredini sull’informazione; Premio giornalistico State Street, categoria "Innovation"; DStars 2019, categoria journalism

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