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Puglia, la burocrazia ostacola Eredi Rossi Silvio

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di Vincenzo Rutigliano

2' di lettura

È di Sefro, nel maceratese il gruppo ittico Eredi Rossi Silvio, che ha rilevato Panittica Italia, a Torre Canne di Fasano, nel brindisino, uno dei più grandi impianti di acquacoltura esistenti lungo la costa adriatica, triplicandone, in poco tempo, la produzione di avannotti di spigole e orate da 20 a 50 milioni. Per il gruppo Rossi tutto è iniziato a Sefro, nel 1947, con il primo impianto di acquacoltura: oggi è un gruppo a conduzione familiare da 100 milioni di fatturato nel 2022 e una posizione leader nella produzione di trote . A Sefro vi è la struttura storica cui sono seguiti, nel tempo, altri impianti di acqua dolce in Umbria, Lombardia, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Belgio compreso. Poi l’acquisizione di Panittica Italia - fondata da un gruppo di imprenditori pugliesi e andata a regime a febbraio ’94 - rilevata dal gruppo Rossi con la sua avannotteria con cui ha chiuso la filiera di acqua salata. Una struttura estesa 78.000 metri quadrati, molto vicina al mare, acqua di falda marina prelevata a 240 metri di profondità proveniente da 7 pozzi, 19 gradi di temperatura, salinità al 37,5 per mille, tutte caratteristiche utili per allevare avannotti di spigole e orate con un elevato standard di qualità igienico sanitario. Dopo l’acquisizione l’impianto è stato ammodernato utilizzando le tecniche della cinetica, la stessa usata per le trote e che spiega il salto dai 20 milioni di avannotti del 2019 ai 50 attuali, tutti geneticamente di prima qualità, dal peso tra 2 e 40 grammi, dopo circa 140 giorni di vita: tecniche frutto anche di proficue collaborazioni con istituti universitari di Padova, Udine, Bari e Bologna. Della produzione stagionale ottenuta a Torre Canne, 10 milioni di avannotti sono destinati all’impianto di allevamento che il gruppo ha in Albania, ad Orikum, nel golfo di Valona e gli altri 40 milioni vengono venduti sia ad altri impianti in Italia che esportati in Tunisia, Croazia, Montenegro, Albania Spagna, Grecia, Slovenia, Algeria e Malta. Con Panittica Italia il gruppo Rossi controlla così due intere filiere tra avannotteria, mangimifici (ve ne sono due, uno a Pavia e l’altro a Terni), linee di trasformazione, confezionamento e rete di vendita. Il gruppo potrebbe espandersi ulteriormente in Italia, ma mancano le concessioni a mare, è difficile produrre lungo le coste italiane e il risultato è che viene importato il 90% di orate e spigole da Turchia e Grecia. “In Italia – spiega Niccola Rossi, amministratore unico della Eredi Rossi Silvio – non danno le autorizzazioni per fare allevamento a mare, anzi vogliono chiudere quelli esistenti richiamandosi alla direttiva Bolkestein. Sono pronto a realizzare altri stabilimenti, ma il dramma sta nella burocrazia e nei tanti no che arrivano da ambientalisti, verdi, da chi si oppone al fotovoltaico, al metano, ai progetti di sviluppo». Risultato? «Sono costretto ad andare all’estero in Croazia, Albania, Romania per coltivare materie prime e allevare branzini, trote, orate».

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