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Puglia, finanziato il recupero di 700 masserie e immobili storici

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di Vincenzo Rutigliano

 Agevolazioni per i “turismi” e le strutture

2' di lettura

Servizi per il cicloturismo, per il trekking, le escursioni naturalistiche, i tour culturali ed architettonici, il turismo didattico nelle masserie e nei palazzi storici dei centri urbani e così via. C’è quasi ogni forma di declinazione del turismo nelle agevolazioni che la Regione Puglia, nel quadro dei fondi Ue 2014-2020, concede all’interno di due maxi misure, per le quali sono state presentate, sinora, oltre 1.900 istanze per attività alberghiere (600) ed extra alberghiere (1350), per un monte investimenti di 1,5miliardi.

Le due misure base sono il Titolo II capo VI Turismo ed il Pia Turismo. La prima prevede contributi su investimenti agevolabili compresi tra 30.000 e i 2 milioni. La seconda quelli compresi tra 1 e massimo 40 milioni. Nel primo caso la valutazione dell’investimento è affidata al sistema bancario, che valuta l’affidabilità del soggetto proponente. Sul Pia la valutazione è di Puglia Sviluppo, società in house che si occupa degli incentivi regionali.Le agevolazioni cambiano a seconda della dimensione aziendale: 45% di contributo per le piccole imprese, 35 per le medie e 25 per le grandi. Per il titolo II sono state presentate 1.850 domande di agevolazione che sviluppano investimenti per 1,05 miliardi e per il Pia Turismo istanze per 90 interventi,con investimenti per complessivi 550 milioni. Il 60% dei 1.950 interventi sono stati realizzati generando 5.500 nuove camere e 12.500 nuovi posti letto.

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«La filosofia che ispira le due misure – spiega Antonio De Vito, dg di PugliaSviluppo – è stata quella di non finanziare la realizzazione di nuove strutture alberghiere, evitando così il consumo di suolo, ma di sostenere l’ammodernamento di quelle già esistenti e se del caso l’ampliamento.L’altra azione agevolabile è il recupero di immobili di pregio storico architettonico abbandonati per destinarli alle attività turistico-ricettive, così come per le masserie riannodando il legame con il territorio». Così sono stati recuperati quasi 700 tra masserie ed immobili storici abbandonati, comprese cantine sociali per sviluppare l’enoturismo o le vecchie manifatture del tabacco, come nel Salento. All’interno di queste due misure i richiedenti hanno potuto organizzare servizi funzionali a soddisfare le esigenze dei turisti più diversi: dal parco bici per i cicloturisti ai servizi a supporto del trekking, dalle spa per il turismo del benessere agli spazi sportivi, al turismo naturalistico, etc. Nel nuovo ciclo di fondi Ue gli incentivi alle imprese turistiche saranno legati all’introduzione di servizi innovativi, alla digitalizzazione , alla formazione del personale e alla transizione energetica. «Puntiamo – conclude De Vito – a sostenere le imprese turistiche con interventi strutturali, funzionanti, integrati per farli operare più mesi possibile e questo avviene se si strutturano con personale formato e spazi innovativi digitalizzati».

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