Puglia terra di startup innovative, anche femminili (seconda regione in Italia)
Delli Noci (Ass. Sviluppo Economico): “Ora vanno sostenute nei mercati internazionali e, con il fondo regionale Equity, anche capitalizzate”. Sono oltre 600 quelle iscritte al Registro delle Imprese. Bari quinta città italiana per numero e fra le prime 10 tecnologiche. Attive in servizi avanzati, R&S, IT.La Regione a supporto con le misure Nidi e TecnoNidi.
di Vincenzo Rutigliano
I punti chiave
4' di lettura
Bari scala le posizioni in classifica per numero di startup innovative, quinta città italiana, preceduta da Milano, Roma, Napoli e Torino, e fra le prime 10 tecnologiche. Su questo fronte è tutta la regione a fare la sua parte con 643 startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese al 19 luglio 2023, ottava regione su tutto il territorio nazionale (dove si contano 13.862 unità). Gran parte di queste startup - osservano all’ufficio Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo -sono specializzate in servizi avanzati, principalmente produzione di software e consulenza informatica, attività di R&S, elaborazione dati, hosting, portali web. La loro presenza ha accelerato e sta accelerando anche i processi di digitalizzazione determinando, anche in questo caso, un ottimo piazzamento della regione quanto all’Indice Desi (Digital economy and society index) elaborato dal Politecnico di Milano: la Puglia è la prima regione al Sud con 45,9 punti, appena sotto la media italiana di 50. A farle nascere, qui come altrove, è la classica buona idea, innovativa più spesso frutto di talento prevalentemente se non esclusivamente giovanile nato in Puglia, spesso emigrato al Nord per affinarsi ed acquisire esperienza, per poi tornare giù e metterla in pratica.
Start up ed imprese innovative diffuse in tutto il territorio e in tutti i settori
Gli esempi si sprecano, dalle stampanti 3D della barese Roboze per prodotti per la Ferrari o l’esercito Usa, alle mani bioniche messe a punto da 3 ingegneri di Soleto (Lecce), alla tarantina Befreest, che ha sviluppato un naso intelligente capace di avvertire la quantità di CO2 presente negli ambienti pubblici chiusi, uffici e scuole e di reagire a seconda della soglia di rischio con una segnalazione; ai farmaci su misura della Farmalabor. E poi le startup protagoniste che hanno partecipato, grazie al sostegno della Regione, a Smau San Francisco, a maggio scorso, coinvolte nell’evento Innovit - Italian Innovation and Culture Hub. Come la barese Profiter attiva nel settore farmaceutico (soluzioni per ottimizzare il magazzino, ridurre il numero di stockout); la salentina Weave (algoritmi di machine learning per allineare carriere dei singoli e obiettivi aziendali); la tarantina Asymmetrica (soluzioni ai problemi tipici dei contesti urbani tramite una tecnologia a base di machine learning) la barese Mindesk ( occhiali 3D per creare e modellare oggetti); la salentina Audioboost (contenuti testuali trasformati in podcast e video); la barese Alkimia Energie (soluzioni integrate per lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia); la leccese HT Materials Science Italy, ideatrice di MAXWELL, un liquido refrigerante che migliora l'efficienza energetica degli impianti di climatizzazione e di raffreddamento); la brindisina Green Independence (acqua marina e acqua sporca trasformate in acqua distillata e potabile).
Startup al femminile, un boom, seconda regione al Sud
Nella nascita di startup innovative non c’è distinzione di genere. Anzi. Secondo i dati elaborati da InfoCamere per l'Osservatorio sull'imprenditorialità femminile di Unioncamere, a settembre del 2022, le startup innovative gestite da donne in Puglia sono 103 e rappresentano il 5,15% del totale nazionale delle startup femminili (2mila in tutto) e il 14,8% del totale delle startup innovative pugliesi. Rispetto allo stesso mese del 2019, prima della pandemia, le imprese femminili pugliesi sono aumentate del 45,6% (in termini assoluti 47 imprese in più). Una crescita che colloca la Puglia al quinto posto in Italia dopo Lombardia, Lazio, Campania e Toscana.
Il ruolo della Regione
Ad agevolare la nascita di nuove startup in Puglia, in linea con la politica industriale regionale, ci sono da tempo TecnoNidi e Nidi, misure gestite da Puglia Sviluppo (società in house e finanziaria regionale), in qualità di organismo intermedio e finanziario.
La prima misura – secondo i dati di Puglia Sviluppo – ha contribuito alla formazione di nuove startup generando la presentazione di 412 progetti per un valore di oltre 98 milioni di euro. La seconda ha favorito la costituzione di microimprese con aiuti mirati proprio alle iniziative imprenditoriali dei giovani, delle donne e di persone con difficoltà di accesso al mondo del lavoro: più di 4.400 le domande per investimenti complessivi che sfiorano i 300 milioni di euro. Le due misure stanno generando occupazione per oltre 10.000 nuove unità.
La Puglia delle startup a Toronto per Collision
Nate in Puglia le startup guardano a orizzonti esteri, alla ricerca di collaborazioni internazionali nelle quali valorizzare il patrimonio tecnologico maturato e favorire anche l’arrivo di capitali esteri nella regione. Per questo, 7 startup hanno partecipato con la Regione, dopo l’edizione 2022, anche a Collision 2023, svoltasi a Toronto, in Canada, a fine giugno in collaborazione con l'Agenzia Ice - Ufficio di Toronto - e Puglia Sviluppo. Scelta opportuna: è una conferenza tecnologica in rapida crescita in Nord America e si tiene in un mercato, quello canadese, nel quale l’export pugliese cresce da tempo: nel 2022 del 31,7%, rispetto all’anno precedente.
Delli Noci (Assessore regionale Sviluppo Economico): “In pochi anni, moltiplicate da 5 a oltre 640 le startup in Puglia. Ora vanno sostenute nei mercati internazionali e, con il fondo regionale Equity, anche capitalizzate”
“Le startup e le Pmi innovative stanno dando una grandissima spinta allo sviluppo e alla competitività della Puglia che oggi vanta un ecosistema dell'innovazione nel quale il lavoro di università e organismi di ricerca è fortemente integrato con il sistema delle imprese e orientato all'offerta e alla produzione scientifica e tecnologica.
La Regione Puglia ha contribuito negli anni a questo sviluppo attraverso misure in grado di moltiplicare la nascita di startup che, voglio ricordarlo, erano 5 nel 2015 e sono oltre 640 oggi. In questa fase, però, non abbiamo solo bisogno di favorire la nascita di startup e pmi innovative; abbiamo bisogno di sostenerle e valorizzarle nei mercati internazionali. Con questo scopo, nasce lo strumento regionale del Fondo Equity, che dà la possibilità di aumentare il livello di capitalizzazione e quindi la solidità patrimoniale delle aziende e lo fa con la collaborazione di investitori specializzati.
Vogliamo supportare lo sviluppo delle imprese innovative in settori strategici quali l'aerospazio, l'agroindustria, la green e blue economy, le biotecnologie, l'It, l'intelligenza artificiale, la transizione energetica e la trasformazione digitale, la meccatronica, la robotica, l'healthcare, l’innovazione applicata alle infrastrutture e all’industria. Il vantaggio per le imprese - conclude Delli Noci - non solo è economico o finanziario, ma anche strategico perché i nuovi investitori porteranno a sostegno delle imprese, oltre ai capitali, anche la loro esperienza”.
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