Puigdemont liberato. L’avvocato: può lasciare da subito la Sardegna
Il leader indipendentista doveva partecipare ad un incontro con il movimento autonomista sardo: è stato arrestato giovedì sera all’arrivo nell’isola
I punti chiave
- Avvocato Puigdemont, oggi stesso ricorso alla Corte Ue
- L’espatrio nel 2017
- Nodo da sciogliere in sentenza Corte Ue
- Madrid: Puigdemont deve sottoporsi a giustizia
- Indipendentisti in festa in Spagna
- Il deputato catalano su Twitter: «Non arrendersi mai»
- Junqueras difende tavolo dialogo con Madrid
- Sindaco di Alghero: «Fatto gravissimo e politico»
- Le reazioni politiche in Italia
6' di lettura
Per la giudice della Corte d’Appello di Sassari, Plinia Azzena, l’arresto di Carles Puigdemont, avvenuto giovedì sera, non è illegale. Tuttavia, accogliendo anche la richiesta in tal senso della procuratrice generale Gabriella Pintus, la giudice ha stabilito che non c’è motivo di applicare a carico dell’ex presidente della Catalogna alcuna misura cautelare. La vicenda tuttavia non si esaurisce qui, perché resta da stabilire se Puigdemont dovrà essere estradato o meno: l’udienza è in programma il 4 ottobre.
Intorno alle 17.50 Puigdemont ha lasciato il carcere di Sassari. Accanto a lui il governatore sardo Christian Solinas, il presidente del Consiglio regionale isolano Michele Pais, le autorità catalane a il suo avvocato. Accolto da un’ovazione di un centinaio di indipendentisti e assediato dalla stampa, non ha voluto parlare e è salito su auto in direzione Alghero, dove da uomo libero prenderà presumibilmente parte ad un convegno già in programma.
L’ex presidente della Catalogna, può lasciare da subito la Sardegna e non dovrà restare sino al 4 ottobre, data della prima udienza fissata per decidere sulla richiesta di estradizione. Lo ha annunciato l’avvocato Agostinangelo Marras, fuori dal carcere di Bancali (Sassari), spiegando che all’eurodeputato non sono state applicate misure cautelari di alcun genere e dunque può circolare senza limitazioni.
Puigdemont era stato arrestato dalla polizia al suo arrivo nella tarda serata di giovedì 23 settembre all’aeroporto di Alghero sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale per aver guidato il fallito tentativo di secessione della Catalogna dalla Spagna nell’ottobre 2017.
Come ha detto l’avvocato Agostinangelo Marras, che assiste Puigdemont, «certamente non si aspettava di essere arrestato ed è sufficientemente provato, ma è un uomo forte ed è ottimista sull’esito dell’udienza». Puigdemont, prosegue Marras «non è stato ascoltato e non rilascerà al momento alcuna dichiarazione. Lo farà solo quando si entrerà nel merito della richiesta di estradizione».
Avvocato Puigdemont, subito ricorso alla Corte Ue
Un altro avvocato di Carles Puigdemont, Gonzalo Boye, ha annunciato il ricorso al tribunale generale dell’Ue per chiedere di revocare la sospensione dell’immunità parlamentare dell’ex presidente catalano». Il presidente della Catalogna, Pere Aragonès, venerdì mattina aveva chiesto il «rilascio immediato» del suo predecessore in esilio, spiegando che si recherà in Sardegna per «stare vicino» all’ex leader indipendentista.
L’espatrio nel 2017
Il 30 ottobre 2017 Puigdemont era espatriato a Bruxelles per sottrarsi all’arresto dopo che la Procura di Madrid aveva accusato di ribellione l’intero esecutivo catalano in seguito al referendum del primo ottobre del 2017 sull’indipendenza di Barcellona.
L’ex presidente si era rifiutato di tornare in patria per testimoniare e le autorità spagnole avevano emesso a suo carico un mandato d’arresto europeo che un mese dopo il Tribunale supremo aveva ritirato, consentendo così a Puigdemont di viaggiare per internazionalizzare la sua causa, senza però autorizzarne il rientro in Spagna. A marzo del 2018 le autorità spagnole hanno emanato un nuovo mandato di arresto europeo nei confronti di Puigdemont, fermato in Germania mentre tenta di tornare in Belgio dalla Finlandia.
Berlino lo rilascia, ma gli proibisce di lasciare il Paese. A luglio un tribunale locale in Germania si rifiuta di estradare l’ex leader con l’accusa di ribellione e ritira le misure che gravavano su di lui. Puigdemont torna in Belgio. Il 26 maggio 2019 è stato eletto parlamentare europeo ma non ha potuto recarsi a Madrid per ricevere l’investitura ufficiale, pena l’arresto. La Spagna non considera infatti il leader catalano un europarlamentare, quindi non ne riconosce l’immunità che invece gli è stata riconosciuta dall’assemblea di Strasburgo il 2 giugno del 2020.
Nodo da sciogliere in sentenza Corte Ue
A marzo del 2021 il Parlamento europeo ha votato a favore della revoca dell’immunità di Puigdemont ed il 30 luglio del 2021 il Tribunale dell’Unione europea ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell’immunità parlamentare all’ex presidente della Catalogna e ai suoi ex ministri Toni Comín e Clara Ponsatí.
Uno dei punti da sciogliere del caso Puigdemont è proprio nel passaggio dell'ordinanza del 30 luglio. È quanto sottolineano fonti del ministero della Giustizia italiano spiegando che il provvedimento - tra l'altro – richiede il requisito dell'urgenza. E a proposito del requisito dell'urgenza, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea scriveva che «non vi è motivo di ritenere che le autorità giudiziarie belghe o le autorità di un altro Stato membro possano eseguire i mandati d’arresto europei emessi nei confronti dei deputati e consegnarli alle autorità spagnole».
Madrid: Puigdemont deve sottoporsi a giustizia
Nella mattinata di venerdì è arrivata una nota ai media iberici del governo spagnolo: l’arresto dell’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont in Italia è avvenuto nell’ambito di un «procedimento giudiziario in corso» e quindi, «come tutti i cittadini», anche l’attuale eurodeputato catalano «deve sottoporsi all’azione della giustizia». Il governo iberico ha anche manifestato il «rispetto» di Madrid per le decisioni delle autorità italiane.
Indipendentisti in festa in Spagna
Le proteste convocate nelle piazze da movimenti dell’indipendentismo catalano dopo l’arresto in Sardegna dell’ex presidente regionale Carles Puigdemont si sono trasformate in atti di sostegno e celebrazione per la sua scarcerazione, decretata da una giudice italiana. Lo riportano i media iberici. A Barcellona, dove alcuni dei principali leader sociali del secessionismo hanno invitato a continuare la lotta politica per ottenere l’indipendenza, i simpatizzanti dell’indipendentismo si sono riuniti nella piazza Sant Jaume. Sono stati scanditi cori contrari al tavolo dei negoziati politici con Madrid. Ci sono state manifestazioni anche in altre località della Catalogna, in particolare in roccaforti dell’indipendentismo come Vic o Girona.
Il deputato catalano su Twitter: «Non arrendersi mai»
«Non arrendersi mai». È la scritta apparsa in un post con una sua foto sul profilo Twitter dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont.
Junqueras difende tavolo dialogo con Madrid
Il presidente dell’Erc, Oriol Junqueras, parla della vicenda come «di un’ennesima prova della repressione di alcuni apparati dello Stato» spagnolo, ma esorta anche a non chiudere il tavolo del negoziato con Madrid. «Per anni abbiamo portato avanti il tema del sedersi e discutere. Abbiamo ottenuto che il governo spagnolo ci ascolti... Ora si tratta di dimostrare maggior forza, serve unità. Senza dubbio il tavolo di negoziato è una opportunità. Ma siamo anche scettici», ha detto all’emittente Tv3 il leader della sinistra Repubblicana della Catalogna, partito storicamente più aperto al dialogo con Madrid rispetto alla coalizione JuntsXCat di Puigdemont.
Vice di Puigdemont nel governo catalano che indisse il referendum indipendentista illegale del 2017, Junqueras non è fuggito all’estero per evitare l’arresto. Condannato a 13 anni di carcere è stato liberato in giugno assieme ad altri leader secessionisti, grazie all’indulto voluto dal premier spagnolo Pedro Sanchez per aprire un dialogo sul futuro della Catalogna.
Sindaco di Alghero: «Fatto gravissimo e politico»
Ad Alghero, unica città italiana di cultura e lingua catalana, il leader indipendentista doveva partecipare ad un incontro con il movimento autonomista sardo ed incontrare il presidente della Regione, Christian Solinas, e il presidente del consiglio regionale, Michele Pais.
«L’arresto di Carles Puigdemont è un fatto gravissimo e che sia avvenuto ad Alghero è ancora più doloroso». L’ha detto il sindaco di Alghero, Mario Conoci. «La manifestazione andrà avanti con uno spirito ancora più rivendicativo. Alla luce di questo atto assolutamente politico», denuncia Conoci, secondo il quale «come avevamo detto a suo tempo, quando scattarono gli arresti nel 2017, il processo di autodeterminazione di un popolo non può essere represso con la forza e gestito per via giudiziaria»
Le reazioni politiche in Italia
«Non entro nel merito di vicende interne di altri Stati, ma noi fatichiamo ad arrestare i delinquenti italiani e arrestiamo dei parlamentari di altri Paesi». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando l'arresto di Carles Puigdemont, a margine di un incontro con alcuni cittadini alla Palazzina Liberty, a Milano. «È curioso - ha sottolineato Salvini - visto che anche altri Paesi come la Germania hanno detto di no all'estradizione perché si tratta di un reato politico, spero che non sia l'Italia a farsi protagonista di giustizia o vendette su richiesta di altri Paesi».
«La notizia del fermo in aeroporto, ad Alghero, dell’Europarlamentare catalano Carles Puigdemont arriva come un fulmine a ciel sereno a infrangere il principio della libera circolazione dei rappresentanti dei cittadini. L’atto assunto dalla Polizia di frontiera italiana deve essere immediatamente oggetto di vaglio della magistratura, nell’auspicio che venga riconosciuto il diritto dell’ex presidente catalano a visitare liberamente i Paesi dell’Unione europea, nell’esercizio del suo mandato. Il fermo al suo arrivo in Sardegna, su invito del sindaco di Alghero, rappresenta anche una sorta di sgarbo istituzionale». Lo affermano i senatori del Pd Giovanni Marilotti e Roberto Rampi. «La vicenda della dichiarazione d’indipendenza del 2017 in Catalogna va affrontata e risolta politicamente, anche grazie a una più incisiva iniziativa delle istituzioni europee», concludono.
«L’arresto in Sardegna dell’indipendentista catalano Carles Puigdemont rattrista e addolora l’intero popolo sardo. Mortifica la tradizione indipendentista e la storia centenaria del Partito Sardo d’Azione, da sempre alleato dei partiti e dei movimenti nazionalitari che si battono per l’autogoverno in Catalogna e nelle altre nazioni senza Stato». Lo dice Antonio Moro, presidente del Psd’Az, il partito del governatore sardo Christian Solinas.
«Senza entrare nel merito delle complesse problematiche giuridiche connesse alla vicenda, esprimo tutta la mia solidarietà politica nei confronti dell’onorevole Carles Puidgemont», scrive in una nota il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais. «L’amicizia profonda che unisce in un legame fraterno, ed indissolubile la Sardegna e la città di Alghero particolarmente con la Catalogna mi porta ad invocare una soluzione politica della vicenda che veda salvaguardato il rispetto dell’autonomia quale principio costituzionalmente garantito e quale presupposto per la libera convivenza di identità e culture diverse» aggiunge Pais.
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