Qatargate, l'Europarlamento corre ai ripari. Metsola: «Non siamo in vendita» - Contanti, Giorgi confessa
Il capo della Procura europea, Laura Kövesi, ha chiesto la revoca dell’immunità dell’ex vice presidente del Parlamento europeo Eva Kaili (S&D) e dell’europarlamentare Maria Spyraki (Ppe). Si sospetta una frode a danno del bilancio dell’Ue
di Beda Romano
3' di lettura
Coinvolto in un clamoroso scandalo di tangenti internazionali, il Parlamento europeo ha annunciato oggi, giovedì 15 dicembre, una serie di misure per rafforzare i controlli ed evitare nuove derive. In una conferenza stampa a margine del Consiglio europeo, che si sta svolgendo qui a Bruxelles, la presidente dell'assemblea parlamentare Roberta Metsola ha assicurato che farà di tutto per garantire che il Parlamento «non appaia in vendita».
Sempre oggi, il capo della Procura europea, Laura Kövesi, ha chiesto la revoca dell’immunità dell’ex vice presidente del Parlamento europeo Eva Kaili (S&D) e dell’europarlamentare Maria Spyraki (Ppe). Sulla base di un rapporto investigativo ricevuto dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), si sospetta una frode a danno del bilancio dell’Ue, in relazione alla gestione dell’indennità parlamentare, e in particolare per quanto riguarda la retribuzione degli assistenti parlamentari accreditati.
Il pacchetto di riforme
«Sto lavorando su un pacchetto di riforme completo che sarà pronto all’inizio del prossimo anno», ha dichiarato la signora Metsola, citando in particolare il rafforzamento della protezione degli informatori e il divieto di gruppi di amicizia non ufficiali con Paesi terzi. «Ci sono lacune che devono essere colmate, per esempio sulle attività degli ex membri del Parlamento europeo, sulle iscrizioni nel registro della trasparenza, su chi può entrare nel Parlamento europeo».
L'annuncio è giunto sulla scia di un clamoroso scandalo che ha coinvolto tra gli altri l'ormai ex vicepresidente dell'assemblea. L'eurodeputata socialista greca Eva Kaili è sospettata insieme ad altri di avere ricevuto tangenti dal Qatar in cambio di un atteggiamento benevolo nei confronti di un paese che sta organizzando i campionati mondiali di calcio nonostante politiche sociali molto controverse. Tre dei quattro principali sospettati sono tuttora detenuti.
Poca trasparenza nei finanziamenti
«Ci sono troppi gruppi informali che sono potenzialmente molto influenzabili, e troppe organizzazioni la cui trasparenza dei finanziamenti non è chiara. Imporremo un giro di vite su tutto e ci assicureremo che il Parlamento non appaia in vendita», ha aggiunto la presidente Metsola durante la conferenza stampa. Tra le sorprese emerse in questi giorni vi è anche la possibilità degli ex parlamentari di entrare e uscire liberamente dalle sedi del Parlamento europeo.
Lavori extra per un parlamentare su 4
Transparency International ha fatto notare la frequente assenza di controlli, in particolare sui conflitti d'interesse. In un rapporto del 12 ottobre 2021, l'ONG notava che ai tempi un quarto degli eurodeputati avevano un lavoro extra oltre a quello di parlamentare, con redditi tra i 3,9 e gli 11,5 milioni di euro. Il lavoro extra in quanto tale non è illegale, secondo le attuali regole parlamentari, ma può certo generare un conflitto di interessi potenziale o reale.
«Gli eurodeputati che integrano lo stipendio mensile del Parlamento con attività extra – spiegava Transparency International - sono presenti in tutti i gruppi politici. Il partito popolare è il primo della lista quando si tratta di reddito totale all'anno, seguito dai liberali e dai socialisti. Se si considera quanti eurodeputati di un singolo gruppo percepiscono un reddito esterno, Identità & Democrazia guadagna il primo posto (38%), mentre la sinistra radicale (10%) si colloca all’ultimo».
Come è tradizione, la presidente del Parlamento europeo ha partecipato alla prima fase del Consiglio europeo di oggi. Secondo alcuni osservatori che hanno assistito alla discussione, numerosi leader sono intervenuti, lasciando intendere di prendere molto sul serio la clamorosa vicenda di questi giorni: «Sanno che lo scandalo potrebbe avere ripercussioni sull'immagine di tutte le istituzioni comunitarie e anche dell'Unione europea in generale», spiega un funzionario europeo.
Stop a provvedimenti sul Qatar
Ieri, intanto, l'aula a Strasburgo ha votato una risoluzione - 541 i sì, 2 i no, e 3 le astensioni – in cui chiede la sospensione dei lavori legislativi sui provvedimenti che riguardano il Qatar e di istituire una commissione d’inchiesta sui fatti oggetto dell’indagine condotta dalle autorità belghe. Due i deputati contrari, entrambi tra i non-iscritti: Lefteris Nikolau-Alavanos e Kostas Papadakis, tutti e due del KKE, il Partito Comunista Greco.
loading...