Quadri, volumi, stampe e foto che fanno l’opera
L’esposizione “Opera: il palcoscenico della socità” è aperta fino al 13 gennaio
di Angelo Curtolo
2' di lettura
Nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 ieri a Palazzo del Governatore si è inaugurata la mostra Opera: il palcoscenico della società, aperta fino al 13 gennaio. L’esposizione, curata da Gloria Bianchino e Giuseppe Martini, con l’allestimento di Margherita Palli Rota, è prodotta dal Comune di Parma e realizzata dalla Casa della Musica, in collaborazione con il Teatro Regio di Parma.
La mostra esplora il rapporto fra opera e società: centinaia i pezzi esposti, tra quadri, volumi antichi, stampe, fotografie, libretti, riviste, documenti d’archivio, costumi, oggetti di scena e materiali audiovisivi e sonori, provenienti da collezioni pubbliche e private.
Hayez
Si possono così vedere i dipinti di Hayez I vespri siciliani (1846), proveniente dalla GAM di Roma; e Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima Crociata (1835), dalla Fondazione Cariplo; Au théâtre di Zandomeneghi (1885/1895) dall’Istituto Matteucci di Viareggio; una sezione di ritratti della celebre cantante Lina Cavalieri, tra cui il Ritratto di Lina Cavalieri di Tallone (1905) dalla Galleria Campari di Milano; e la serie di fotografie di Francesco Paolo Michetti dall’Archivio Alinari; il libretto originale dell’Orfeo di Monteverdi dalla Biblioteca Teresiana di Mantova; abiti di scena e da sera, tra cui un Balenciaga proveniente da Tirelli Costumi di Roma.
Il mondo dell’opera è presentato sotto vari aspetti: il pubblico e il modo di stare in teatro; i percorsi che l’opera ha seguito per raggiungere un vasto numero di appassionati; l’influenza esercitata nella sfera culturale. A partire dal territorio di Parma – ricco di tradizione e nomi che hanno fatto la storia quali Verdi e Toscanini – i visitatori possono scoprire la dimensione evergreen dell’opera, che si rivela al tempo stesso plasmabile al mutamento dei tempi e conservatrice dei riti del vivere insieme, dall’abbigliamento alla gastronomia, in particolar modo a Parma, dalla gestualità fino all’immaginario visivo. In mostra anche locandine, cartoline e caricature su riviste e calendari che nel corso degli anni hanno cambiato il modo di rappresentare l’opera, i suoi personaggi e le scene più famose.
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