Qualità accessibile al Salon du Dessin
Un appuntamento immancabile per questo mercato di nicchia, coltivato da collezionisti e istituzioni francesi ed internazionali. Forte presenza di gallerie e opere d'arte italiane
di Giovanni Gasparini
5' di lettura
Le opere d'arte di qualità non sono necessariamente le più care e il compito di una fiera e dei suoi espositori è di selezionare e presentarle al meglio, indipendentemente dal loro valore monetario. Il Salone du Dessin a Parigi dal 22 al 27 marzo nella elegante cornice del Palais Brongniart eccelle in questa formula, presentando al pubblico 39 gallerie e 4 istituzioni focalizzate su uno degli aspetti più interessanti della creatività artistica: il disegno, l'elemento spesso all'origine del processo creativo.
In un mondo progressivamente disinteressato alle radici, questa scelta controcorrente è stata premiata dal grande numero di collezionisti e specialisti che hanno affollato l'inaugurazione, con diversi prezzi coperti dai ‘bollini rossi' ad indicare le opere vendute.
Anche le massime autorità culturali del paese sono intervenute, nonostante la situazione caotica determinata dalle agitazioni sociali in città, forse alla ricerca di una rara oasi di tranquillità e riflessione che solo la bellezza sembra preservare, ma anche a significare il supporto della Francia a questo mercato di nicchia ben presidiato dalle gallerie locali. Il carattere francofono della manifestazione non sminuisce però la presenza internazionale di operatori dal resto d'Europa e dagli Stati Uniti, con una forte presenza di gallerie italiane e, ovviamente, di arte italiana.
La focalizzazione sul medium della carta permette di presentare una grande varietà di periodi e di stili, nonché di fascia di prezzo, spesso anche all'interno della stessa galleria partecipante, rendendo questa fiera paradossalmente accessibile e popolare dal punto di vista economico, ma culturalmente elitaria perché il disegno richiede conoscenza per essere pienamente apprezzato e valutato. Tentare di riassumere un'offerta ampia che vede alcune decine di opere in offerta per ciascuna galleria è impossibile, ma può allo stesso tempo dare un'idea della varietà e dei prezzi richiesti.
Le gallerie italiane
Le gallerie italiane che con sguardo lungimirante partecipano alla fiera hanno proposto una selezione di opere dal ‘500 al ‘900. La presentazione del fiorentino Enrico Frascione è centrata su tre ritratti di donne veneziane rappresentative di tre secoli: ad iniziare da una «Dama mascherata» di Lorenzo Tiepolo (richiesta 50mila €), una giovane donna immersa nella lettura dal delicato tratto a pastello di Zandomeneghi (28mila €) e, infine, un lavoro figurativo a pittura nera del giovane Emilio Vedova (datata 1943 in offerta a 40mila €). Una grande e drammatica «Crocefissione» di Ottone Rosai (in vendita per 45mila €) domina la presentazione del duo di galleristi romano/londinesi W. Apolloni e Laocoon Gallery, cui fa da contrappunto un misterioso e surrealista dipinto di Dino Buzzati, il grande giornalista e scrittore, proposto a 20mila €, mentre le carte di Eugene Berman, di adozione romana, passano di mano attorno ai 6-7mila €. Maurizio Nobile Fine Art, con sedi a Bologna, Milano e Parigi, proponeva diversi disegni di Morandi con prezzi attorno a 70mila €, accostati a classici dell'800 come Francesco Hayez con un ritratto femminile piuttosto severo. Cortona Fine Art propone una selezione di disegni italiani dal 1500 al 1700, mentre un'altra galleria milanese, Bottegantica, si focalizza sul Novecento italiano, portando esempi interessanti di alcuni grandi nomi, fra cui spicca un “Ermafrodito' stilizzato di Modigliani, ma soprattutto i futuristi con Boccioni, Balla (con opere da 50 a 120mila €) e Sironi, oltre ad un ‘focus' su Boldini, l'artista della società borghese di inizio secolo.
I disegni classici
La fiera si propone come uno dei pochi ambiti al di là delle aste per valorizzare la tradizione del disegno dei grandi artisti del passato, siano essi opere finite autonome o schizzi e lavori preparatori per dipinti. Il minore valore percepito del supporto cartaceo e le oggettive difficoltà di conservazione ed esibizione permettono di approcciare economicamente opere di grandi nomi i cui dipinti godono di quotazioni elevate, come i grandi maestri della pittura italiana dal ‘500. La Galerie Terrades proponeva uno dei lavori più interessanti della fiera, un disegno preparatorio del Bronzino ispirato al Giudizio Universale di Michelangelo, eseguito attorno al 1560 per il dipinto alla Santissima Annunziata di Firenze, con una richiesta tutto sommato contenuta di 90mila €, soprattuto se si considerano i prezzi milionari raggiunti dai suoi dipinti recentemente in asta. Il ‘500 italiano era ben rappresentato anche dalla parigina Tarantino con un altro lavoro michelangiolesco, un nudo maschile di Pellegrino da Modena offerto a 15mila €, mentre per una piccola composizione mitologica di Marcantonio Raimondi la richiesta è di 12mila €: prezzi accessibili che superano di poco la soglia dei 10mila euro. Artur Ramon da Barcellona proponeva opere dal 1500 ad oggi, con un forbice di prezzo da poche migliaia a 50mila €, e già a poche ore dall'inaugurazione riportava una veduta di Velazquez venduta a 12.000 €. Nell'ambito dell'arte al femminile, la galleria parigina Perronet Fine Art proponeva un ritratto di Elisabeth Vigee le Brun per 32mila €, accanto ad un busto femminile di Ingres per 115mila €. Sebbene la gran parte dei lavori riguardassero le culture occidentali, l'orizzonte veniva allargato dalla Galerie Keworkian con una presentazione di ricche miniature dall'India dei Moghul nel XV-XVIII secolo, oltre ad una pagina di Corano Maghribi in vendita a 4mila €.
Il Novecento
La tradizione del disegno ha coinvolto anche tutto il Novecento europeo, con lavori che superano l'estetica in bianco e nero del passato per divenire lavori colorati autonomi e ‘compiuti', ben oltre le dimensione del disegno preparatorio. Forte è la prevalenza di gallerie ed opere francesi in questo settore. La parigina Dina Vierny offriva un inusuale ritratto femminile stilizzato del franco-giapponese Foujita del 1917 per 140mila €, un grande nudo di Maillol con una richiesta di 450mila €, oltre a sei disegni sempre di nudo attorno ai 30mila €. Fra i molti disegni dedicati agli animali, spicca un gatto raffigurato da Picabia per 42mila €. La Galerie de la Presidence offriva la consueta selezione di nomi francesi di grido, con due lavori di Signac a confronto che sintetizzano lo sviluppo dell'artista, entrambe marine: la prima raffigurante Sanit-Tropez nel 1899 dai caratteri impressionistici e dimensioni contenute per 35mila €, mentre la più grande e coloratissima composizione del 1919 raffigurante il porto di Marsiglia era in vendita a 68mila €. Fra le opere meno facilmente riconoscibili, un lavoro in bianco e nero di Nicolas DeStael del 1943, precedente al suo utilizzo dei colori accesi, in vendita a 35mila €. La galleria internazionale Grassle-Harb-Nuti offriva un terzetto di grandi protagonisti delle avanguardie di inizio Novecento, accostati in un parete: composizioni geometriche di armonie fra forma e colore di Paul Klee a 160mila €, diversi collage di Kurt Schwitters Delfi anni ‘20 attorno ai 120mila € e un tardo Kandinsky dalle forme geometriche musicalmente ritmate per 260mila €. Non poteva mancare all'appello Picasso, proposto da diversi galleristi fra cui Ambroise Duchemin con un nudo femminile del 1937 per 115mila €. L'arte italiana del ‘900 trovava spazio anche in gallerie internazionali come l'americana Rosenberg, con opere di Balla, Severini e Boetti, e la francofona Galerie Laurentin con una «Natura Morta» futurista di Severini del 1916, oltre a un raro ritratto femminile del 1917 di Modigliani dalla francese Bailly.
Il Contemporaneo
Sebbene l'arte contemporanea non sia al centro del programma della fiera, un paio di gallerie invitate hanno una rappresentanza ridotta, ma di qualità, di alcuni grandi nomi recenti. Si tratta della newyorkese Zeit Contemporary, che offriva una grande composizione geometrica di Sol Lewitt del 2003 per 120mila €, una coppia di lavori astratti di Sam Gilliam a 42.500 € ciascuno, e forse l'opera più cara in fiera a mezzo milione di euro, un ritratto maschile africano ‘Red Stripes' del 2919 di Amoako Boafo, rapidamente asceso a star del mercato: serviva la metà per portarsi a casa un paesaggio del 1894 di Gauguin, offerto a 250mila € dalla stessa galleria. La londinese Waddington Custot proponeva, invece, un paio di recentissime (2022) composizioni di colore di Ian Davenport per 22mila €. La presenza del contemporaneo è giustamente limitata, anche perché Il Salon du Dessin ha una partnership con la fiera ‘complementare' Drawing Now, dedicata all'arte del lavoro su carta contemporaneo, che si è tenuta negli stessi giorni in una sede più ‘moderna' del Marais.
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