Qualità della vita, a Milano è anche nel piatto
Quasi diecimila ristoranti in provincia e anche gli stellati non mancano (è la terza provincia in Italia con più segnalazioni nella guida Michelin). L’effetto del dopo Expo sulla città meneghina si fa ancora sentire e contribuisce alla qualità della vita di chi ci vive o ci approda come turista
di Maria Teresa Manuelli
4' di lettura
La qualità della vita a Milano passa anche per il food. Tra i meriti del capoluogo lombardo, che per il secondo anno consecutivo si è classificato al primo posto nell'indagine del Sole 24 Ore, c'è anche l'alta offerta gastronomica. Perché il benessere, oltre a cultura, lavoro e servizi, passa pure per il piatto.
6000 ristoranti in città
Sono 9.621 i ristoranti al terzo trimestre 2019 nella provincia milanese, secondo i dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, di cui 5.856 solo a Milano città.
Il capoluogo meneghino riunisce oltre il 5% di tutti i servizi di ristorazione d'Italia e un settimo di tutte le enoteche. Ma anche i principali servizi di food delivery hanno scelto di stabilirvi la propria sede. «A Milano i ristoranti sono un luogo significativo non solo per incontri d'affari e per il turismo business. Sono sempre di più ambiti di relazioni leisure e per il tempo libero. Basta pensare alle zone della città dedicate e specializza nell'intrattenimento favorito dalla buona cucina. Per questo la ristorazione riesce a essere sempre di più laboratorio creativo in questo ambito con proposte innovative nella qualità della cucina, nell'ambiente e nei servizi, a vantaggio di una migliore qualità della vita e di accoglienza», dichiara Annarita Granata, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Dalla Milano da bere a capitale del food
Inoltre, grazie a Expo2015, hanno preso il via a un moltiplicarsi di eventi, ristoranti stellati e non, bistrot, tendenze foodies, mercati gastronomici e Ape car gourmet senza precedenti né paragoni nel resto d'Italia. Dopo essere stata per molti anni la “Milano da bere”, oggi il capoluogo lombardo si scopre sempre più capitale del Food o meglio del “foody”, ossia il cibo che fa tendenza. Sempre all'avanguardia in fatto di mode, non è un caso se anche il celebre Starbucks, dopo anni di esitazione, abbia scelto proprio la metropoli della Madonnina per aprire il suo primo punto vendita in Italia. E qui fanno tappa, tra eventi e collaborazioni, i più celebri chef.
Terza provincia più stellata dalla Rossa Michelin
Anche per il 2020, la Guida rossa Michelin incorona la Lombardia come la regione più stellata d'Italia con 62 ristoranti (3*** 5** 54*), seguita dal Piemonte (46 ristoranti stellati) e dalla Campania (44 ristoranti stellati). Milano, in particolare, è la terza provincia con più stelle: 20 ristoranti, dopo Napoli, a quota 26, e Roma, a quota 24. In città si trovano 1 ristorante con 3***, 3 ristoranti con 2** stelle, 16 ristoranti con 1* stella (di cui due new entry). Il merito di ripotare le tre stelle nel capoluogo lombardo si deve a Enrico Bartolini al Mudec. Non solo ha conquistato il prezioso tris di astri, ma ha regalato a Milano un vero primato: con 8 stelle totali detiene il titolo di chef più stellato d'Italia. Senza contare le conferme degli scorsi anni. Tra queste ci sono nomi noti del panorama gastronomico italiano: Carlo Cracco, Pietro Leemann e Claudio Sadler, Roberto Conti, chef del Ristorante Trussardi alla Scala, e Matias Perdomo del Contraste, Felice Lo Basso con il Felix in Duomo, nonché Viviana Varese, con il suo Viva fresco di restyling. Confermati anche tutti i bistellati della città, il Vun di Andrea Aprea all'hotel Park Hyatt, Il Luogo di Aimo e Nadia, Seta di Antonio Guida al Mandarin. Ma a tenere viva la scena milanese ci sono anche le nuove entrate: L'Alchimia, che vede protagonisti il patron Alberto Tasinato, e lo chef di origini romane Davide Puleio, trentenne che si aggiudica anche il Premio speciale giovane chef Michelin 2020; IT Milano, nel cuore di Brera, di Gennaro Esposito, che vede impegnato in cucina il giovane chef Aldo Ritrovato.
Le settimane del food milanese
Dopo Expo, inoltre, Milano è anche sede di grandi eventi dedicati al cibo. E maggio, ormai per tradizione, è il mese che li ospita. Mentre Tuttofood, che si svolge ad anni alterni (il prossimo appuntamento sarà per maggio 2021), è la fiera internazionale B2B dedicata al food & beverage, Milano Food City, in calendario a maggio 2020 per il quarto anno consecutivo, mostra il lato gustoso della città: una settimana di eventi che attraversa tutto il capoluogo lombardo all'insegna del cibo di qualità e della cultura dell'alimentazione sana e giusta. La manifestazione è nata come eredità proprio di Expo 2015, con la sua riflessione sull'alimentazione e la Food Policy approvata approvata dal consiglio comunale a ottobre dello stesso anno, ed è diventata oggi un “Fuorisalone del gusto” capace di coinvolgere tutta la città.
Dal 18 al 20 maggio si terrà anche la sesta edizione di Seeds&Chips, ossia il Global Food Innovation Summit, che ogni anno dal 2015 riunisce e amplia il suo ecosistema di giovani, politici, imprenditori, istituzioni, start-up, società, università, acceleratori e incubatori, ONG, investitori e opinion leader di tutto il mondo.
Si svolgerà, inoltre, dal 4 al 10 maggio 2020 la Milano Food Week, format di proprietà di Lievita, società del gruppo SG Company, e osservatorio dello stato del settore food e del suo rapporto con la città di Milano. Un palinsesto di eventi, b2b e b2c, distribuiti in tutta la città, in cui dare voce ai protagonisti del mondo del cibo.
Lo scorso maggio, inoltre, alla presenza dell’ex ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, è stato lanciato Aperitivo Festival, un nuovo format che avrà la sua prima edizione nella primavera del 2020 con l'intento di celebrare il rito tutto milanese dell'aperitivo come un'occasione di consumo e valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano da esportare nel mondo.
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