Quaranta nodi per quaranta cravatte, a Parma i modelli storici del 900
Una collaterale per i 40 anni della manifestazione di Parma con disegni, bozzetti e fustelle, aperta fino al 10 ottobre. Intanto Como si candida a città creativa Unesco
di Enza Moscaritolo
2' di lettura
Saranno quaranta le cravatte esposte nella collaterale di Mercanteinfiera in programma dal 2 ottobre per il tradizionale appuntamento dedicato all'antiquariato, design d'autore, modernariato e collezionismo vintage di Fiere di Parma. Quaranta diversi modelli, che riguardano un arco temporale che va dagli anni Venti fino agli Novanta del secolo scorso, presentati in altrettanti nodi. Ma quaranta sono anche gli anni che quest'anno celebra la kermesse parmense insieme a buyer che sono attesi in particolare da Europa, Stati Uniti e Russia. “La spina dorsale di un uomo. Storia della cravatta” è il titolo di questa collaterale che presenta disegni, bozzetti, messe in carta jacquart, fustelle ed è stata realizzata in collaborazione con Paolo Aquilini, direttore del Museo della seta di Como, Fondazione Setificio, Associazione ex Allievi Setificio Como, Confartigianato Como, Associazione Italiana Disegnatori Tessili e Confindustria Como, visitabile fino al 10 ottobre.
Quel nodo imperdibile
«La cravatta è un accessorio “cult” – spiega Aquilini –: un punto di riferimento per ogni uomo e al tempo stesso una valvola di sfogo della vanità maschile, in un certo senso. Sebbene l'origine si perda nella notte dei tempi, la genesi della cravatta come la conosciamo oggi è sicuramente europea e più specificamente inglese».
I nodi base sono tre Orientale, mezzo Windsor e Windsor, anche se ne contano 85 varianti, individuati da due matematici, Thomas Fink e Yong Mao della University of Cambridge, mentre un collega svedese, Mikael Vejdemo-Johansson, grazie a complessi modelli matematici era arrivato a definire ben 177mila modi diversi per annodarla.
Le regole per indossarla
L'ultimo inventato è il nodo Pratt (o Shelby), un mezzo Windsor rovesciato, mentre si può affermare che la cravatta moderna nasce nel 1850 in Inghilterra (sebbene diversa da quella di oggi). Secondo la regola aurea la cravatta deve cadere un centimetro sopra la cintura e le punte di pala e codino devono essere pareggiate.
Como candidata a città creativa Unesco
La mostra si pone anche l'obiettivo di valorizzare la vocazione storica del manifatturiero della città di Como, candidata come Città creativa Unesco. E le designazioni saranno comunicate all'inizio di novembre 2021. «La cravatta non sta attraversando una fase particolarmente florida – conclude Aquilini – ma si assiste a un ritorno, soprattutto grazie alle nuove tendenze di cravatte femminili già note ai tempi di Luigi XIV, grande appassionato di questo accessorio».
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