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Quattro scienziati italiani in finale per l’European inventor awards

di Francesca Cerati

2' di lettura

Tra i finalisti della 12esima edizione dell’European Inventor Awards 2017 - il più importante riconoscimento europeo all'innovazione - sono stati selezionati quattro scienziati italiani per le categorie Lifetime Achievement e Industry. Promosso dall’European patent office (Epo), l’evento premia gli inventori delle scoperte scientifiche tecnologicamente più rilevanti che abbiano dimostrato o siano in grado di apportare un impatto sociale ed economico tale da migliorare sensibilmente le condizioni di vita della maggior parte delle persone.

A disputarsi la finale - che quest'anno si svolgerà proprio in Italia il 15 giugno prossimo all' Arsenale di Venezia - sono: Rino Rappuoli, 65 anni, ritenuto il padre della moderna vaccinazione e uno dei tre finalisti nella categoria “Premio alla carriera”, Giuseppe Remuzzi, 68 anni, insieme ad Ariela Benigni, 61 anni, e Carlamaria Zoja, 61 anni concorreranno invece nella categoria “Industria” per le loro ricerche nel campo della nefrologia.

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«Questi ricercatori sono leader globali nella lotta contro la malattia renale cronica - ha detto il presidente di Epo Benoit Battistelli annunciando i finalisti - Le loro intuizioni rivoluzionarie sulle cause della nefropatia hanno dato nuova speranza a milioni di persone».

Remuzzi è infatti considerato un'autorità mondiale nel campo della nefrologia: autore di 1300 pubblicazioni, è il ricercatore clinico più citato in Italia. Tra i fondatori dell'Istituto di Ricerca Mario Negri, nella cui sede bergamasca si è sviluppata la maggiorparte della sua ricerca, Remuzzi ha scoperto che gli Ace-inibitori, già utilizzati per curare l'ipertensione, sono efficaci anche per il trattamento dei malati con insufficienza renale cronica al punto da evitare loro la dialisi. E oggi, questi farmaci, costituiscono la base dei trattamenti clinici standard per oltre 200 milioni di pazienti al mondo affetti da malattie renali croniche e per coloro che hanno subito un trapianto di reni, intestino o fegato.

Per Battistelli, «Rappuoli ha dischiuso i potenziali benefici della genomica nel settore della sanità pubblica e ha aperto la strada a un modo più efficiente di affrontare le pandemie. I vaccini di nuova generazione che lio ha sviluppato sono ora immunizzazioni standard somministrate a milioni di persone nel mondo.

Il microbiologo, che ha depositato a suo nome 150 famiglie di brevetti, ha rivoluzionato le regole di sviluppo dei vaccini attraverso la scoperta dei cosiddetti vaccini coniugati e soprattutto della vaccinazione inversa utilizzata per creare il primo vaccino derivante dal genoma dell'agente patogeno nel 1999 contribuendo ad aprire nuovi orizzonti alla moderna microbiologia cellulare. Rappuoli è stato il primo scienziato a brevettare i vaccini utilizzati oggi per ogni ceppo di meningococco causa della meningite.

Grazie a questa innovazione, i vaccini somministrati a milioni di persone nel mondo hanno contribuito a debellare nei Paesi sviluppati malattie come la difterite, la meningite batterica e la pertosse. Oggi Rappuoli, che è direttore scientifico della Gsk Vaccines, lavora sui vaccini contro il virus respiratorio sinciziale e contro il citomegalovirus.

Quest'anno i quindici finalisti selezionati (tre per ognuna delle cinque categorie: Industry, Research, SMEs, Non-Epo Countries, Lifetime Achievement) provengono da nove Paesi: Francia, Germania, Italia, Olanda, Marocco, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Usa. A questi si aggiungerà il 15 giugno il vincitore del Popular Prize, il finalista più votato sul sito di European patent office.

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