The Most Influential Brands 2019

Quelli tech scalano l’olimpo dei brand più influenti

di Enrico Netti

Most Influential Brands, Google si piazza al primo posto

2' di lettura

È una partita tra tech company la scalata della classifica dei brand più influenti. Quest’anno Google supera Amazon Whatsapp e PayPal sono stabili mentre Microsoft guadagna due posizioni . In ascesa anche Youtube (controllata da Google) e Samsumg mentre Facebook scivola di tre posizioni. Al nono posto della top ten entra Mulino Bianco che in un anno guadagna ben dieci posizioni mentre Nutella, undicesima posizione, progredisce di una posizione.

La classifica 2019

The Most Influential Brands

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Per trovare altri marchi italiani bisogna arrivare alla 17 e 18esima casella con il tandem Grana Padano e Parmigiano Reggiano mentre Kinder, marchio del gruppo Ferrero, si piazza al ventesimo posto. Curiosamente Ferrero, a cui fanno capo Nutella e Kinder, scivola e va a comporre il gruppone dei brand made in Italy tra il 20esimo e il 30esimo posto dell’edizione 2019 della The Most Influential Brands stilata da Ipsos. Cinque i fattori presi in esame da Ipsos per determinare l’influenza di una marca: fiducia e affidabilità, coinvolgimento, innovazione e capacità di fare tendenza, impegno e ruolo sociale, presenza.

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«Le aziende e i brand affiancano o sostituiscono istituzioni più canoniche assumendo dunque un ruolo economico, sociale e politico a volte centrale - commenta Nicola Neri, ad di Ipsos in Italia che continua -. E questo apre nuovi scenari di confronto e di dialogo con i consumatori, ma più in generale con la società, che in un certo senso oggi si aspetta questo genere di coinvolgimento e partecipazione da parte delle marche che ci accompagnano quotidianamente: agire per far cambiare le cose in un determinato ambito, essere parte attiva e proattiva del cambiamento».

I brand italiani brillano per il loro impegno sociale: Mulino Bianco raggiunge il 31%, mentre Coop il 28%. Guardando invece alle tematiche ambientali spiccano Ikea (31%) ed Enel (27%). Uno sguardo attento verso la propria comunità premia infine Parmigiano Reggiano (18%) e Conad (16%). Tra i marchi più performanti la cinese Huawei che in un paio di anni ha scalato la classifica passando dal 76esimo nel 2017 arrivando quest’anno al 25esimo nonostante l’ostracismo dei governi.

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