Quello strano feeling con gli olandesi, Meloni ricuce i rapporti con i paesi considerati ostili
Più vicine sul tema delle strategie per la gestione dei flussi migratori, Italia e Olanda hanno posizioni diverse su quello della riforma del Patto di Stabilità
di Barbara Fiammeri
I punti chiave
2' di lettura
Rompere gli schemi, costruire nuove relazioni internazionali anche con Paesi e governi solitamente poco amichevoli. Giorgia Meloni si muove così fin da quando si è insediata a Palazzo Chigi. Ridurre le distanze, investire sulle zone di contatto lasciandosi alle spalle le ruvidezze del passato sono i punti cardinali della mappa su cui la premier sta disegnando la politica estera del suo governo.
Obiettivo tessere nuove alleanze in Europa
Un approccio utile a rafforzare i rapporti a Delhi come ad Abu Dhabi, tanto per citare le ultime due trasferte, ma anche per tessere nuove alleanze in Europa. Va inquadrato in questo disegno anche l’incontro oggi a Roma con Mark Rutte. Non è la prima volta che il primo ministro olandese e la premier italiana hanno modo di parlarsi faccia a faccia. Lo hanno fatto già in occasione dell’ultimo vertice europeo e anche la visita che si terrà questo pomeriggio a Palazzo Chigi avviene nell’imminenza del vertice europeo di marzo che avrà nuovamente al centro le politiche migratorie.
Sul tavolo il tema della strategia Ue di gestione dei flussi
Una riunione che avverrà a pochi giorni dalla tragedia di Cutro e dall'impegno assunto dalla Commissione nella lettera inviata a Meloni da Ursula von der Leyen di governare il fenomeno migratorio con soluzioni «efficaci e durature» da inserire nel nuovo Patto per la migrazione e l'asilo su cui però ancora non è stata raggiunta l'intesa.
Il nodo della ricollocazione dei migranti
Meloni sa bene che uno dei punti su cui si registrano le maggiori frizioni, anche del governo olandese, è quello della ricollocazione dei migranti, dei cosiddetti movimenti secondari. Una misura di cui però Meloni non ha mai fatto una bandiera. Anche perché la eventuale ricollocazione riguarda una ridotta minoranza di migranti e non è certo risolutiva per arginare le migliaia di sbarchi sulle coste italiane. Meloni lo ripeterà anche nell'incontro di oggi con Rutte il quale nel frattempo ha assunto posizioni assai vicine a quelle del governo italiano sulle Ong durante l'ultimo Consiglio europeo.
Posizioni distanti sulla riforma del Patto di stabilità
Una vicinanza che dovrebbe riproporsi anche in occasione dell'appuntamento a Bruxelles del 23 marzo prossimo e sul quale i due Capi di governo torneranno a confrontarsi in questo bilaterale dove non mancheranno di verificare nuovi possibili ma altrettanto difficilissimi avvicinamenti anche sull'altro decisivo dossier che sarà sul tavolo dei 27: la riforma del Patto di stabilità.
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