Verso la quarta votazione

Quirinale, trattativa su Casini, Draghi e Belloni

Ondata di schede bianche nella terza votazione: 125 voti a Mattarella, 114 a Crosetto. Raffica di riunioni nella notte

di Nicoletta Cottone

Elezioni al Quirinale, il voto al tempo del Covid

8' di lettura

Notte di trattative alla ricerca di un nome superpartes dopo la nuova fumata nera al termine della terza votazione per l’elezione del capo dello Stato. Riunione dei grandi elettori Pd (senza novità voteranno alla quarta scheda bianca), vertice del centrodestra annunciato per giovedì mattina alle 8,30, prima della quarta chiama. Dal confronto della notte sarebbero usciti tre nomi : il premier Mario Draghi, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ed Elisabetta Belloni, la donna alla guida del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

Gli incontri della notte: ora bastano 505 voti

Salvini ha annunciato ai suoi: «Stasera Matteo Salvini incontrerà gli alleati di governo. Salvini ha citato i partiti, Pd, M5s, Iv, ma non i nomi dei leader. Anche Giuseppe Conte ha detto: «Sento tutti i protagonisti continuamente». All’assemblea del M5s il capogruppo M5s alla Camera Davide Crippa ha detto: «Siamo solo alla quarta votazione. Non fatevi prendere dal panico e dall’ ansia. La notte sarà lunga, Giuseppe ha riacceso il telefono. Domani mattina vi sapremo dire altro». Da giovedì 27 gennaio basterà la metà più uno dei grandi elettori per eleggere il tredicesimo presidente della Repubblica: 505 voti. A poche ore dalle assemblee dei grandi elettori di Lega, Pd e del M5s, il centrodestra è travagliato dal confronto interno, con Giorgia Meloni che ha bocciato la strategia della scheda bianca e ha fatto votare Guido Crosetto, che incassa 114 voti, mentre i Grandi elettori di Fdi sono 62.

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Letta: voteremo venerdì, non presidente di destra

Enrico Letta nell’assemblea dei grandi elettori Pd ha parlato di un voto venerdì: «A differenza degli altri noi siamo partiti con i quattro punti cardinali della nostra bussola e stiamo arrivando con gli stessi punti cardinali. Questo lo rivendico: grazie alla nostra fermezza il centrodestra ha fatto i conti con la realtà. Perché qualunque presidente voteremo venerdì - qualcuno di noi sarà contento, qualcuno altro meno - l’obiettivo più grande lo avremo raggiunto: tramontata la candidatura di parte, si negozierà infatti un nome non di parte e autorevole. E questa è una nostra vittoria: non ci sarà un presidente di destra». Aprendo la riunione dei grandi elettori dem, Letta ha detto: «Dobbiamo fare di tutto per evitare di perdere Draghi, di qualsiasi ruolo si tratti. Siamo stati abbastanza soli in questo tentativo». E sulla candidatura della presidente del Senato che il centrodestra vorrebbe avanzare arriva il no di Letta. «Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe in sintesi il modo più diretto per far saltare tutto», ha scritto il segretario Pd Enrico Letta su twitter. Sul tweet fonti del Narareno chiariscono che non era rivolto al leader del M5S Giuseppe Conte «che peraltro prima del segretario aveva fatto una dichiarazione molto simile». E precisano che «con Conte c’è piena sintonia».

Centrodestra valuta la candidatura di Casini

Il nome di Pier Ferdinando Casini potrebbe essere questa sera sul tavolo del vertice del centrodestra, segnalano fonti parlamentari. L’ex presidente della Camera oggi ha ricevuto 52 voti e la sua candidatura è spinta dai centristi. «Se fosse il centrodestra a proporlo, il centrosinistra non potrebbe non votarlo», è il ragionamento che viene fatto. Nulla è ancora chiuso. Il leader del M5s frena, invece, sulla candidatura dell’ex presidente della Camera. Forti restano le pressioni per un Mattarella bis, ma in lizza ci sarebbero anche Giuliano Amato e Paola Severino.

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Elezioni al Quirinale, fumata nera al terzo scrutinio: 412 schede bianche

Nuova ondata di schede bianche, 125 voti per Mattarella

Nuova ondata di schede bianche - 412 - nello spoglio della terza giornata di voto per l’elezione del capo dello Stato. Ben 125 le preferenze per il capo dello Stato Sergio Mattarella, 114 a Guido Crosetto, candidato di Fratelli d’Italia. Numeri ben al di sopra dei 63 grandi elettori di Fdi. Poi l’ex magistrato Paolo Maddalena con 62 voti, Pier Ferdinando Casini con 52 voti, Giancarlo Giorgetti con 19 voti e Marta Cartabia e Luigi Manconi con 8. Moltissimi i voti ai singoli: uno è andato anche allo scrittore sloveno Miran Košuta. Ci sono stati 84 voti dispersi, 22 schede nulle.

Spunta Cassese, anzi no

“Quirinale, Salvini a casa di Sabino Cassese: «Ho un coniglio nel cilindro»”. É una esclusiva pubblicata su Il Foglio, diretto da Claudio Cerasa. «Il segretario della Lega - si legge - ha incontrato l’ex ministro del governo Ciampi e adesso si dice disponibile a vedere Letta. Alle 19 Salvini ha convocato una urgente riunione congiunta con deputati e senatori». Dopo pochi minuti fonti della Lega fanno sapere che non c’è stato l’incontro «fra il senatore Salvini e il giurista Sabino Cassese». Poi Salvini stesso dirà di non sapere dove abita. Ha detto ai suoi di avere pazienza e sul premier: «Draghi regista prezioso e collante della coalizione di governo». E ai giornalisti Giancarlo Giorgetti, il ministro leghista dello Sviluppo economico, ha detto: «Andrà a finire bene di sicuro». .

Conte: «Il centrodestra eviti esibizioni muscolari»

«Stiamo lavorando, stiamo cercando anche di convincere le forze a evitare esibizioni muscolari anche perché le esibizioni muscolari significherebbe contrapposizione e uno spirito opposto a quel clima che stiamo costruendo. Io mi sto spendendo con grande impegno e grande dedizione, con grande buona volontà in questi giorni. Abbiamo creato le premesse per un confronto e un dialogo vero, chiaro, autentico», ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti fuori da Montecitorio. Mattarella? «Stiamo parlando del presidente uscente, non parliamo di candidati di bandiera», ha detto Conte. Letta? «Ci sentiamo continuamente con tutti i protagonisti, come è mio dovere, come è necessario fare. Ci aggiorniamo costantemente». Se domani «dovesse venire una proposta di parte, una prova di forza, secondo me, ritarda ancora la soluzione», ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti fuori da Montecitorio.

Telefonata Berlusconi-Salvini: fatto punto su Quirinale

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il segretario della Lega Matteo Salvini hanno avuto una lunga e cordiale telefonata. Al centro del colloquio i principali dossier politici e, in particolare, l’elezione del prossimo presidente della Repubblica.

Fdi si smarca, ma poi chiede a Salvini di trovare un candidato

Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Maurizio Lupi per iniziare la giornata hanno preso un caffè insieme negli uffici della Lega alla Camera. IL centrodestra aveva deciso di votare scheda bianca, ma Fdi si è smarcato. I senatori di Fdi hanno disertato la prima chiama, ma hanno risposto alla seconda, indicando il nome di Guido Crosetto. Fonti della Lega commentano: «Andiamo avanti compatti, differenza strategica, ma nessuna differenza sostanziale». Fratelli d’Italia «continua a ritenere imprescindibile una votazione compatta del centrodestra su un candidato della coalizione, come concordemente valutato nell’ultimo vertice. A Matteo Salvini il mandato di individuare, attraverso le sue molteplici interlocuzioni, il candidato più attrattivo tra quelli presentati ieri», ha sottolineato in una nota Fratelli d’Italia.

Renzi: «Se la maggioranza sceglie Draghi, poi il governo si fa in un minuto»

«Spero sia l’ultima volta che si elegge un presidente della Repubblica in questo modo. Bisogna andare al presidenzialismo o semipresidenzialismo cioè l’elezione diretta dei cittadini. E questo pone il tema delle riforme costituzionali», ha detto Matteo Renzi, leader di Iv, parlando alla Camera. «Nessuno può scandalizzarsi se escono due voti per Amadeus. Spero che sia l’ultima volta di questi catafalchi, di queste schede bianche». E ha aggiunto: «Se la maggioranza sceglie Draghi, poi il governo si fa in un minuto». Il centrodestra ieri aveva proposta una terna di nomi (Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio), ma l’intesa non c’è. Letta. Conte e Speranza non hanno contrapposto un’altra rosa di nomi, ma hanno puntato alla trattativa per chiudere un accordo sul Colle. M5S-Pd-Leu hanno votato scheda bianca anche al terzo scrutinio.

Tajani: «Berlusconi vuole presidente centrodestra»

«Ieri ho sentito Berlusconi, insiste sulla necessità di avere un presidente di centrodestra, una coalizione unita e credo che noi con i numeri siamo determinanti», ha detto il coordinatore di Fi Antonio Tajani, nel corso della riunione dei grandi elettori di Forza Italia. «Domani sarà una giornata decisiva - ha detto ai suoi -, siete tutti mobilitati. Dobbiamo dimostrare di essere l’anima centrale e anche l’anima operativa della coalizione. Non svolgeremo una partita residuale».

I veti incrociati

Ma il gioco dei veti incrociati continua. Bocciata l’ipotesi di candidare l’ex ministro della Pa Franco Frattini (con la crisi in Ucraina si invoca un atlantista). Resta candidabile il nome del forzista Antonio Tajani, già presidente del Parlamento europeo dal gennaio 2017 al luglio 2019. Dietro la rosa dei tre nomi proposti dal centrodestra Salvini ha in serbo per la quarta votazione il nome di Maria Elisabetta Casellati. Operazione non gradita al centrosinistra. Un nome che continua ad aleggiare, insieme al nome dell’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Conte è contrario alla salita del premier Mario Draghi al Colle («non si possono fermare i motori per cambiare il timoniere»). L’ex presidente del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, parafrasando il discorso della luna di Giovanni XXIII ha detto: «Tornando a casa troverete in bambini. Date una carezza ai vostri bambini. E dite: questa è la carezza di Mario Draghi». Salvini afferma che non possiamo permetterci «settimane di confusione qualora Draghi lasciasse il Governo e, quindi, si devono cercare un nuovo presidente del Consiglio, nuovi ministri, nuove maggioranze. Sarebbe un problema lasciare l’Italia al buio». Altri, fra le righe, fanno capire che vorrebbero puntare su un Mattarella bis. «Dobbiamo chiuderci in una stanza a pane e acqua per trovare una soluzione», ha detto il segretario dem Enrico Letta. «Spero che le prossime ore siano decisive - dice Matteo Renzi, leader di Italia viva - perchè si passi dal wrestling di queste ore alla politica».

Cunial querela Fico

Intanto la deputata Sara Cunial, tramite l'avvocato Edoardo Polacco, ho sporto denuncia, contro il presidente Fico e contro ignoti. La deputata, che non ha il green pass, eletta nelle file del M5s e poi passata al gruppo misto, aveva cercato di votare al drive in predisposto nel parcheggio di Montecitorio per il voto dei positivi al Covid-19 e dei grandi elettori in quarantena.

I risultati della seconda giornata di voto

Seconda fumata nera nella seconda giornata di votazioni per l'elezione del tredicesimo presidente della Repubblica. E nuova ondata di schede bianche, che si sono attestate a quota 527 (al primo scrutinio erano state 672). I più votati, con 39 preferenze, sono risultati l’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l'ex magistrato Paolo Maddalena. Hanno preso 18 voti Renzo Tondo, 17 voti Roberto Cassinelli, 14 voti Ettore Rosato, 12 voti Umberto Bossi, 8 voti Marta Cartabia e altrettanti Giorgetti e Manconi, mentre 7 preferenze vanno a Moles e a Berlusconi. Bersani si ferma a quota 6 come Gratteri, l'ex dc Generoso Serafino prende 5 voti come Pianasso. Fra gli altri poi, 4 voti vanno a Draghi e a Cappato. ma anche a Enrico Ruggeri e a San Gregorio. Sono tre le schede per Alberto Angela, Belloni e Casellati così come per Rutelli. Due voti sono per il giornalista Fulvio Abate e per Giletti, come per Amato, Razzi e Tremonti. Un voto anche a Paola Regeni, la mamma del ricercatore ucciso in Egitto sei anni fa. I grandi elettori presenti e votanti sono stati 976. Dispersi 125 voti, 38 le schede nulle.

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Fumata nera la prima giornata: 672 schede bianche

La prima votazione per l'elezione del tredicesimo capo dello Stato si è chiusa con una fumata nera. Voti per Zoff, Amadeus, Alberto Angela e Bruno vespa. Dalle urne sono uscite un'ondata di schede bianche: 672 in tutto. Il più votato è stato l'ex giudice costituzionale Paolo Maddalena con 36 voti. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha ottenuto 16 preferenze, la ministra della Giustizia Marta Cartabia nove. Silvio Berlusconi, il deputato di Forza Italia Roberto Cassinelli, Guido De Martino, figlio di Francesco, e il deputato ex M5S Antonio Tasso si sono fermati a sette. Umberto Bossi e il presidente di Italia viva, Ettore Rosato, sono a quota sei. Il radicale Marco Cappato a cinque, il senatore della Lega Cesare Pianasso e il giornalista Bruno Vespa a quattro. il conduttore di un ’Giorno da pecora’, Giorgio Lauro, Enzo Palaia, il direttore del Dis, Elisabetta Belloni, la deputata di Italia viva Maria Teresa Baldini, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, Pierluigi Bersani, il giornalista Claudio Sabelli Fioretti, Francesco Rutelli, Amadeus, hanno ottenuto tre preferenze. Due preferenze per Giuliano Amato, per la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Sempre a quota due anche Alberto Angela, Pier Ferdinando Casini, l’ex premier Giuseppe Conte, Gianluca De Fazio, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il chirurgo Ermanno Leo, Antonio Martino, il giurista Ugo Mattei, il sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles, Carlo Nordio, il deputato del Pd Paolo Siani.

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