Quirinale, Conte e Salvini per Belloni. Contrari Renzi e Forza Italia. Pd: Confronto aperto su candidature femminili
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
- Vertice dei centristi con Fi, uniti su Casini
- Conte riunisce vertici M5s
- Tajani, il capo dello Stato va eletto con maggioranza molto ampia
- Renzi: Mattarella? Ogni giorno più probabile che si finisca da lui
- Fonti, per la rosa al femminile ipotesi Severino, Cartabia, Belloni
- Fonti Leu, Belloni? Assolutamente inopportuna candidatura capo servizi segreti
- Fonti Fi, non sosterremo Belloni
- Sesto scrutinio, fumata nera: a Mattarella 336 voti
- Renzi, stimo Belloni, ma no al capo dei servizi al Colle
- In corso incontro Letta, Conte e Speranza
- Conte, nessun inciucio, al lavoro per compromesso alto profilo
- Spoglio sesto scrutinio in corso, Mattarella supera 240 voti
- Fonti Pd, su tavolo Draghi, Mattarella, Casini, Belloni e Cartabia
- Conte: possibile presidente donna
- Salvini: «Sto lavorando per presidente donna»
- Operazione Mattarella bis: un vento crescente porta all’inquilino del Colle
- Tra un’ora nuovo vertice Conte-Letta-Salvini
- Salvini in contatto con partiti del centrodestra dopo l’incontro con Letta-Conte
- Letta dopo l’incontro con Conte e Salvini: ci rivedremo più tardi
- Concluso l’incontro Salvini-Conte-Letta
- Letta conferma: ci stiamo parlando
- Incontro Salvini-Draghi
- Quirinale: Conte vede Salvini e Letta negli uffici M5S
- Iniziativa gruppi di centrosinistra per Mattarella
- Bernini (Fi), aperta trattativa con centrosinistra
- Lupi, rimangono Casini e Draghi
- Toti, spero nome entro stasera e domani elezione
- Bossi: Salvini farà quel che dice Berlusconi
- Prove di intesa: Conte sente il centrodestra
- Via al sesto scrutinio
- Italia viva, scheda bianca alla sesta votazione
- Si ragiona su una rosa di tre nomi: Casini, Draghi e Mattarella
- Sesta votazione, il centrodestra si astiene
- Flop Casellati, è caccia ai 71 franchi tiratori
- Calenda, se non esce un nome, andremo tutti in ginocchio da Mattarella
- Scintille La Russa-Toti in Transatlantico
- Le tre diciture: ecco come centrodestra ha ’segnato’ voti per Casellati
- Fonti Lega, nostri 208 voti compatti su Casellati
- I dati ufficiali: Casellati 382, Mattarella 46, Di Matteo 38, bianche 11
- Dopo la quinta fumata nera si rivota alle 17
- Leu, sconfitta netta della strategia del centrodestra
- Fumata nera: Casellati a 382 voti, sotto la soglia dei 400
- Speranza, aspettiamo, è il momento di vedere i numeri
- Pd, inopportuno che Casellati co-presieda scrutinio oggi
- Salvini, Draghi? Preferisco resti a Palazzo Chigi ma non pongo veti
- Conte, non si può candidare seconda carica Stato senza prima discutere
- Solo Cossiga fece il salto dal Senato a Quirinale
- Centrodestra si conta: l’indicazione è ’segnare’ schede per Casellati
- Pd, M5s,Leu disertano incontro proposto Salvini
- Centristi al lavoro su Casini per la sesta votazione
- Pd-M5s-Leu, oggi ci asteniamo
- Letta, Conte e Speranza: grave errore candidatura unilaterale di Casellati
- Via alla quinta votazione, Casellati è in aula
- Grandi manovre: nuovo gruppo al Senato con ex M5s
- Capigruppo: da oggi due votazioni al giorno
- Ceccanti (Pd), Casellati come la monaca di Monza?
- Letta (Pd), ci siamo fidati, spero non abbiamo fatto male
- Renzi, ipotesi Mattarella bis è in campo
Notte di trattative, l’accordo si avvicina
Notte di trattative dopo il fallimento dell’operazione Casellati orchestrata dal leader della Lega Matteo Salvini. La candidatura della presidente del Senato è stata affondata da 71 franchi tiratori del centrodestra e la Casellati si è fermata a 382 voti. Salvini e Conte per la settima votazione propongono una donna al Quirinale: ipotesi Elisabetta Belloni, Paola Severino e Marta Cartabia. Il segretario del Pd si dice favorevole a un Mattarella bis, mentre i centristi puntano sull’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Dalle urne del sesto scrutinio salgono le preferenze per il capo dello Stato uscente Sergio Mattarella che riceve 336 preferenze. Nella corsa resta sempre in campo il nome del premier Mario Draghi, che molti vorrebbero però lasciare a palazzo Chigi a garanzia della realizzazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La leader ddi Fdi Giorgia meloni non nasconde di voler andare a elezioni anticipate.
Cattoi (M5S), no capo Dis usata per coprire errori, serve condivisione
«L’elezione alla presidenza della Repubblica richiede il rispetto delle istituzioni che una parte della politica sembra aver perso. Il capo del Dis - una donna di grande levatura - non può essere data in pasto alla stampa per coprire gli errori di una parte della politica che ha attribuito a Matteo Salvini il ruolo di kingmaker. Non è questo il metodo corretto per eleggere la più alta carica delle Stato. Serve massima condivisione e più riservatezza, dice il deputato M5S Maurizio Cattoi, membro del Copasir.
Vertice dei centristi con Fi, uniti su Casini
Disponibili a sostenere oggi Pier Ferdinando Casini per il Quirinale: è quanto è emerso al termine di una riunione durata circa un’ora e mezza, appena terminata, alla quale hanno partecipato il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa dell’Udc, Maurizio Lupi per Noi per l’Italia e Giovanni Toti e Paolo Romani per Coraggio Italia. Un vertice importante perché, dopo lo strappo tra Forza Italia e il resto del centrodestra, sancisce la nascita di un nuovo gruppo di grandi elettori che porteranno avanti trattative autonome.
Conte riunisce vertici M5s
È in corso negli uffici del Gruppo M5s alla Camera una riunione della cabina di regia del M5s. Il leader M5s Giuseppe Conte dopo aver incontrato i leader di Pd e Leu ha infatti raggiunto i vicepresidenti, capigruppo e ministri e coordinatori dei comitati del Movimento. Alla riunione si è collegato anche il ministro Luigi Di Maio.
Tajani, il capo dello Stato va eletto con maggioranza molto ampia
«Il centrodestra esiste, ma in questa fase è giusto che ogni forza politica possa trattare con interlocutori del centrosinistra per fare delle valutazioni. Se poi si riuscirà a fare una sintesi e trovare una valutazione comune con le altre forze del centrodestra, per noi questo sarà molto positivo. Però noi riteniamo che il prossimo capo dello Stato debba essere eletto con la maggioranza molto ampia». Lo ha detto Antonio Tajani lasciando Montecitorio in tarda serata, che domani è pronto a partecipare al tavolo di maggioranza per discutere con gli alleati il nome per il Colle. «Stiamo valutando le ipotesi anche della rosa presentata dal centrosinistra, anche se alcuni profili non ci convincono. Noi trattiamo per conto nostro, poi valuteremo insieme con gli altri la candidatura di alto profilo, ma siamo convinti che il prossimo presidente della Repubblica non debba essere un tecnico”. Così il vicepresidente di FI, Antonio Tajani, lasciando la Camera.
Fonti Forza Italia: per nome condiviso tratteremo da soli
Forza Italia, allo scopo di favorire una rapida e il più possibile condivisa elezione del Presidente della Repubblica, da questo momento in poi discuterà e tratterà autonomamente con le altre forze politiche. Lo rendono noto fonti di FI. «Il centrodestra non è spaccato, è giusto che ognuno faccia valere le sue priorità». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini commentando la posizione di FI.
Di Maio: indecoroso bruciare così Belloni
«Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisognava trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto». Così il ministro Luigi Di Maio
Casini, bene Conte e Salvini, ci sono donne che sapranno servire bene l’Italia
«Conte e Salvini hanno parlato di una donna? É una cosa sicuramente bella, perché ci sono donne di grande prestigio che sapranno servire l'Italia molto bene». Sono le parole di Pier Ferdinando Casini - fra i papabili per la poltrona del Colle . a “Quarta Repubblica Quirinale”, in onda in prima serata su Retequattro. «Se sono ancora in corsa? In corsa dove, ragazzi?... Mi sento benissimo, speriamo di avere presto un presidente della Repubblica». Elisabetta Belloni può essere il nome giusto? «Se sarà il nome non lo so, è una persona che stimo da sempre, un'amica, una servitrice dello Stato».
Renzi: Mattarella? Ogni giorno più probabile che si finisca da lui
«Mattarella lo rivoterei anche domani. Il problema per Mattarella è che ha detto che non vuole il secondo mandato. Non va tirato per la giacchetta, ma, ogni giorno che passa, è sempre più probabile che si finisca a lui». Così Matteo Renzi ai cronisti.
Malumori trasversali su Belloni, da Fi a Iv, Leu e parte Pd
Arrivano al gruppo Pd scuri in volto i capigruppo di Leu, Loredana De Petris e Federico Fornaro. Che succede? «Ma Belloni? Ma dai!», sbotta De Petris infilando la porta del gruppo. Il ritorno in auge dell'ipotesi Elisabetta Belloni nelle ultime ore dopo le parole -univoche- di Matteo Salvini e Giusppe Conte. Malumori trasversali alla maggioranza dichiarati esplicitamente da Forza Italia, Iv a cui si aggiunge la sinistra e, riferiscono fonti parlamentari, anche in aree del Pd.
Riunione Salvini-Tajani alla Camera
Incontro fortuito e poi riunione quasi d’urgenza alla Camera tra Matteo Salvini, Antonio Tajani e Licia Ronzulli. Il coordinatore di FI e la vicepresidente dei senatori azzurri hanno incrociato il leader della Lega nel corridoio del secondo piano della Camera e lo hanno invitato a un confronto, non senza una certa insistenza. «Io stavo andando nel mio ufficio, andiamo lì a parlare?», ha replicato Salvini e poi i tre si sono diretti al piano della Lega. FI ha chiarito di essere contraria al nome di Elisabetta Belloni.
Fonti Leu, Belloni? Assolutamente inopportuna candidatura capo servizi segreti
«Con tutto il rispetto per la competenza e la capacità di Elisabetta Belloni, in un Paese democratico è assolutamente inopportuno che il capo dei servizi segreti diventi presidente della Repubblica. Allo stesso modo non è accettabile che la presidenza della Repubblica e la guida del governo siano affidate entrambe a personalità tecniche e non politiche». Così fonti di LeU commentano l’ipotesi della candidatura di Elisabetta Belloni alla presidenza della Repubblica.Fonti Fi, non sosterremo Belloni
«Non sosterremo Elisabetta Belloni, ma confermiamo la preferenza per un profilo politico». Lo hanno reso noto fonti di Forza Italia dopo i rumors su un possibile accordo tra Matteo Salvini, Enrico Letta e Giuseppe Conte. Il partito di Silvio Berlusconi, trapela, ha forti perplessità sull’eventualità che ci possa essere un tecnico come premier e un tecnico come presidente della Repubblica.
Il giallo della scheda in più
Nelle urne di Montecitorio è stata trovata una scheda in più rispetto ai votanti. Probabilmente un commesso ne ha date due a uno dei grandi elettori, ha spiegato il presidente della camera Roberto Fico. «Tale differenza - ha spiegato il presidente della Camera, Roberto Fico - è dovuta verosimilmente al fatto che nella distribuzione è stata erroneamente ricevuta da un elettore una scheda in più depositata poi nell’urna. La differenza è del tutto ininfluente al fine del risultato del voto e pertanto sulla base del principio generale di resistenza e di analoghi precedenti la votazione svolta deve ritenersi pienamente valida».
Sesto scrutinio, fumata nera: a Mattarella 336 voti
Concluso anche lo spoglio del sesto scrutinio per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Sono più che raddoppiati i voti per Sergio Mattarella, che si ferma a 336. Le schede bianche sono 106, mentre il magistrato Nino Di Matteo ne ottiene 41 e Pier Ferdinando Casini 9, Luigi Manconi 8, Marta Cartabia 5, Mario Draghi 5, Elisabetta Belloni 4, Giuliano Amato 3, Elisabetta Casellati 2.
Renzi, stimo Belloni, ma no al capo dei servizi al Colle
«Elisabetta Belloni è una straordinaria professionista la volevo ministro degli Esteri nel novembre 2014. La stimo molto, è una mia amica ma oggi è il capo dei servizi segreti e indipendentemente dal nome in una democrazia nel 2022 il capo dei servizi in carica non diventa presidente della Repubblica», dice Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Radio Leopolda.
Conte, nessun inciucio, al lavoro per compromesso alto profilo
«Nessun caminetto, nessun inciucio, sempre percorsi di negoziazione trasparenti. Parliamo ai cittadini, ma siamo consapevoli che i voti si prendono alla Camera. Quindi, bisogna trovare sicuramente un compromesso che però sia di alto profilo. Noi ci batteremo per questo», dice il presidente del M5S, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti fuori da Montecitorio.
Spoglio sesto scrutinio in corso, Mattarella supera 240 voti
Sergio Mattarella supera le 240 preferenze mentre è in corso lo spoglio del sesto scrutinio per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Giovedì le schede in favore del capo dello Stato uscente erano state 166, mentre questa mattina, quelle per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, sono state 382.
Operazione Mattarella bis: un vento crescente porta all’inquilino del Colle
«Dalla sesta votazione uscirà un consistente numero di voti per Mattarella: prenderà più di 200 voti adesso», scommettono diversi grandi elettori. L’operazione è in atto e, a metterla in campo, sono i gruppi Pd, M5S, Leu. L’indicazione arrivata dai leader è di lasciare scheda bianca ma, viene spiegato, «c’è un vento crescente» che porta all’attuale inquilino del Quirinale.
Salvini, al lavoro per proposta di alto livello e al di fuori dai partiti
Giro di incontri per Matteo Salvini dopo la fumata nera in Aula, alla Camera, sulla Casellati. Dopo aver incontrato Giuseppe Conte ed Enrico Letta, il leader della Lega ha visto, raccontano fonti del Carroccio, Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi e Licia Ronzulli. Salvini, riferiscono, «è al lavoro per dare una risposta positiva al Paese, di altro livello e al di fuori dei partiti, superando veti e perdite di tempo».
Letta, Mattarella il massimo? L’ho detto fin dall’inizio. Pronti a discutere tutta la notte
«Mattarella il massimo? L’ho detto fin dall’inizio», ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, interpellato dai giornalisti. Per la Lega Casini, Draghi o mattarella? «Io non faccio nomi». Siamo «pronti a discutere tutta la notte, ma non è semplice». Stiamo discutendo «su un nome. É complicato e non è facile anche dal fatto che per giorni si è andati su altrie piste. É una discussione che poteva iniziare giorni fa. Adesso si parte veramente, abbiamo girato a vuoto per quattro giorni. Rapidamente, ma per una buona soluzione. Di nomi non parlo pubblicamente qualunque nome io faccia è un nome che ha una difficoltà. Voglio attenermi alla sobrietà», dice il segretario del Pd Enrico Letta a Skytg24.
La Russa: «Se vogliono Draghi, la maggioranza ha i numeri»
«Non credo che la nostra Repubblica preveda che per l’elezione del presidente serva un accordo sul governo e sarei molto stupito se Draghi lo facesse. D’altra parte se la maggioranza lo vuole eleggere noi siamo ininfluenti», dice il vice presidente del Senato di Fdi Ignazio La Russa, a chi gli chiede del nome del premier per il Colle.
Letta dopo l’incontro con Conte e Salvini: ci rivedremo più tardi
«Ci rivedremo più tardi». A dirlo è il segretario del Pd Enrico Letta, alla Camera dopo l'incontro con il leader del M5s Giuseppe Conte e il capo della Lega Matteo Salvini.«I preliminari sono finiti, abbiamo finalmente iniziato a parlarci», sottolinea Letta.
Meloni, subito al voto dopo elezione capo dello Stato
«L'Italia ha solo un modo per uscire dal blocco creato da certa politica: elezioni subito per dare alla Nazione un governo degno di questo nome. Dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, la parola torni agli italiani É quanto scrive sui social la presidente di Fdi, Giorgia Meloni.
Iniziativa gruppi di centrosinistra per Mattarella
Una iniziativa trasversale ai gruppi di Pd, M5s e Leu per far salire i consensi a Sergio Mattarella, così da fare superare il numero di 166 raggiunto ieri, è in corso mentre è iniziato il sesto scrutinio. Secondo quanto riferiscono alcuni grandi elettori Dem le capigruppo sono state avvisate, tanto è vero che in questo scrutinio i due delegati d’Aula, Emanuele Fiano e Beatrice Lorenzin non stanno controllando che i parlamentari passino rapidamente nelle cabine elettorali, così da dimostrare di rispettare il mandato di votare scheda bianca.
Lupi, rimangono Casini e Draghi
«I nomi sul tavolo sono quelli, vedrete quanti voti prenderà adesso Mattarella, ma Mattarella non sarà il prossimo presidente della Repubblica: primo perché lui non vuole e poi perché 14 anni di presidenza sono una anomalia. Rimangono Casini e Draghi», dice Maurizio Lupi a Rainews24. Il leader di Nci spiega che dopo il fallimento del tentativo del centrodestra per Elisabetta Casellati, «a questo punto centrodestra e centrosinistra devono trovare un punto di incontro e domani votare un Presidente della Repubblica».
Alternativa e indipendenti Misto, avanti con Di Matteo
Alternativa proseguirà nell’indicare con gli altri colleghi del Misto, come futuro presidente della Repubblica, il nome del magistrato Nino Di Matteo anche per la prossima votazione, «auspicando che sempre più grandi elettori scelgano questo nome», segnalano i parlamentari di Alternativa e i parlamentari indipendenti del Gruppo Misto.
Toti, spero nome entro stasera e domani elezione
«Io spero che entro stasera ci sia il nome del ’Quirinabile’ e che venga votato domani dal conclave dei 1.009 grandi elettori, così da presidente di regione domani torno nella mia regione e i parlamentari tornano a fare i parlamentari», dice il governatore della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti, parlando con i cronisti fuori da Montecitorio dopo il vertice di centrodestra.
Europa Verde e Sinistra italiana votano Manconi
«Alla sesta votazione i parlamentari e le parlamentari di Europa Verde e Sinistra Italiana voteranno Luigi Manconi». Lo hanno affaermato i co-portavoce di Europa Verde Eleonora Evi e Angelo Bonelli, insieme al segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.
Brugnaro, nel segreto urna tutto può succedere
«Mi dispiace per Elisabetta, la conosco bene, abbiamo fatto campagna insieme. L’ho ho sentita stamani. Ma sul voto di oggi posso solo dire che io l’ho votata e così i nostri elettori. Poi nel segreto dell’ urna tutto può succedere, la certezza non c’è l’ha nessuno. Inutile parlare di sospetti e divisioni interne. Lo dice il presidente di Coraggio Italia, Luigi Brugnaro all’Ansa, parlando dei dubbi che circolano nel centrodestra per il flop Casellati. «Ora ci asterremo, ma Salvini continua a trattare e io sono fiducioso».
Bossi: Salvini farà quel che dice Berlusconi
«Salvini farà che gli dice Berlusconi, immagino che vada a ruota di Berlusconi. Cosa dirà Berlusconi? Dirà che la sinistra vuole uno dei suoi alla presidenza», dice il senatore della Lega Umberto Bossi, parlando con i giornalisti in Transatlantico. E vede il bis di Mattarella: «Qui non si batte chiodo».
Prove di intesa: Conte sente il centrodestra
Prove d’intesa on l’avvio della sesta votazione. Da indiscrezioni emerge che il leader del M5S sta sentendo il centrodestra che «dopo questa forzatura istituzionale e il fallimento della prova appare molto diviso». Secondo fonti qualificate del M5s «si intensificano le trattative».
Si ragiona su una rosa di tre nomi: Casini, Draghi e Mattarella
Dopo il fallimento della prova di forza, la spaccatura del centrodestra e la spallata alla leadership di Matteo Salvini emerge un perimetro di tre nomi: Mario Draghi, Pier Ferdinando Casini, Sergio Mattarella. I due nomi che ricorrono sono Casini e Mattarella. Sul nome dell’ex presidente della Camera sarebbe in corso da stamattina, un’operazione di Italia Viva e dei centristi con parti di entrambi gli schieramenti (di Pd e di Forza Italia). Il nome del capo dello Stato Sergio Mattarella ricorre nei rumors di Transatlantico tra i parlamentari. Ma si naviga ancora a vista. Serve ancora tempo per trovare la quadra con il centrosinistra.
Centrodestra valuta “non voto” o ”scheda bianca”
Il centrodestra sarebbe orientato a cambiare gioco dopo la fumata nera sulla Casellati in Aula, e sul tavolo ci sarebbe anche il nome di Pier Ferdinando Casini. Ma, in attesa di ulteriori valutazioni, per questo sesto voto si starebbe pensando all’ipotesi di votare scheda bianca o puntare sull’astensione come già fatto ieri. È quanto starebbe emergendo al vertice in corso a Montecitorio.
Miccichè (Fi), chiudiamo subito sul Mattarella bis
«La verità è che non riesco a trovare alternative al bis di Mattarella. Ora basta con le trattative, è ridicolo continuare a fare nomi. Chiudiamo su Mattarella». Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia e grande elettore al Quirinale. «Chiudiamola questa partita, e anche velocemente ed evitiamo di far fare brutta figura agli italiani e all’Italia tutta».
Flop Casellati, è caccia ai 71 franchi tiratori
«Certamente sono mancati i voti del centrodestra, non certo i nostri», dice amareggiato Ignazio La Russa tra i fondatori di Fdi. «Mancano i voti di Fi e Cambiamo», dice a mezza bocca un big della Lega che allarga le braccia. «È una Caporetto», commenta un parlamentare azzurro di lungo corso. Il flop di Elisabetta Alberti Casellati, lanciata stamattina ufficialmente nell’agone quirinalizio da Matteo Salvini a nome del centrodestra, scuote la coalizione dalle fondamenta e apre la caccia al “fuoco amico”: sono stati 61 i franchi tiratori. Le accuse sono reciproche, ma nel mirino finiscono i centristi e il partito di riferimento della seconda carica dello Stato, Forza Italia. I 382 presi da Casellati, voti appaiono come una netta sconfessione al mandato affidato a Salvini di trovare un nome condiviso e spendibile a sinistra. Dopo la débâcle della Casellati, tra i capannelli dei parlamentari del centrodestra, solo musi lunghi, arrabbiati e sconsolati. Si parla già di resa dei conti interna.
Vertice Letta, Conte e Speranza alla Camera
É in corso alla Camera la riunione Pd, M5S, Leu con Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza. L’incontro è avvenuto nella sede del gruppo Pd alla Camera per fare il punto sulla quinta votazione per il Colle e stabilire la strategia della sesta votazione prevista alle ore 17.
Calenda, se non esce un nome, andremo tutti in ginocchio da Mattarella’
«Stiamo navigando a vista: un governo di unità nazionale che non riesce nemmeno a sedersi insieme. O il centrosinistra fa uscire un nome e dà un segno di vita oppure da domani dovremo andare tutti quanti in ginocchio per chiedere a Mattarella di congelare questa situazione», dice Carlo Calenda, leader di Azione, ai microfoni di Rainews24. «Ora serve un time out come nelle partite, basta casino. Se c’è un candidato bene, se non c’è si ragioni sulle due possibilità: Draghi o Mattarella».
Scintille La Russa-Toti in Transatlantico
Scintille tra Ignazio La Russa e Giovanni Toti in Transatlantico, davanti ai giornalisti pochi istanti dopo la fine dello spoglio, caratterizzato da 71 franchi tiratori nel centrodestra che non hanno votato la candidata Maria Elisabetta Casellati. «Hai già espresso la tua soddisfazione per il risultato, stai già festeggiando?», saluta l’ex ministro FdI il Governatore ligure, con un sorriso che celava a stento grande disappunto. E Toti, impeturbabile, replica: «No, vi lascio spazio, vi lascio andare avanti...». Quindi, pochi minuti dopo, sempre davanti ai taccuini dei cronisti, un secondo scambio molto acido tra i due, stavolta vicino agli ascensori del palazzo. Chi ha tradito? Viene chiesto sempre a La Russa: «Guardate tra i centristi e in Forza Italia», risponde. A quel punto, casualmente, passa di nuovo Toti. I cronisti gli riferiscono l’accusa di La Russa: «Io sarei contento se avessi 70 parlamentari - ribatte il dirigente di Coraggio Italia - ma non è così». Taglia corto La Russa, masticando amaro: «Infatti, ne hai la metà».
Tarda vertice centrodestra dopo la fumata nera su Casellati
Non è ancora iniziato alla Camera il nuovo vertice del centrodestra, convocato, per le 14.30, per fare il punto sul quinto scrutinio, che ha visto testare la candidatura di Elisabetta Casellati, la presidente del Senato che Lega, Fi e Fdi hanno candidato nel quinto scrutinio- Ha raccolto 382 voti sui 451 a disposizione del centrodestra. Matteo Salvini, annunciando il vertice aveva spiegato che «l’incontro servirà per fare il punto dopo il voto della mattinata, e decidere come proseguire» per la successiva votazione delle 17.
Le tre diciture: ecco come centrodestra ha ’segnato’ voti per Casellati
“Elisabetta Alberti Casellati” (copyright Fdi), “Casellati’ (Lega)”, “Elisabetta Casellati (Fi)”. Secondo l’AdnKronos è stato questo il modo con il quale i grandi elettori del centrodestra, chiamati alla conta al quinto scrutinio, hanno reso riconoscibile il voto espresso dai tre principali schieramenti del’alleanza. Come già avvenuto negli scorsi giorni, il presidente della Camera, Roberto Fico, durante la lettura dei voti si è limitato a leggere il solo cognome ’Casellati’. Anche Coraggio Italia ha distinto il proprio voto: ’Alberti Casellati’, è il nome scritto da Luigi Brugnaro e dai suoi.
I dati ufficiali: Casellati 382, Mattarella 46, Di Matteo 38, bianche 11
Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, candidata del centrodestra, ha ottenuto 382 voti nel quinto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. 46 preferenze sono andate al Capo dello Stato, Sergio Mattarella; 38 al pm Nino Di Matteo, ora componente del Csm; 8 a Silvio Berlusconi, 7 al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, e al coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani; 6 a Pier Ferdinando Casini. Le schede bianche sono state 11, le nulle 9, come i voti dispersi. Presenti 936, votanti 530, astenuti 406. A Casellati sono dunque mancati 71 voti rispetto ai 453 grandi elettori del centrodestra. Il sesto scrutinio è stato convocato per le 17. Due voti sono stati attribuiti a Joseph Cesar Perrin, l’ “ideologo” dell’Union valdotaine, classe 1937.
Dopo la quinta fumata nera si rivota alle 17
Servirà una nuova votazione, la sesta, che avrà inizio a partire dalle 17 dopo la fumata nera nella quinta votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione dei due terzi dei componenti del Collegio
Fumata nera: Casellati a 382 voti, sotto la soglia dei 400
Procede lo spoglio dei voti del quinto scrutinio per l’elezione del capo dello Stato. A Casellati 382 voti, soto la soglia dei 400 fissata dal centrodestra, 46 al capo dello Stato Sergio Mattarella, 38 per il giudice Nino Di Matteo, candidato da Alternativa c’è e dagli ex M5s. Ci sarebbero dunque stati 71 franchi tiratori
Una deputata M5s risponde alla chiama: ho votato Belloni
Nonostante l’ordine di scuderia di astenersi, la deputata del M5S Francesca Troiano ha risposto alla chiama, nel quinto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica, e ha espresso il suo voto. «Ho votato», conferma all’Adnkronos la parlamentare. «Sin dalla prima chiama ho votato Elisabetta Belloni: la ritengo un profilo idoneo, utile all’Italia. Questo credo sia il tempo per garantire al Paese un Presidente in grado di guidare il Paese al 2029. Belloni garantisce la stima dell’Italia. Sono entrata in Parlamento per cambiare le cose e non votare bianca scheda».
Spoglio in corso, Casellati supera 200 voti
La candidata del centrodestra ha superato i 200 voti nella prima fase dello spoglio della quinta votazione per l’elezione del capo dello Stato. Voti anche per uil capo dello Stato Sergio Mattarella e per il giudice Nino Di Matteo, candidato da Alternativa c’è e dagli ex M5s.
Centrodestra valuta Casellati per sesta se supera 400 voti
Il centrodestra, secondo quanto apprende LaPresse, aspetta lo spoglio della quinta votazione per decidere se votare Elisabetta Casellati anche nella sesta, prevista per oggi alle 17. «Se supera i 400 voti - spiegano fonti della coalizione - la rivotiamo alle 17, altrimenti no».
Via allo spoglio, Casellati in aula
Terminata la chiama del quinto scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica, sta per iniziare lo spoglio. La presidente del Senato Elisabetta Casellati, candidata dal centrodestra, è accanto al presidente della Camera, Roberto Fico. In passato Giovanni Gronchi, presidente della Camera e candidato al Quirinale, si allontanò dopo aver concluso lo spoglio, mentre un altro presidente della Camera, Oscar Luigi Scalfaro, lasciò lo scranno più alto dell’Assemblea prima dell’inizio dello spoglio. Presenti durante la lettura delle schede i presidenti del Senato Amintore Fanfani e Francesco Cossiga quando furono candidati al Quirinale, con il secondo che si allontanò dall’Aula al termine dello spoglio che decretò la sua elezione alla Presidenza della Repubblica.
Cencelli, la soluzione resta Draghi o vada Mattarella
«É tutto un ’casino’, adesso hanno proposto la Casellati al Colle. Ma che cosa si stanno inventando? Stiamo facendo ridere il mondo! Ma vada di nuovo Mattarella a questo punto, persona onesta. Penso tuttavia che alla fine siccome Mattarella non ha nessun interesse a ritornare, si metteranno d’accordo su Draghi. Oggi come oggi la soluzione è secondo me è Draghi, insomma. In fin dei conti il Presidente del Consiglio lo ha fatto bene. Sì, c’è stata l’ipotesi Casini, ma secondo me è tramontata». Lo dice all’ Adnkronos Massimiliano Cencelli, storico funzionario della Democrazia Cristiana e autore del celebre manuale per la spartizione degli incarichi.
Fonti Pd, falso che Letta abbia chiamato Salvini. Lega: scherzava
«É del tutto falso che Letta abbia chiamato Salvini per incontrarlo». Lo precisano fonti del Pd. A stretto giro la replica della Lega: «Matteo Salvini ha fatto riferimento - spiegano fonti del Carroccio - a una possibile telefonata di Enrico Letta in modo evidentemente scherzoso, mentre lasciava la sala della conferenza stampa. Il leader del partito - sostengono le stesse fonti - ha detto testualmente: ’Vado che magari mi ha chiamato Letta’».
Vito (Fi), Casellati? Non condivido metodo scelta
«Perché non voto Casellati? Nulla da ridire su di lei, che ha tutta la mia stima personale e politica. Ma non condivido il metodo con cui i leader del centrodestra stanno procedendo: la candidatura della presidente del Senato può essere solo una candidatura condivisa con l’altro schieramento. Farne una candidatura di bandiera o andare alla conta sul suo nome è un altro errore che stanno facendo i leader del c.destra che ogni giorno bruciano personalità autorevoli». Così il deputato di Forza Italia Elio Vito a Rai Radio1, ospite dello Speciale ’Il tredicesimo presidente. Il voto per il Quirinale minuto per minuto’.
Orlando, dal centrodestra gestione sconcertante
«Avevamo riconosciuto sulla base dei numeri che davano una maggioranza relativa al centrodestra un ruolo e una funzione a quella compagine nello scioglimento di questo nodo, dobbiamo dire che si è abusato di quella posizione e si sta proseguendo su una forma di gestione assolutamente sconcertante, incomprensibile ai più. Siamo di fronte a qualcosa di totalmente inedito e non per questo positivo», dice il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Speranza, aspettiamo, è il momento di vedere i numeri
«Aspettiamo. Questo è il momento di vedere i numeri». Il leader di Leu e ministro della Salute Roberto Speranza risponde così a chi gli chiede se dopo la votazione di questa mattina ci saranno le condizioni per arrivare a un nome condiviso nella sesta votzione dele 17.
Pd, inopportuno che Casellati co-presieda scrutinio oggi
«É del tutto inopportuno che la presidente Casellati nello spoglio odierno co-presieda lo scrutinio delle schede, di fatto controllando i voti per sé stessa. Nel 1992, quando Oscar Luigi Scalfaro si trovò in analoga condizione, si astenne dal presiedere lo scrutinio lasciando il compito al vicepresidente Rodotà. Ci auguriamo il medesimo rispetto delle istituzioni», dice Enrico Borghi della segreteria nazionale del Pd.
Salvini, Draghi? Preferisco resti a Palazzo Chigi ma non pongo veti
«Non pongo veti nei confronti di nessuno. Draghi? Da italiano sarei più tranquillo se andasse avanti a fare il presidente del Consiglio. Se smettesse, questa maggioranza, che fatica a fare riunioni, dovrebbe trovare un altro presidente del Consiglio. Ma non è un veto, è un ragionamento», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in conferenza stampa alla Camera, mentre in Aula è in corso il quinto scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato. Alle 14,30 nuovo vertice del centrodestra.
Salvini, Casellati anche al sesto voto, poi vediamo
«Questa è mia idea, vediamo come va la votazione e poi vediamo cosa dicono i segretari del pd e dei 5 Stelle», dice il leader della Lega, Matteo Salvini rispondendo alla domanda se il centrodestra intende votare Elisabetta Casellati anche alla sesta votazione per il Quirinale.
Conte, non si può candidare seconda carica Stato senza prima discutere
Per il fronte progressista «non è possibile candidare la seconda carica dello Stato senza previamente discutere, confrontarsi e condividere una tale candidatura», dice il leader M5S Giuseppe Conte ai cronisti. «É un cortocircuito istituzionale», spiega. «Noi non partecipiamo a questi atti di forza, a queste conte sulle spalle delle cariche istituzionali. È la ragione per cui abbiamo deciso di astenerci: siamo qui presenti, ma preferiamo non partecipare a questa forzatura istituzionale», dice ai cronisti il leader M5S Giuseppe Conte, a proposito della candidatura al Colle della presidente del Senato Casellati, da parte del centrodestra. «La soluzione - conclude - non può che essere, lo ripetiamo dall’inizio, di alto profilo, ampiamente condivisa e quindi veramente super partes. Non si può procedere con questi strappi».Mazzeo, Salvini preferisce unire centrodestra e dividere Paese
«Salvini preferisce unire il centrodestra e dividere il Paese mettendo perfino a rischio il governo Draghi. Proporre il nome della Casellati, oggi come nei giorni scorsi, è una forzatura che risponde solo a logiche di parte. L’Italia ha bisogno di stabilità e di un Presidente della Repubblica davvero rappresentativo di tutti. Bene sta facendo il centrosinistra, in modo compatto, a continuare a lavorare in questa direzione». Così su Facebook il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, che si trova a Roma come delegato regionale per il quinto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Salvini, proporrò nuovo incontro al centrosinistra nel pomeriggio
«Spero che nel pomeriggio si possa fare quello che non si è fatto stamattina, io sto cercando di parlare con i miei colleghi segretari di partito, per il bene del paese», dice Matteo Salvini, parlando alla stampa alla Camera, dopo il no ricevuto al suo invito a un incontro in mattinata con Enrico Letta, Roberto Speranza, Giuseppe Conte e Matteo Renzi. «Se mi convinceranno che Casellati non ha titoli vedremo, lo facciano, io sono deluso dalla fuga che hanno fatto, spero di avere occasione di discutere», aggiunge. «Per me - conclude - Casellati è il meglio».
Solo Cossiga fece il salto dal Senato a Quirinale
Solo Francesco Cossiga, presidente del Senato è stato eletto alla presidenza della Repubblica. In altre occasioni i presidenti del Senato sono stati candidati e votati senza però raggiungere il quorum richiesto. Cossiga venne eletto al primo scrutinio il 24 giugno 1985 con 752 voti, grazie a un accordo del segretario Dc Ciriaco De Mita con la maggioranza e con il Pci. La prima a naufragare fu invece quella di Cesare Merzagora nel 1955: candidato dal segretario Dc Amintore Fanfani, al primo scrutinio 150 franchi tiratori lo impallinarono. La sinistra Dc gli preferì il presidente della Camera Giovanni Gronchi che nei primi tre scrutini crebbe, superò Merzagora al terzo (281 contro 245) e venne eletto al quarto con 658. Sorte analoga per Amintore Fanfani nel 1971, candidato ufficiale delle Dc. Fu costretto al ritiro dopo sei scrutini e riproposto all’11 e poi definitivamente ritirato. Al 23mo voto la spuntò Giovanni Leone con soli 518 voti. Nel 1992 la candidatura del presidente del Senato Giovanni Spadolini, sostenuta dal Pri, ha per certi versi una valenza storica. I 35 voti e i 34 al quinto e sesto scrutinio impedirono l’elezione al Quirinale alla sesta votazione di Arnaldo Forlani, il candidato della maggioranza di governo, che mancò il quorum per 29 voti.
Centrodestra si conta: l’indicazione è ’segnare’ schede per Casellati
Segnare le schede per contare i franchi tiratori in ogni gruppo che compone il centrodestra. É l’indicazione, segnala Lapresse, che è stata data a Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi per l’Italia, Udc e Coraggio Italia al momento del voto per Elisabetta Alberti Casellati. Obiettivo ricondurre inequivocabilmente la preferenza ai partiti della coalizione. Il partito azzurro, filtra, scriverà sulla scheda Elisabetta Casellati. Il presidente della Camera leggerà solo il cognome scritto sulla scheda. A leggere e registrare i voti sono i segretari d’aula, che quindi possono notare le diverse formule scelte per indicare lo stesso nome.
Pd, M5s,Leu disertano incontro proposto Salvini
Nessun incontro di maggioranza. I leader di Pd, M5s e Leu, Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza hanno disertato l’incontro proposto da Matteo Salvini. I tre leader di censtrosinistra sono stati riuniti per circa tre ore nella sede del gruppo Pd alla Camera.Bertinotti (Rc), un quadro pessimo, la crisi politica tocca punto più basso
«Un quadro pessimo, una crisi così della politica non l’avevamo mai raggiunta in tutto il dopoguerra. Abbiamo raggiunto il punto più basso della storia della Repubblica. Questa la mia sintesi sulla situazione di impasse per l’elezione del Presidente della Repubblica e la proposta Casellati da parte del centrodestra», dichiara all’Adnkronos Fausto Bertinotti ex segretario di Rifondazione comunista ed ex presidente della Camera.
Meloni, indegno evocare crisi Governo per spaventare parlamentari
«Chi dice che con Casellati» al Quirinale «si rischia la crisi di Governo lo fa per spaventare i parlamentari, ed è indegno: si sta dicendo ai cittadini che si sceglie il capo dello Stato sulla base della propria poltrona», dice la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, uscendo da Montecitorio. «Consiglio prudenza a chi a sinistra - aggiunge - sta dicendo che se si vota un candidato di centrodestra cade la legislatura. Non è un ricatto credibile».
Centristi al lavoro su Casini per la sesta votazione
Grandi manovre a Montecitorio dove la previsione è che la candidatura di Elisabetta Casellati non avrà esito positivo. I ’centristi’ insieme a parti dei due schieramenti starebbero lavorando per riproporre il nome di Pier Ferdinando Casini nella votazione del pomeriggio. «Ci stiamo lavorando - confermano fonti centriste all’Andkronos- vediamo se ci sono le condizioni per farlo».
Pd-M5s-Leu, oggi ci asteniamo
«Consideriamo la unilaterale candidatura della seconda carica dello stato, peraltro annunciata a un’ora dalla quinta votazione, un grave errore. Per il rispetto che si deve alle istituzioni, oggi esprimeremo un voto di astensione nella formula «presente non votante». Così Pd, M5s e Leu al termine del vertice dei 3 leader.
Letta, Conte e Speranza: grave errore candidatura unilaterale di Casellati
Per i tre leader Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza è «un grave errore la candidatura unilaterale della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati». Il centrodestra, si legge nella nota congiunta sul vertice, «continua a gestire irresponsabilmente il più importante passaggio democratico e costituzionale rappresentato dall’elezione del presidente della Repubblica.
Bossi: Casellati è buon nome, ma metodo è “un po’ così”
«Casellati un buon nome? Se l’hanno proposta vuol dire di sì, certo per la sinistra non lo so», ha detto il senatore Umberto Bossi a chi gli chiedeva della candidatura della presidente del Senato da parte del centrodestra per il quinto scrutinio. «Certo - aggiunge - sul metodo non so dire, è un po’ così...»,
Berlusconi a grandi elettori, votare Casellati
«Sostenere la Casellati. Dobbiamo assolutamente porre fine all'attuale spettacolo indecoroso che la politica sta dando di sé agli italiani e che l'opinione pubblica non riesce più a capire e a tollerare». É l’appello di Silvio Berlusconi a tutti i grandi elettori di qualsiasi schieramento. Il leader di Fi in un post su Facebook aggiunge: «Ringrazio di cuore tutti i Parlamentari che daranno seguito a questo mio appello e mi auguro che finalmente il Parlamento possa dare un segnale di responsabilità e di adeguatezza al ruolo che la Costituzione gli assegna. Lo spero davvero».
Via alla quinta votazione, Casellati è in aula
Via nell’Aula di Montecitorio alla quinta votazione per eleggere il presidente della Repubblica. Al banco della presidenza c'è solo il presidente della Camera, Roberto Fico. La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, candidata ufficialmente oggi dal centrodestr è seduta accanto al presidente della Camera Robeto Fico Da ieri il quorum richiesto è quello della maggioranza assoluta del collegio elettorale (505 su 1009 grandi elettori).
Grandi manovre: nuovo gruppo al Senato con ex M5s
Fervono le grandi manovre degli ex M5S al Senato, mentre il Parlamento è chiamato a votare il presidente della Repubblica. Seconbdo indiscrezioni raccolte da Adnkronos a Palazzo Madama si sta formando un nuovo gruppo guidato da Elio lannutti, fondatore dell’Adusbef, l’associazione Difesa utenti servizi bancari, finanziari, assicurativi. Avrà il simbolo dell’Italia dei valori e si chiamerà “Costituzione ambiente lavoro». No comment di Lannutti.
Pressing parlamentari del M5s per astensione
Monta il pressing di alcuni parlamentari M5s per l’astensione alla quinta votazione per il Quirinale. Il dibattito divide i grandi elettori 5 Stelle di fronte all’ipotesi che il centrodestra decida di puntare sul nome di Casellati. Il dibattito verte sull’opportunità di astenersi, contando sulla divisione nel centro-destra, o se prendere parte al voto contando sull’effetto dei franchi tiratori.
Capigruppo: da oggi due votazioni al giorno
La conferenza dei capigruppo congiunta ha deciso: si terranno due votazioni al giorno per eleggere il presidente della Repubblica. Le principali forze politiche avevano proposto di passare a una doppia votazione. Dunque la quinta votazione si svolgerà alle ore 11, la sesta alle ore 17. Tra una votazione e l’altra deve restare una pausa di un’ora e mezza per la sanificazione dell’Emiciclo. In caso di nuove fumate nere la capigruppo la stabilito che domani si voterà alle 9.30 e alle 16.30.
L’assemblea dei grandi elettori Pd sospesa e aggiornata
Intanto l’assemblea dei grandi elettori del Pd, prevista alle 9 e poi slittata alle 10, è stata sospesa e riaggiornata. La coalizione di centrosinistra sta valutando il comportamento da adottare nel corso della votazione di oggi in risposta alla candidatura di Elisabetta Casellati da parte del centrodestra. Il centrosinistra ha già espresso la sua opposizione alla candidatura della presidente del Senato.
Meloni, noi siamo per elezioni e presidenzialismo
«Con questo Parlamento è difficile decidere qualunque cosa, per questo ribadiamo la nostra richiesta di andare al voto. E la nostra convinzione che l’elezione diretta del presidente della Repubblica resti sempre la via più responsabile», ha detto la leader di Fdi Giorgia Meloni.
Fratoianni (Si), la destra balla da sola
«La destra balla da sola, torna ad avanzare una proposta, quella della sen. Casellati che è già stata definita irricevibile. Io penso che sia arrivato il momento per lo schieramento progressista di avanzare una proposta, penso che il signor ’sediamoci’ difficilmente possa guadagnare consensi. Non si può continuare così», afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni nel corso di Coffee Break a La7.
Meloni (Fdi), gioco veti sinistra incomprensibile
«Questo gioco del veto della sinistra è incomprensibile», dice la leader di FdI Giorgia Meloni al termine del vertice di centrodestra che ha ufficializzato la candidatura di Elisabetta Casellati come nomedel centrodestra da votare in aula per il Quirinale. «Sono contenta che si sia arrivati alla decisione di andare in aula con un candidato proposto dalla nostra metà campo, ma parliamo della seconda carica dello Stato, una donna, presidente del Senato ed è un’apertura verso gli altri, una candidatura meno politicizzata e più istituzionale», sotolinea Meloni. Fratelli d’Italia «chiede da giorni, che si verifichino i numeri in aula e si ponga fine questa cosa incomprensibile della scheda bianca e del non voto e che si cominci a vedere quali sono i numeri. É ora che il centrodestra dia prova di compattezza. Anche per sbloccare lo stallo».Toti: Casellati non è nome eversivo, vediamo cosa dice il Parlamento
«Vediamo cosa ne pensa il Parlamento, Casellati sa che potrebbero non esserci i voti, come capita in democrazia», ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti, al termine del vertice del centrodestra. «Andare con Casellati, che è la seconda carica dello Stato, non è una cosa eversiva».
M5S: ipotesi libertà di coscienza
I grandi elettori del Movimento 5 stelle potrebbero andare verso la libertà di coscienza nella votazione di oggi per l’elezione del presidente della Repubblica. È la linea che è emersa dalla riunione lampo che si è tenuta a Montecitorio. Alla riunione, comunque, non si è arrivati ad una decisione. Mancava Giuseppe Conte. Bocca cucita anche da Luigi Di Maio.
Appello in chat di Fi: «Il cavaliere si candidati al Colle»
Una lettera appello postata nella chat dei parlamentari di Forza Italia per chiedere a Silvio Berlusconi di revocare la sua decisioni e candidarsi alla presidenza della Repubblica. A promuovere l’iniziativa Cristina Rossello, deputata di Forza Italia “Egregio Presidente - inizia la missiva - assistiamo ormai da giorni al balletto quotidiano di schede bianche, elenchi di nomi di fantasia, caminetti, conclavi, terne, rose, veti e controveti, sulla pelle delle nostre istituzioni repubblicane. Un teatrino politicante che non fa che aggravare la frattura tra popolo e classe politica. E lancia un appello perché Berlusconi «revochi la sua decisione di rinunciare a concorrere per la presidenza della Repubblica». Seguono centinaia di firme. Lungo applauso per Silvio Berlusconi all'assemblea dei grandi elettori Fi-Udc alla notizia dell’appello. Il coordinatore Antonio Tajani ha annunciato che oggi il centrodestra voterà compatto il nome di Elisabetta Casellati.
Ceccanti (Pd), Casellati come la monaca di Monza?
«Si fa davvero fatica a credere che la Presidente del Senato accetti di essere protagonista di una disfida così lacerante (viene in mente il manzoniano “La sventurata rispose” per la monaca di Monza) o che l’abbia addirittura sollecitata, come scrivono alcuni, tenendo tra l’altro presente che dal 3 febbraio secondo una tesi (mi pare minoritaria) sarebbe lei a dover esercitare la supplenza del Presidente Mattarella», scrive sul suo blog Stefano Ceccanti, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali della Camera che spinge per un Mattarella Bis. «Speriamo comunque di essere smentiti a breve dai fatti e che almeno la presidente del Senato si sottragga al movimento distruttivo di Salvini».
Centrosinistra ragiona su scheda bianca o candidatura alternativa
É in corso alla Camera il vertice tra le delegazioni di Pd, M5S e Leu. Fonti di centrosinistra segnalano che l’orientamento di Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza sarebbe quello di lasciare scheda bianca, ma si valuta anche la possibilità di indicare un nome alternativo. L’assemblea dei grandi elettori di Leu slitta invece alle 10.45.
Centrodestra, ipotesi Casellati per due votazioni
A quanto si apprende, il centrodestra sarebbe orientato a indicare il nome della presidente del Senato Elisabetta Casellati nelle due votazioni (probabili) di oggi per l’elezione del nuovo capo dello Stato. In questo modo la coalizione vorrebbe ’pesarsi’ in aula. Fonti rendono noto che Salvini invita i leader a un confronto prima della votazione.
Gasparri (Fi): Cassese proposto da comunisti non da Salvini
«Cassese è stato uno dei più tenaci avversari delle idee del centrodestra, mai potrà essere Cassese che va cassato». Lo dice il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri commentando l’ipotesi di candidatura al Quirinale del costituzionalista. Un errore strategico del leader leghista? «Non lo so, saranno stati dei comunisti a proporlo, escludo che lo abbia fatto Salvini». Oggi, ha detto poi Gasparri, «credo sia un giorno di scelte». E sull’opposizione del centrosinistra all’ipotesi Casellati dice: «É la seconda carica dello Stato: la sinistra ha il monopolio giudizi morali, è un modo sbagliato».
Quirinale: al via vertice centrodestra alla Camera
È iniziato il vertice del centrodestra alla Camera, convocato ieri sera dopo il meeting notturno tra i leader dell’alleanza. Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani. Si punta a individuare un nome comune, per arrivare a un voto condiviso dello schieramento alleato, in vista del voto per il Colle. La chiama inizia alle 11
Rosato (Iv), rompere il patto di legislatura è irresponsabile
«É uno scontro improduttivo che serve solo per correre dietro i legittimi tentativi della Meloni di mettere in crisi la maggioranza di governo. La Meloni sta facendo di tutto per andare alle elezioni, qualcuno le sta andando dietro, ma rompere il patto di legislatura mi sembra un atto di irresponsabilità. Trovo assurdo correre dietro ai desiderata della Meloni», ha detto Ettore Rosato, presidente di Italia viva, arrivando alla Camera.
Letta (Pd), ci siamo fidati, spero non abbiamo fatto male
«Ci siamo fidati fino a ora (del centrodestra ndr) e spero che non abbiamo fatto male a farlo», ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, ai cronisti che lo attendevano a Montecitorio. L’impressione è che, dal centrodestra «abbiano voluto solo dividerci». Ed esprime «delusione per questo metodo». Con la scelta Casellati può saltare tutto.
Tajani (Fi): centrodestra più compatto di tutti, la sinistra si divide
«Il centrodestra è il più ordinato di tutti, è la sinistra che ieri si è divisa. Nessuna conta... Il centrodestra ha dato prova di grandissima compattezza. Noi vogliamo trovare soluzioni condivise». Lo ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, arrivando a Montecitorio.
Renzi, ipotesi Mattarella bis è in campo
E rispunta l’ipotesi di un Mattarella bis. «Non escludo l’ipotesi - dice il leader di Italia viva Matteo Renzi su Radio Leopolda - che possa esservi anche un Mattarella bis, sarebbe una forzatura nei confronti di Mattarella e oltremodo scorretto, ma al venerdì mattina o la vicenda si risolve nelle prossime ore o questa ipotesi è in campo con tutta la sua forza». É evidente, aggiunge Renzi, «che il centrodestra sia diviso. Si è visto dal voto in aula e francamente non si capisce bene nemmeno quale idea abbiamo in testa la Meloni e Salvini. É un po’ più chiaro invece quello che vuole fare Fi».
No del segretario dem a Casellati
«Meglio ribadire», si legge in un tweet del vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, che riposta un tweet di Enrico Letta, in cui il segretario dem bocciava la candidatura di Elisabetta Casellati, scrivendo: «Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto».
Vertice del centrodestra: in pole Casellati o Nordio
Il centrodestra questa mattina ha deciso di andare in aula con un nome. In pole i nomi della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e del magistrato Carlo Nordio. Sarà un nuovo vertice del centrodestra, convocato per le 9, a stabilire il candidato da affidare oggi alle schede nella quinta votazione per il Presidente della Repubblica. Nella riunione della notte scorsa i capi della coalizione hanno dato mandato al leader della Lega, Matteo Salvini, a indicare «previa ogni opportuna interlocuzione» uno dei nomi proposti nei giorni scorsi. E dalla tarda serata di ieri circola primo tra tutti, quello della presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati. Sembra invece superato il nome di Franco Frattini. É convocato alle 8.30 un nuovo vertice delle delegazioni di Pd, M5S e Leu. I tre leader Letta-Conte-Speranza dovranno stabilire il comportamento di reazione se la candidatura di Elisabetta Casellati sarà confermata.
La capigruppo valuterà se passare a due votazioni al giorno
La conferenza dei capigruppo congiunta è convocata il 27 gennaio alle 10.15: valuterà se tenere due votazioni al giorno per eleggere il presidente della Repubblica. Le principali forze politiche avevano proposto di passare a una doppia votazione.
Quinta votazione: si parte alle 11
Quinta votazione per l’elezione del capo dello Stato alle 11 dopo la fumata nera della quarta votazione. Gli astenuti sono stati 441, tutti del centrodestra: hanno ritirato la scheda 441 rispetto ai 453 tra senatori, deputati e delegati regionali. Le schede bianche sono scese a 261. In crescita i voti per Sergio Mattarella (166 contro i 125 della terza votazione), mentre il giudice Nino Di Matteo, candidato da Alternativa c’è e dagli ex M5s ha avuto 56 voti.