Radici Group raddoppia in Cina, polimeri per l’auto elettrica
A Suzhou il taglio del nastro del primo stabilimento di proprietà da 36mila mq: ricerca concentrata sui tecnopolimeri capaci di sostituire i metalli
di Cristiana Gamba
I punti chiave
3' di lettura
Dopo quasi 16 anni di presenza in Cina, due locazioni e altrettanti traslochi Radici Group festeggia oggi l’inaugurazione del suo primo stabilimento di proprietà. Oltre 36mila metri quadrati di impianto che hanno visto la luce nel parco industriale della città di Suzhou, nella provincia orientale dello Jiangsu, dove storicamente hanno trovato casa parecchie realtà industriali italiane. L’area, per la quale sono stati investiti 35 milioni, è stata progettata per raddoppiare la produzione di tecnopolimeri, di cui il gruppo è player mondiale, allargando così la capacità ad ulteriori 30mila tonnellate/anno e diventando il polo più grande a livello mondiale.
Addio al motore endotermico
Con l’addio al motore endotermico - deadline tracciata dalla Unione europea con il pacchetto Fitfor 55 - il settore dell’automotive è oggi fortemente concentrato sul metal replacement: l’alleggerimento dei componenti è mainstream e i polimeri si prestano ad essere i sostituti naturali delle leghe metalliche all’interno delle autovetture, riducendo così le emissioni e garantendo performance a volte anche migliori date le caratteristiche di resistenza al calore e al movimento. Da qui anche la decisione di Radici di destinare una parte importante dello spazio del nuovo stabilimento alla ricerca e allo sviluppo. «L’impianto di Suzhou è stato edificato a tempo di record – ha spiegato Angelo Radici -, la costruzione è molto bella e risponde a tutti i criteri delle tecnologie green oggi disponibili. Inoltre, potrà essere ampliato a sua volta: la visione che sottende il progetto è a lungo termine, in linea con la nostra strategia di internazionalizzazione, intesa come vicinanza al cliente. Per questo motivo abbiamo anche investito in nuovi macchinari e linee di produzione ad alta tecnologia».
Il nuovo stabilimento
L’apertura del nuovo sito è stato un passaggio obbligato, la naturale conseguenza di fronte a un mercato, quello dei tecnopolimeri, che è cresciuto in modo esponenziale (+40%) e che ha lasciato indietro l’Europa. Tenuto poi conto che in Cina si produce il 30% delle auto elettriche a livello mondiale è facile intuire quanto il settore automotive possa ancora espandersi. La grande accelerazione porta anche una data. «Era il 2021 - spiega Cesare Clausi, Global sales director Radici Group High Performance Polymer - quando la domanda è esplosa, subito dopo la pandemia, e tutto si è rimesso in moto. Proprio allora, grazie alla lunga esperienza e conoscenza del mercato, Radici non si è fatta trovare impreparata: la richiesta è stata fronteggiata, un passaggio questo che ha permesso di consolidare i rapporti con grandi clienti che hanno visto nel nostro gruppo un partner affidabile».
Internazionalizzazione come vicinanza al cliente
In Cina attualmente la società bergamasca lavora con clienti locali e globali che la rivoluzione dell’automotive sta chiamando a raccolta. Non solo: i settori di riferimento sono anche quelli dell’elettrico ed elettronico, e quello dei beni di largo consumo come gli elettrodomestici che nei prossimi anni potrebbero dare grandi soddisfazioni con il passaggio del Paese da luogo di produzione a luogo dei consumi. «La vicinanza del cliente è fondamentale - ha continuato il presidente Radici – Uno degli asset che ci distingue e caratterizza è proprio la capacità di sviluppare materiali e prodotti tailor made, e per fare questo è necessario lavorare in tandem». Lo stabilimento di Suhzou può contare su un organico attuale di 120 persone, che hanno un’età media di 35 anni; la retention del personale è un altro fiore all’occhiello che l’azienda ha saputo coltivare fidelizzando i propri collaboratori così che il turnover è stato di molto abbassato rispetto al passato. La squadra dedicata alla ricerca e all’innovazione del prodotto, nonché al trasferimento tecnologico conta il 10% degli addetti, tutti profili altamente specializzati. Il benessere dei collaboratori è studiato anche nei dettagli di comfort; gli ambienti sono accoglienti e insonorizzati, l’edificio è circondato dal verde che si può godere anche dall’interno grazie alla struttura caratterizzata da ampie vetrate.
Il nuovo plant si colloca in un piano di crescita globale con investimenti che nell'area High Performance polymers ammontano nell’ultimo biennio a oltre 85 milioni di euro distribuiti sui sisti industriali tra nord America, Europa e Asia. L’obiettivo è quello di aumentare la capacità produttiva complessiva e garantire la crescita e l’innovazione nel business dei tecnopolimeri. Una tappa importante dunque quella cinese, che con grande probabilità non sarà l’ultima. «Stiamo riflettendo su nuovi paesi nei quali non siamo ancora presenti industrialmente», ha dichiarato il presidente Radici.
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