Rai approva il “Piano compensi”: le star potranno sforare il tetto dei 240mila euro
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Via libera del Consiglio di amministrazione Rai al “Piano compensi”, la delibera per l'individuazione e la remunerazione dei «contratti con prestazioni di natura artistica» di star e showman autorizzati a sforare il tetto dei 240mila euro lordi introdotto dalla legge sull'editoria del 2016. Il documento precisa che «possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale». Il piano prevede una riduzione dei compensi in misura almeno pari al 10% che andrà ad aumentare progressivamente con il salire degli importi.
Atto necessario a tutela del «futuro aziendale»
Costruito a partire dall'applicazione puntuale della legge e recependo le indicazioni contenute nel parere dell'Avvocatura dello Stato e fornite dal ministero per lo Sviluppo economico, il piano - si legge in una nota di Viale Mazzini - «nasce dalla necessità di tutelare il futuro aziendale». Nello stesso tempo «l'obiettivo è quello di salvaguardare la necessità di stare sul mercato continuando a svolgere al meglio la missione di servizio pubblico come testimoniano, solo per citare recentissimi esempi, programmi quali il ricordo di Falcone e Borsellino o Notte a Venezia».
Deroghe a “tetto” solo se motivate
Il documento, illustrato ai consiglieri dal nuovo Direttore generale Rai Mario Orfeo individua - si legge ancora nel comunicato - «criteri quanto più possibili oggettivi da adottarsi per la definizione di prestazioni per le quali sia possibile il superamento del limite retributivo dei 240mila euro. Per ogni deroga al tetto dovrà essere fornita adeguata motivazione resa esplicita in fase contrattuale da parte degli organi responsabili». In particolare - spiega la Rai -, il documento precisa che «possono considerarsi di natura artistica le prestazioni in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale in termini di elaborazione del racconto nelle sue diverse declinazioni, in maniera coerente all'obiettivo generale di servizio pubblico».
Servizio pubblico passa anche da ingaggio star
I criteri del piano - si legge ancora - «hanno lo scopo di esplicitare, strutturare ulteriormente e migliorare le pratiche già in atto per un utilizzo sempre più attento delle risorse economiche con il primo obiettivo della creazione di valore attraverso la produzione di contenuti di qualità. È evidente però che la tutela del futuro del servizio pubblico passa necessariamente anche attraverso la possibilità di continuare ad avvalersi di grandi professionalità che contribuiscano a creare prodotti autorevoli e riconoscibili. Il piano sarà soggetto a verifica annuale».
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