Rai, i sindacati revocano lo sciopero del 26 maggio
I sindacati rivendicano di aver ottenuto impegni concreti da parte aziendale
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Le organizzazioni sindacali che hanno indetto lo sciopero del 26 maggio e la mobilitazione dei dipendenti Rai hanno firmato un accordo di revoca delle azioni di lotta. Lo annunciano le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Fnc-Ugl, Snater e Libersind-Confsal che ringraziano «le lavoratrici e ai lavoratori Rai che, con la loro mobilitazione, hanno permesso la firma dell’accordo, in cambio di impegni concreti da parte aziendale».
L’azienda «naviga a vista»
«In attesa di avanzamenti ormai improcrastinabili, siamo fermi ad un’ azienda, che da almeno dieci anni, non si sa per quanto tempo ancora, è obbligata a navigare a vista, senza avere certezza su dove e come approdare, con tutto quello che ne consegue in termini di efficienza e tenuta complessiva». Così le rappresentanze sindacali dei lavoratori della Rai audite in Commissione Vigilanza Rai lo scorso 18 maggio.
Nodo piano industriale
«Sebbene si tratti di una competenza esclusivamente aziendale, riteniamo vitale che il Parlamento sia edotto delle criticità. L’azienda, pur riconfermando quanto già esposto con le famose linee guida, e preannunciando una prossima, quanto improbabile, aggiungiamo noi, uscita del Piano Industriale completo, ha comunicato la propria impossibilità a darne dettaglio dei contenuti. Il Piano Industriale mai approvato, e mai stato oggetto di confronto serrato con le parti sociali, presenta, all’avviso di queste organizzazioni sindacati grandi criticità» avevano scritto in un documento Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fnc-Ugl, Snater, Libersind e Confsal.
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