Rai, via libera (a maggioranza) del Cda alle nomine dei direttori dei Tg
di Andrea Biondi
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Come previsto, è arrivato il via libera del Consiglio d’amministrazione della Rai alle nomine proposte dall’amministratore delegato, Fabrizio Salini, per i direttori di Tg1, Tg2, Tg3, Tgr e Radio1-Giornale Radio. Il sì, stando alle prime indicazioni che trapelano, sarebbe arrivato a maggioranza, con un voto contrario che dovrebbe essere quello della consigliera Rita Borioni, espressa dal Pd, la quale aveva preannunciato che al di là delle persone indicate avrebbe espresso il suo dissenso per il metodo attraverso cui si sarebbe arrivati alla scelta dei nuovi direttori.
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Accolta la proposta di Salini
È stata dunque accolta quindi la proposta di Fabrizio Salini che ha indicato Giuseppe Carboni per il Tg1 al posto di Andrea Montanari; Gennaro Sangiuliano per il Tg2 al posto di Ida Colucci; Giuseppina Paterniti per il Tg3 al posto di Luca Mazzà, il quale passa alla direzione di Radio1 e Giornale Radio dove c'era un interim. E infine è arrivato il sì alla nomina di Alessandro Casarin alla direzione della Tgr.
L’esame della semestrale
Il consiglio d’amministrazione, si legge nel comunicato dell’azienda, ha poi «esaminato l’avanzamento dei risultati economici aziendali con i dati della semestrale aggiornati al 30 giugno 2018 e del Consolidato del Gruppo Rai alla stessa data. Gli esiti economici del gruppo Rai nel primo semestre 2018 sono sostanzialmente in linea con quelli registrati nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente, evidenziando una perdita di modesta entità, pari a 4.9 milioni di euro (2.2 milioni di Euro in meno dell’analogo periodo del 2017).
Per quanto riguarda l'esercizio 2018 viene confermato un risultato in sostanziale pareggio».
Marcello Foa: «Proposte con criteri puramente professionali»
Soddisfazione per l’esito del Cda di oggi, con il vi libera alle nomine è stato epsresso dal presidente Rai, Marcello Foa, secondo cui «l’aspetto rilevante di queste nomine è che sono tutte interne alla Rai. Si conferma il desiderio sia dell'ad Fabrizio Salini che mio di valorizzare le risorse interne e dare una importante chance professionale a chi lavora da tanti anni in azienda». In questo quadro, ha sottolineato all’Ansa, «stiamo lavorando serenamente al di là delle polemiche politiche. L’ad ha presentato le sue proposte, compiute utilizzando criteri rigorosamente professionali e valutando la compatibilità delle persone con le singole cariche».
Fabrizio Salini: «Dall’azienda valorizzazione delle risorse interne»
L’ad della Rai ha parlato di nomine che «rappresentano un segnale forte e importante da parte dell’azienda rispetto alla sua chiara volontà di valorizzare le sue risorse interne». Quanto ai tempi per la decisione, sicuramente tribolata e oggetto di vari tira e molla politici all’interno della maggioranza M5S-Lega, Salini – atteso in audizione in Commissione di Vigilanza Rai martedì prossimo alle 19 – ha parlato di «tempi per l’individuazione dei candidati sono il frutto di questa necessità di conoscere a fondo l'azienda e valutarne attentamente le potenzialità».
Riccardo Laganà: «Profili validi, ma serve più trasparenza»
Auguri di buon lavoro ai nuovi direttori sono arrivati dal consigliere d’amministrazione Riccardo Laganà, espressione dei dipendenti Rai in Consiglio. «L’amministratore delegato Fabrizio Salini ha individuato, tra i colleghi interni, profili validi». Laganà lamenta però il non accoglimento del «mio invito a una maggiore trasparenza nei processi di nomina, che avevo sintetizzato in una lettera al consiglio. Speriamo sia tenuto in considerazione per le prossime nomine». Durante la riunione del Cda, ha aggiunto Laganà, «ho inoltre portato all’attenzione dell'amministratore delegato e degli altri consiglieri alcune rilevanti questioni su cui, credo, sia necessario e urgente un confronto trasparente: le politiche del lavoro in azienda, premio di risultato, il futuro dei centri di produzione, il tema della frequenze e la migrazione dalla banda 700. Ho infine chiesto la massimaattenzione su quanto sarà previsto sul canone Rai nella prossima legge di Stabilità».
Rita Borioni: «Prima i progetti, poi i nomi»
«Sono convinta che prima vengano i piani, le progettazioni e poi si possa decidere quali sono le persone giuste per quei piani. Ecco perché oggi ho votato no». La consigliera Rai, Rita Borioni, ha spiegato così la ragione del suo niet alle proposte di nomina avanzate dall’ad Salini per le direzioni di Tg1, Tg2, Tg3, Tgr e Gr Radio. «Non mi sono sentita di dare un voto positivo – ha detto all’Adnkronos la consigliera espressa dal Pd – perché non conosco il progetto sotteso a queste nomine. Non so dove stiamo andando e quali sono le prospettive, senza contare che avevamo dei direttori che portavano a casa risultati, in molti casi, anche molto positivi. Non sono nelle condizioni di valutare positivamente un cambiamento non conoscendo le ragioni di tale cambiamento».
Igor De Biasio: «Nomine di valore e risprse interne»
Il consigliere in quota Lega Igor De Biasio ha espresso «soddisfazione per la nomina odierna dei direttori perché sono persone valide e perché sono interni Rai. È tempo di valorizzare le risorse interne e ridare ai dipendenti Rai che meritano percorsi di crescita e sviluppo professionale»
Giampaolo Rossi: «Inizio di un percorso di trasformazione»
«Ho votato a favore delle nomine – ha commentato il consigliere in quota Fdi Giampaolo rossi – perché è l’inizio di una trasformazione dell'offerta informativa della Rai che si compirà poi con la scelta delle vicedirezioni che hanno un ruolo importante nelle testate. Occorre riequilibrare l'informazione e renderla più plurale rispetto agli ultimi anni, più rispondente a un percorso di trasformazione del nostro Paese».
La partita sulle nomine
La partita ora si sposta sulle direzioni di rete. Manca ancora l'accordo nella maggioranza. Diversi sono i nomi circolati: da Marcello Ciannamea a Maria Pia Ammirati, fino a Carlo Freccero e Casimiro Lieto, autore de “La Prova del Cuoco”, dato in quota Lega e indicato come pomo della discordia che avrebbe impedito il raggiungimento della quadratura del cerchio. Per la decisione potrebbe non bastare la prossima settimana.
La polemica Saviano-Sangiuliano
Intanto ad arroventare il clima ci ha pensato ci ha pensato Roberto Saviano, con un post su Facebook riguardante Gennaro Sangiuliano, nuovo direttore del Tg2. «Gennaro Sangiuliano direttore del Tg2, peggio non si potev. Sangiuliano, caso esemplare: nominato vicedirettore del Tg1con Silvio Berlusconi e promosso direttore con il governo del Cambiamento. Noi campani lo ricordiamo bene Sangiuliano, galoppino di Mario Landolfi, Italo Bocchino, Nicola Cosentino, Amedeo Laboccetta». Il giornalista non replica, ma annuncia querela. A intervenire in sua difesa ci pensa, tra gli altri, Giorgia Meloni. «Ma taci – replica su Twitter – tu che vai a braccetto con Mimmo Lucano, arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina».
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