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Rai, via libera del cda al budget. L’ok con tre soli voti favorevoli

I consiglieri Simona Agnes e Igor De Biasio non hanno partecipato al voto

di Nicola Barone

(Agf)

2' di lettura

Il Consiglio di amministrazione della Rai ha esaminato e approvato il budget 2023 presentato dall’amministratore delegato Carlo Fuortes. I consiglieri Simona Agnes non hanno partecipato al voto. Nel corso della seduta è stato inoltre approvato il piano triennale di prevenzione della corruzione 2023-2025.

Ok con tre soli voti favorevoli

Via libera dunque con tre soli voti favorevoli al documento economico. A votare sì lo stesso ad Carlo Fuortes, la presidente Marinella Soldi e la consigliera in quota Pd, Francesca Bria. No invece da Alessandro Di Majo, in quota M5S, mentre il rappresentante dei dipendenti Riccardo Laganà si è astenuto. Come detto, non hanno partecipato al voto Igor De Biasio, di area Lega, e Simona Agnes (area Forza Italia). Anche il piano corruzione è stato approvato con il voto contrario di Di Majo e l’astensione di Laganà.

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Giorni di indiscrezioni

Da giorni si rincorrevano indiscrezioni su una possibile bocciatura del budget da parte della maggioranza dei membri dell’organismo di gestione aziendale, che avrebbe messo in seria difficoltà l’ad. Le voci si sono rivelate tuttavia alla prova dei fatti soltanto tali. Il mandato di Fuortes, nominato dal vecchio governo, scade nel 2024. Dall’insediamento di Giorgia Meloni sono circolati diversi nomi come possibili sostituti, che potrebbero tornare in pista all’occorrenza: dall’ex consigliere Giampaolo Rossi, alle soluzioni interne che vanno da Roberto Sergio a Marcello Ciannamea, fino a Nicola Claudio.

Nuove nomine all’orizzonte

Non è un mistero che Fratelli d’Italia aspiri da tempo a una significativa rappresentanza in Rai, non avendo un membro in consiglio. E a maggior ragione ora che è a Palazzo Chigi, pur non potendo sostenere che da Viale Mazzini siano arrivati atti ostili al suo partito e centrodestra. Anche il Movimento 5 Stelle ritiene di essere sottorappresentato dopo l’uscita di scena di Giuseppe Carboni dalla guida del Tg1, e deve muoversi in modo tale da garantirsi i voti necessari ad ottenere la guida della Commissione di Vigilanza. All’orizzonte si vedono nuove nomine, a partire da quella per il direttore dell’Approfondimento, visto che Antonio Di Bella è vicino alla pensione. Non sono esclusi poi avvicendamenti in altre testate, a partire dal Tg1, mentre Bruno Vespa dovrebbe far sua l’ambita striscia informativa dopo l’edizione serale del notiziario della rete ammiraglia.

Chiesto incontro con Coletta per caso Zelensky

Il voto arriva a poco più di una settimana dall’avvio del Festival di Sanremo, che ha visto la maggioranza di governo spaccarsi sulla scelta di ospitare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky con un suo videomessaggio registrato per la serata finale della kermesse. Anche se è stata confermata la linea dell’azienda per il sì all’intervento del presidente ucraino, i consiglieri vogliono andare a fondo parlando al più presto con il direttore dell’intrattenimento Rai Stefano Coletta circa i contenuti del messaggio registrato per eventuali prese di posizione che potrebbero nuocere all’azienda.

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