Rallenta la produzione industriale a maggio
Giù dell’1,1% dopo tre mesi in crescita. Su base annua +3,4% grazie a moda, elettronica e farmaci.
di Luca Orlando
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Tra aprile e maggio la frenata è di oltre un punto. Istat registra un calo della produzione industriale , primo stop congiunturale dopo tre mesi in crescita.
Nella media del periodo marzo-maggio, ad ogni modo, il livello della produzione aumenta del 2,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
L'indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,4%), mentre diminuisce per l'energia (-3,9%), i beni di consumo (-0,7%) e i beni intermedi (-0,6%).
Se in termini mensili il risultato italiano è peggiore rispetto alla Germania (+0,2%) il discorso si ribalta nel confronto annuo. A fronte di un calo di Berlino dell’1,5%, in Italia si registra invece una crescita ancora sostenuta del 3,4% (correggendo i dati per effetto del calendario, i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di maggio 2021), quarto rialzo mensile consecutivo.
Incrementi rilevanti caratterizzano i beni di consumo (+7,8%) e l'energia (+3,5%); più contenuta è la crescita per i beni strumentali (+2,7%) e i beni intermedi (+1,0%).
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più ampi sono le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+18,0%), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+16,4%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica (+13,1%). Le flessioni tendenziali maggiori si registrano nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4,6%), nella fabbricazione di prodotti chimici (-2,8%) e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche (-0,9%).
Nel primo quadrimestre la produzione industriale italiana consolida così la propria crescita: il bilancio dei primi quattro mesi è +2,3% rispetto allo stesso periodo 2021.
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