Rapporto Antigone: sovraffollamento delle carceri da record in Lombardia
Sistemazione precaria per circa il 20% dei detenuti. Dal 30 aprile 2022 la capienza ufficiale è cresciuta dello 0,8%, mentre le presenze sono aumentate del 3,8%. È cresciuto soprattutto il numero delle donne (+9%), mentre l’aumento degli stranieri, del 3,6%, è più o meno in linea con quello della popolazione detenuta complessiva
di Andrea Carli
I punti chiave
- Tasso di affollamento reale del 119%
- Tolmezzo l'istituto più affollato in Italia
- Il peso della custodia cautelare (in calo rispetto al passato)
- Lo scorso anno 3.357 persone ai domiciliari con braccialetto elettronico
- La riparazione per ingiusta detenzione: oltre 27 milioni di euro
- Oltre un condannato su due ha meno di tre anni da scontare
- Dal 2011 gli stranieri sono diminuiti del 5%
- I figli fuori e i figli dentro le carceri: 4 mila fuori, 22 dentro
- Un poliziotto ogni 1,8 detenuti
4' di lettura
I detenuti nelle carceri italiane crescono circa 5 volte di più rispetto all’aumento dei posti. Il risultato è che è ancora emergenza sovraffollamento. Più di un condannato su due ha meno di tre anni da scontare. A fronte di una capienza ufficiale di 51.249 posti - sottolinea il XIX Rapporto Antigone, presentato oggi - al 30 aprile erano presenti 56.674 persone, il che significa 5.425 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. Ai posti regolamentari vanno però sottratti i posti non disponibili, che a maggio 2023 erano 3.646. Sul sovraffollamento pesa la custodia cautelare pari al 26,6% del totale. In calo rispetto al passato ma più alta rispetto alla media europea.
Nel 2022 sono stati “vistati” 97 istituti penitenziari. Tra questi 64 case circondariali, 22 case di reclusione, 2 istituti a custodia attenuata (Eboli e Laureana di Borrello) e l’Icam di Lauro.
Tasso di affollamento reale del 119%
Il tasso di affollamento ufficiale medio è del 110,6%. Tuttavia, considerando i posti conteggiati e non disponibili l’affollamento reale è del 119%. A livello regionale i dati cambiano e le regioni dove si registrano le situazioni più preoccupanti sono: Lombardia (151,8%), Puglia (145,7%) e Friuli Venezia Giulia (135,9%). Dal 30 aprile 2022 la capienza ufficiale è cresciuta dello 0,8%, mentre le presenze sono aumentate del 3,8%. È cresciuto soprattutto il numero delle donne (+9%), mentre l’aumento degli stranieri, del 3,6%, è più o meno in linea con quello della popolazione detenuta complessiva.
Tolmezzo l'istituto più affollato in Italia
A livello di istituti, i valori effettivi più alti si registrano a Tolmezzo (190,0%), a Milano San Vittore (185,4%), a Varese (179,2%) e a Bergamo (178,8%).
Se si fa un confronto con gli altri paesi europei, solo Cipro e Romania hanno tassi di sovraffollamento maggiori di quello italiano. L’Italia si colloca invece al trentaseiesimo posto per tassi di detenzione, ossia numero di detenuti rispetto a cittadini liberi. Incarceriamo meno di Francia e Spagna, più di Germania e paesi nordici.
Il peso della custodia cautelare (in calo rispetto al passato)
Sul sovraffollamento pesa la custodia cautelare pari al 26,6% del totale. In calo rispetto al passato ma più alta rispetto alla media europea. Al 30 aprile delle 56.674 persone presenti 7.925, il 13,9%, erano in attesa di primo giudizio, 3.629 (6,4%) gli appellanti e 2.458 (4,3%) i ricorrenti. I definitivi erano 41.628, il 73,4% dei presenti, e gli internati in case di lavoro o colonie agricole erano 282. Se si guarda ai soli stranieri, quelli in attesa di primo giudizio erano il 15,6% e i definitivi il 70,9%. La percentuale delle persone in custodia cautelare continua costantemente a calare. Alla fine del 2022 era del 27,8%, alla fine del 2021 del 29,9% ma ad esempio 10 anni prima, alla fine del 2011, raggiungeva il 40,8%.
Lo scorso anno 3.357 persone ai domiciliari con braccialetto elettronico
Le misure irrogate sono state lo scorso anno circa 81mila; 44.518 le persone messe in custodia cautelare. Di queste 24.654 in carcere (oltre 500 in più rispetto al 2021). In calo gli arresti domiciliari senza braccialetto: nel 2022 sono stati 16.507 rispetto ai 18.036 del 2021. I domiciliari con braccialetto sono stati invece 3.357, rispetto ai 2.808 del 2021.
La riparazione per ingiusta detenzione: oltre 27 milioni di euro
Nel 2022 sono state presentate 1.180 domande di cui accolte 556. La parte da leone la fa Reggio Calabria: 103 domande accolte pari a oltre 10 milioni di euro, del totale che lo Stato nel 2022 ha pagato, ossia 27.378.085 euro.
Oltre un condannato su due ha meno di tre anni da scontare
Quanto al residuo pena che scontavano le persone detenute al 31 dicembre 2022, i valori percentuali sostanzialmente non sono variati. Erano 7.259 le persone che scontavano in carcere un residuo pena inferiore all'anno, il 18% dei presenti, e 20.753 quelli che scontavano un residuo inferiore ai 3 anni, il 51,5% dei definitivi presenti.
La maggior parte della popolazione detenuta si trova in carcere per delitti contro il patrimonio, con un totale di 32.050, subito seguiti da quelli contro la persona (24.402) e quelli in violazione della normativa sulle droghe (19.338). Al quarto posto le persone detenute per reati contro la pubblica amministrazione sono 9.302; al quinto per associazione di stampo mafioso, pari a 9.068.
Dal 2011 gli stranieri sono diminuiti del 5%
Ad oggi i detenuti stranieri presenti sono 17.723, il 31,3% dei presenti. Una percentuale pari allo 0,34% degli stranieri soggiornanti in Italia. Nel 2011 erano 24.174 gli stranieri detenuti pari al 36,14% della popolazione detenuta nel suo complesso. Una percentuale pari allo 0,52% del totale dei residenti nel Paese che allora era di circa 4 milioni e mezzo di persone. Le nazionalità più presenti sono quelle del Marocco, con il 20,3% del totale dei detenuti stranieri, Romania con l'11,6%, Albania con il 10,3%, Tunisia con il 10,1%, Nigeria con 7,1%. I siriani sono lo 0,3%. In calo le detenute straniere: se oggi costituiscono il 30,2% del totale delle donne detenute, nel 2013 coprivano circa dieci punti percentuali in più. Le nazionalità più rappresentate sono la rumena e la nigeriana.
I figli fuori e i figli dentro le carceri: 4 mila fuori, 22 dentro
Sono circa 4.000 i figli di donne detenute nelle carceri italiane. Di questi, 22 alla fine di aprile vivevano in carcere con la propria madre.
Un poliziotto ogni 1,8 detenuti
Quanto al personale di Polizia penitenziaria, sono effettivamente presenti 31.546 unità. Per quanto siano del 15% inferiore rispetto a quelle previste in pianta organica, il rapporto è di un poliziotto penitenziario ogni 1,8 detenuti. Il rapporto detenuti per agente più elevato si riscontra a Rossano, dove è pari a 3, il minore invece nell'Icam di Lauro, con 0,3 detenute per agente. In alcuni istituti il personale di Polizia penitenziaria previsto in pianta organica è uguale o addirittura superiore rispetto al numero di detenuti che il carcere può ospitare: a Grosseto, ad esempio, per 15 posti regolamentari sono 34 i poliziotti previsti in pianta organica; a Latina, per 77 posti regolamentari sono 132. Al contrario, ad esempio a Carinola, per 551 posti regolamentari, sono previsti 154 agenti.
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