Italia, giudizio Moody’s: in arrivo la sentenza
Oggi è il giorno della verità per l’Italia: Moody’s annuncia il suo giudizio sul Paese. Gli analisti sono incerti, ma un declassamento sotto l’investment grade avrebbe conseguenze pesanti
di Andrea Carli
2' di lettura
Per l’Italia è il giorno della verità, l’esame più temuto. È infatti atteso per la tarda serata di oggi, venerdì 17 novembre, il rating dell’agenzia americana Moody’s . Potrebbe confermare il giudizio delle altre agenzie, lasciando il quadro difficile ma stabile. Ma l’Italia si presenta alla prova con un outlook negativo e l’attuale valutazione Baa3 è appena sopra la soglia del livello per investire, l’investment grade. Se scendesse, sarebbe al cosiddetto livello “junk”, “spazzatura”. Il governo Meloni arriva all’appuntamento con una legge di Bilancio prudente nei numeri, attenta ad evitare che alcune delle poste di maggior rilievo - come quella delle pensioni - possano incidere sui conti.
Cosa può accadere in caso di declassamento
Di certo la scelta di Moody’s avrà non solo una valenza politica, ma anche finanziaria. Gli effetti di un eventuale taglio li descrive uno studio di Barclays. Se il rating dell’Italia dovesse scivolare sotto l’investment grade, lo spread tra Btp e Bund tedesco, che ora viaggia attorno a quota 175, «potrebbe testare» la soglia dei 250 punti base. E in ogni caso, anche se l’agenzia dovesse confermare il voto sull’Italia, Barclays vede per il Paese uno spazio di manovra ridotta che lo renderebbe «vulnerabile agli shock e alle oscillazione nel sentimento degli investitori».
Gli esami precedenti
Le prime tre valutazioni, fatte rispettivamente da S&P, Dbrs e Fitch hanno lasciato immutato il rating e anche l’outlook, cioé le prospettive, sul debito sovrano dell’Italia, pur in presenza di un rallentamento dell’economia evidenziato nei diversi report. In particolare, venerdì 20 ottobre S&P Global Ratings ha confermato all’Italia il giudizio “BBB” con prospettive stabili. Venerdì 27 ottobre Dbrs ha lasciato invariato il voto “BBB high” con trend stabile. Venerdì 10 novembre l’agenzia Fitch ha mantenuto il rating “BBB” con outlook stabile. Fitch ha anche sottolineato che l’attuale esecutivo può contare su una «maggioranza parlamentare più stabile di precedenti amministrazioni» anche se si trova ad affrontare «una notevole pressione politica affinché mantenga maggiormente i suoi impegni elettorali”. Proprio questo sottolineano il ministro Adolfo Urso e altri esponenti della maggioranza che vedono riconosciuta la solidità dell’economia e della coalizione che regge l’esecutivo.
La previsione
Gli analisti di Unicredit si sono detti convinti che sarà confermato il giudizio sul rating dell’Italia su quello che sarà un appuntamento «attentamente valutato dagli investitori». «I dati e le proiezioni storiche - scrive Unicredit in un report recente - appaiono coerenti quanto meno con una conferma del giudizio, anche alla luce della resilienza dimostrata dall’Italia ai recenti shock, come quello energetico»; a favore di una conferma anche «i recenti miglioramenti» nell’implementazione del Pnrr, le notizie «positive» sulla situazione politica, «i miglioramenti» degli indicatori della bilancia commerciale con l’estero e «i progressi» nella solidità del sistema bancario. Certo gli stessi analisti indicano la difficile prevedibilità dei giudizi di Moody’s. Ne sa qualcosa il presidente statunitense Joe Biden che si è visto sì confermare il rating di “tripla A” ma, a sorpresa, tagliare l’outlook da stabile in negativo.
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