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Rc auto, quanto convengono davvero la sospensione delle polizza e lo sconto coronavirus

Le polizze Rc auto continuano a correre nonostante il lockdown. Si potrà sospenderle a condizioni agevolate od ottenere sconti. Ma non è tutto oro quel che luccica

di Maurizio Caprino

(ANSA)

4' di lettura

Sospensione delle polizze Rc auto o un mese gratis di copertura in più? La sospensione è contenuta in un emendamento al decreto Cura Italia, il mese viene “regalato” da Unpolsai, la maggiore compagnia italiana, che ora potrebbe portare le altre a fare lo stesso. Al momento entrambe le soluzioni al problema aperto dall’emergenza coronavirus hanno i loro svantaggi.

Pagamenti poco giustificati
Certo, era ora che qualcuno pensasse al problema: gli italiani, costretti a casa dal lockdown, stanno continuando a pagare le polizze obbligatorie sulle loro auto e moto praticamente senza fruirne. La circolazione stradale è crollata e gli incidenti pure: per esempio, i sinistri rilevati dalla Polizia stradale dal 1 marzo al 13 aprile scorsi sono stati appena 1.879, contro i 5.797 del corrispondente periodo 2019. Un -68%, che non eguaglia il -85% registrato nella circolazione dei mezzi leggeri in autostrada ma è comunque un’enormità.

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Numeri che smontano nella pratica la tesi secondo cui una copertura assicurativa resta comunque necessaria, essendo teoricamente possibile che chiunque esca di casa in moto o in auto per uno spostamento assolutamente necessario e quindi consentito anche durante il lockdown. Certo, la Rc auto copre anche i danni causati in parcheggio (si veda più avanti), ma questi sono minimi rispetto al totale.

La verità, dunque, è che le compagnie assicurative hanno incassato premi in cambio dei quali erogheranno meno risarcimenti di quelli su cui le attuali tariffe sono state tarate, perché la frequenza sinistri è crollata. E andrà avanti così almeno fino al 3 maggio, data dopo la quale il lockdown sarà attenuato (non è ancora chiaro di quanto).

La sospensione
Per ora, quindi, il vantaggio delle compagnie è quantificabile in due mesi di premi. Ma verosimilmente si sentirà anche dopo maggio. Non a caso, l’emendamento approvato dal Senato al decreto Cura Italia (Dl 18/2020) prevede la possibilità di chiedere la sospensione della copertura assicurativa fino al 31 luglio.

Significa che, quando si potrà tornare a circolare, si avrà una durata residua della poIizza più lunga rispetto a quella naturale, di un periodo corrispondente alla durata della sospensione.

Di per sé non è una novità: già normalmente le polizze Rc auto possono essere sospese, su richiesta dell’assicurato. Il vero vantaggio è che, contrariamente al solito, la sospensione si potrebbe ottenere senza alcun costo: oggi i contratti prevedono perlopiù una durata minima della sospensione e, se non la si raggiunge, il cliente deve comunque pagare una sorta di conguaglio. Non di rado, poi, nei contratti c’è un tetto al numero di volte per le quali la sospensione può essere richiesta.

Ma quella trovata dal Senato è una soluzione solo parziale. Per almeno cinque motivi:

- come tutte le sospensioni della Rc auto, implica che il veicolo sia parcheggiato in area privata (la copertura vale anche per i danni eventualmente causati durante la sosta, per esempio se il veicolo s’incendia causando danni a terzi o se si rompe il freno a mano), per cui può fruirne solo chi ha a disposizione un box, un cortile o spazi simili;

- se sorgesse improvvisamente la necessità di usare il veicolo, non è detto che sia materialmente possibile ottenere la riattivazione immediata della copertura;

- la sospensione prevista dall’emendamento riguarda la sola Rc auto, per cui bisogna ricordarsi che esistono eventuali coperture accessorie (come la furto-incendio) che la compagnia potrebbe interrompere o meno e valutare se è bene chiederne l’interruzione o no;

- come ha rilevato Facile.it, non è chiaro se la sospensione gratuita si possa chiedere anche per pochi giorni ma più volte, in modo da poter arrivare fino al 31 luglio decidendo in base a come si evolveranno le limitazioni alla libertà personale nei prossimi mesi;

- sempre Facile.it ha calcolato che mediamente una polizza Rc auto costa 40 euro al mese, per cui un risparmio significativo (mediamente, 145 euro) si può avere solo fruendo dei tre mesi e mezzo di sospensione massima previsti dall’emendamento.

Il mese gratis
Unipolsai, su tutte le polizze in vigore il 10 aprile (anche se sospese o, a quanto sembra, scadute da meno di 30 giorni), dà la possibilità di ottenere - dal 22 aprile - un voucher di importo equivalente a un mese di copertura (mediamente 40 euro al mese). Questo importo verrà riconosciuto come sconto al prossimo rinnovo della polizza (sullo stesso veicolo o sull’eventuale nuovo mezzo su cui la polizza fosse nel frattempo trasferita).

La mossa di Unipolsai è importante. Non solo perché viene da una compagnia in grado di influenzare tutto il mercato (tanto che il 15 aprile l’Ania ha di fatto preannunciato mosse analoghe da parte di altre compagnie), ma anche perché anticipa un possibile intervento delle autorità. Che potrebbero chiedere conto al settore assicurativo dei premi incassati a fronte del netto calo degli incidenti.

Ma attenzione: quello di Unipolsai non è un regalo così conveniente come potrebbe apparire. Per tre motivi:

- equivale solo a un mese di premio, meno di quanto sta durando il lockdown;

- è solo un voucher da spendere al prossimo rinnovo della polizza, per cui se da un lato ha il vantaggio di mantenere la polizza attiva in caso di necessità di muoversi durante il lockdown, dall’altro implica che alla scadenza della polizza il cliente si senta legato alla compagnia e non consideri che magari potrebbe trovarne un’altra in grado di offrirgli uno sconto ben maggiore della quarantina di euro in cui mediamente si traduce il voucher);

- di fatto non è altro che lo stesso sconto di cui potenzialmente il cliente può già beneficiare normalmente, perché di solito le compagnie prevedono una scontistica e una flessibilità a disposizione delle agenzie;

- fa diventare il cliente un “bersaglio” di altre offerte dirette da parte della stessa Unipolsai o di altri soggetti, se il cliente nella procedura adottata dalla compagnia per l’emissione del voucher (sulla app, sul portale web della compagnia o tramite numero verde) non ha l’accortezza di rifiutare il consenso a ricevere offerte e quello a farsi profilare.

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