React Eu: 930 milioni a Pmi, scuole, bus, reti idriche, giustizia
Ministero del Sud completa la programmazione. In tutto 14,4 miliardi
di Carmine Fotina
3' di lettura
L’Italia completa la programmazione delle risorse del fondo React-Eu inviando alla Commissione europea uno schema da 934 milioni di euro, destinato per circa il 68% alle regioni del Sud. Le risorse vanno a Pmi, interventi per reti idriche, scuole, bus, tribunali.
Il calcolo delle nuove risorse
Le due tranche assegnate all’Italia ammontano rispettivamente a 11,303 miliardi di euro per il 2021 e 3,084 miliardi per il 2022, con una dotazione complessiva pari dunque a 14,387 miliardi (66,8% al Sud). Si tratta di una somma superiore (appunto di 934 milioni) alla stima prudenziale in base alla quale l’Italia aveva effettuato la proposta iniziale di programmazione nell’aprile 2021. Quindi il ministero del Sud guidato da Mara Carfagna e il Dipartimento per le politiche di coesione coordinato da Ferdinando Ferrara hanno trasmesso a Bruxelles un programma definitivo per il 2022, comprensivo dei 934 milioni per interventi del tutto nuovi e di 2,15 miliardi per interventi che erano già stati concordati ma che non avevano trovato copertura sul 2021.
Le nuove linee di azione riguardano tre ambiti: mobilità sostenibile e settore idrico; strutture scolastiche; interventi a favore delle imprese.
Autobus e reti idriche
Nel primo gruppo di interventi rientrano 175 milioni per il rinnovo delle flotte degli autobus (sub-urbani ed extra-urbani) di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Privilegiando alimentazioni a metano e ibride si punta a sostituire 500 autobus, per ridurre da 4.100 a 3.600 la consistenza delle flotte più inquinanti. Ammonta invece a 157 milioni la nuova tranche di risorse per le reti idriche al Sud (investimenti in digitalizzazione e strumenti di misurazione e controllo), che consentirà di far scorrere la graduatoria dell’avviso rivolto ai soggetti regolati dall’Authority di settore (Arera). L’avviso si era concluso con proposte per 550 milioni di euro a fronte dei 313 milioni messi a bando. Ulteriori interventi, per i Comuni che accetteranno di entrare nel regime di gestione industriale e di regolazione dell’Arera, potranno essere coperti successivamente da risorse del Piano di ripresa e resilienza.
Le scuole
Nel secondo ambito di intervento rientrano 259 milioni, di cui circa 119 milioni nel Mezzogiorno, per le strutture scolastiche. Cento milioni vanno ai laboratori con applicazioni sui temi ambientali nelle scuole del secondo ciclo, soprattutto istituti agrari e altre scuole indirizzate a specializzazioni nella filiera agro-alimentare; ulteriori 159 milioni sono destinati alla realizzazione di ambienti innovativi e basati su tecnologie digitali nelle scuole statali dell’infanzia.
Imprese e giustizia
Nel documento del governo c’è spazio per ulteriori 200 milioni al Fondo di garanzia Pmi (87% al Sud) e 131 milioni per l’agevolazione “Macchinari innovativi” gestita dal ministero dello Sviluppo economico. In quest’ultimo caso, a differenza della dote già prevista nella programmazione presentata alla Ue nell’aprile 2021 che privilegiava le Pmi del Mezzogiorno, le risorse saranno destinate alle piccole e medie imprese del Centro-Nord, sfruttando la deroga prevista, fino al 31 dicembre 2022, dal Temporary framework sugli aiuti di Stato.
Infine, il pacchetto presentato a Bruxelles include 12 milioni per i software e la digitalizzazione degli uffici che operano nella giustizia civile.
Proroga a giugno del cofinanziamento Ue al 100%
Il via libera della Ue alla programmazione italiana dovrebbe essere una formalità. Ieri intanto, sul tema dei fondi strutturali, la commissaria europea alla Coesione, Elisa Ferreira, in audizione davanti alla commissione politiche regionali dell’Europarlamento, ha anticipato che si va verso la proroga della possibilità di beneficiare di un tasso di cofinanziamento della Ue pari al 100% fino a giugno 2022, dando seguito alla richiesta pressante giunta nei mesi scorsi sia dal Parlamento che dal Comitato delle regioni. La misura fa parte di un pacchetto di interventi della Commissione Ue adottato nella primavera del 2020, in piena emergenza Covid, con l’obiettivo di alleggerire la pressione sui bilanci pubblici nazionali e nello stesso tempo favorire la spesa dei fondi strutturali europei 2014-2020.
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