Reato per l’operatore ecologico che invece di spazzare va al bar o in motorino
Turbamento del pubblico servizio per il dipendente del comune che, in momento in cui la città era particolarmente sporca, andava a spasso
di Patrizia Maciocchi
1' di lettura
Rischia la condanna per turbamento del pubblico servizio l’operatore ecologico che invece di spazzare la strada, si fa i fatti suoi, andando al bar, dal carrozziere o a spasso in motorino. Gravi inadempienze riscontrate, in quattro giorni su quattro di appostamento, e commesse in un momento in cui la città era particolarmente sporca a causa dei disservizi della nettezza urbana. La Corte di cassazione, conferma la condanna del ricorrente e considera legittimo anche il no alla non punibilità per particolare tenuità del fatto, deciso dalla Corte d’Appello, vista l’abitualità della condotta.
Il momento di grave disservizio e di sporcizia della città
Un comportamento provato dalle foto scattate nel corso dei controlli fatti sugli spostamenti del dipendente del comune. Nell’orario di lavoro le istantanee lo avevano immortalato seduto ai tavolini del bar, dal carrozziere, in motorino, anche senza assicurazione e libretto, fanno notare i giudici. Poi anche a bordo di un’auto, ma non la sua si era difeso l’uomo. Un particolare che per la Suprema corte è del tutto irrilevante a fronte del fatto che l’operatore ecologico era ovunque tranne sul posto di lavoro. E il risultato era la sporcizia delle strade che ricadevano sotto la sua responsabilità. Elemento quest’ultimo che i giudici utilizzano per dimostrare anche il dolo: la vista dell’immondizia non rimossa doveva renderlo consapevole di turbare il regolare svolgimento di un servizio pubblico «in una fase di grave inefficienza del servizio municipale di nettezza urbana e di particolare sporcizia delle strade».
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