Recarlo accelera sulla sostenibilità e si allea con Livia Firth
L’azienda di Valenza Po specializzata in gioielli con diamanti ha presentato il nuovo piano “Our promise to you”, una strategia sviluppata in collaborazione con Eco-age
di Marta Casadei
2' di lettura
Recarlo accelera sulla sostenibilità e lo fa presentando un nuovo piano d’azione: una promessa alla clientela di miglioramento del proprio impegno sia sul fronte dell’impatto ambientale sia su quello dell’etica. Il piano, che si chiama proprio “Our promise to you” - e strizza l’occhio alla “promessa” che è insita nel core business dell’azienda: gli anelli di fidanzamento -, è stato messo a punto insieme a Eco-Age, società di consulenza fondata da Livia Firth, da anni in prima linea per la transizione ecologica del sistema moda.
Persone, ambiente e prodotto
«La strategia di sostenibilità non è un percorso semplice soprattutto se quando si ha a che fare con filiera difficile come quella dei gioielli», ha detto Livia Firth. Che ha aggiunto: «Quando si lavora con aziende a gestione familiare le cose vanno più spedite, al contrario di quanto accade con i grandi gruppi». La Recarlo risponde proprio a questo identikit: fondata nel 1967 da Carlo Re, oggi è guidata dai figli Paolo e Giorgio. Che raccontano come fin dalla nascita il marchio abbia sempre puntato sul green: «Dietro questo lancio - racconta Paolo Re - ci sono i valori della nostra famiglia, condivisi con i nostri collaboratori: la riduzione dell’impatto ambientale - per esempio attraverso l’installazione di pannelli solari che abbiamo portato a termine in azienda -, la tracciabilità e la trasparenza nella supply chain; la promozione delle diversità e l’attenzione alle comunità locali».
“Our promise to you” è un progetto «in linea con percorso di brand» che con i suoi gioielli celebra i momenti più importanti della vita delle persone e ha come obiettivo «quello di lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni».
Sempre più attenzione al green
Proprio le nuove generazioni sono le più attente ai temi green: «La domanda di diamanti e oro etici è in crescita, come quella del segmento bridal green», conclude Paolo Re. Gli fa eco suo fratello Giorgio che si occupa del prodotto e conferma: «Su ogni nostro gioiello anche le pietre più piccole hanno una certificazione. Acquistiamo diamanti solo da Paesi aderenti al Kimberley process e oro certificato, inoltre abbiamo ottenuto la certificazione del Responsible Jewellery Council. Sia i diamanti sia l’oro, in questo modo, possono essere opportunità per far crescere le economie di alcuni Paesi».
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