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Recordati regina di denari, per Equita è tra i preferiti dopo rialzo guidance

Alla luce dei risultati del primo trimestre superiori alle attese e al rialzo delle guidance sul 2023 che aumenta notevolmente la visibilità degli obiettivi di medio termine

di Paolo Paronetto

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Recordati maglia rosa del FTSE MIB: i titoli del gruppo farmaceutico sono arrivati a guadagnare oltre quattro punti. Le quotazioni cercano così di invertire la rotta dopo un periodo negativo: dal 15 maggio scorso i realizzi hanno portato a un bilancio di -11,5%, annullando il precedente rally e riportando le azioni sui livelli di inizio mese. Ha contribuito a far scattare gli acquisti il giudizio degli analisti di Equita, che hanno inserito Recordati tra le "best pick" al posto di A2a, «alla luce dei risultati del primo trimestre superiori alle attese e al rialzo delle guidance sul 2023 che aumenta notevolmente la visibilità degli obiettivi di medio termine». Gli esperti hanno quindi alzato di 50 punti base il peso della società nel portafoglio principale.

«Il business delle malattie resta il principale driver - sottolineato gli esperti - con ulteriore potenzial upside in futuro». Nel primo trimestre del 2023 Recordati ha registrato una crescita dei ricavi netti consolidati a 551,4 milioni (+31,5%). Nel periodo l'ebitda è stato di 220,8 milioni (+35,4%) con margine sulle vendite al 40%. L'utile netto è stato pari a 124 milioni, in crescita del 28,2%. Il gruppo, come detto, ha rivisto al rialzo gli obiettivi per il 2023 che contemplano ora ricavi compresi fra 2,05 e 2,09 miliardi contro gli 1,97-2,03 miliardi della precedente forbice previsionale. La nuova guidance prevede inoltre un ebitda compreso fra 750 e 770 milioni (da 700-730 milioni) e un utile netto rettificato nella forbice fra 490 e 500 milioni (da 470-490 milioni). «Il mid-point dell'Ebitda 2023 (760 milioni) - conclude Equita - dista solo il 6% dall'estremo inferiore del target 2025 del business plan presentato lo scorso febbraio (810-850 milioni), che usualmente include future acquisizioni non quantificate».

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