Il sostegno all’occupazione

Recovery, ecco come funziona la clausola di priorità per giovani e donne

Nel Pnrr si cita espressamente per le imprese, l'impegno a “condizionare l'esecuzione dei progetti all'assunzione di giovani e donne”, anche attraverso contratti di formazione e specializzazione.

di Dino Pesole

Recovery, "piano epocale" per cambiare l'Italia in 5 anni

4' di lettura

Il presidente del Consiglio Mario Draghi la definisce “clausola di condizionalità trasversale a tutto il Piano”, con riferimento alla priorità accordata al tema del sostegno all’occupazione giovanile e femminile con annesso il superamento dei divari di genere, presente in tutte le sei missioni in cui si articola il Piano nazionale di ripresa e resilienza. In particolare nel “terzo asse strategico”, l’inclusione sociale, vengono elencate queste priorità: parità di genere, protezione e valorizzazione dei giovani e superamento dei divari territoriali.

“L’empowerment femminile e il contrasto alle discriminazioni di genere, l’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, il riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno non sono univocamente affidati a singoli interventi, ma perseguiti quali obiettivi trasversali in tutte le componenti del Pnrr”.

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Si parte dal Family Act

Per eliminare ostacoli che limitano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro il Piano prende spunto dal percorso di riforma avviato con il Family Act. Draghi assume l’impegno a “lanciare entro il primo semestre 2021” la strategia nazionale per la parità digenere 2021-2026. Per centrare questo obiettivo, si prevedono stanziamenti per 4,6 miliardi dedicati a costruire nuovi asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Vi si aggiunge un miliardo diretto a finanziare l’estensione del tempo pieno nelle scuole primarie.

In tal modo, si punta ad offrire un sostegno alle famiglie – e alle madri in particolare – in quello che resta uno degli aspetti più problematici: la conciliazione della loro vita professionale e lavorativa. Vengono poi stanziati 400 milioni per favorire l’imprenditorialità femminile, e 1 miliardo “per la promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico, soprattutto per le studentesse”. L’impegno è far divenire l’assegno unico “lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli, in sostituzione delle misure frammentarie fino ad oggi vigenti”.

Obiettivo ambizioso. Per realizzarlo occorre lungimiranza e visione, ed è questa a ben vedere la scommessa di tutto il Piano nazionale, con le incognite connesse alla capacità effettiva del nostro Paese di realizzarlo in pieno.

Aggredire il nodo della denatalità

I dati sugli attuali trend demografici mostrano che l’Italia è uno dei paesi a più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro 1,6 della media Ue. Per invertire la tendenza, si punta in primo luogo a sostenere l’occupazione giovanile. Scelta condivisibile, non a caso il Piano europeo si chiama “Next Generation”. Assicurare un futuro ai giovani è una priorità assoluta. Anche in questo caso si pensa a interventi “trasversali”. Stando a quanto prevede il Pnrr, la creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro “sarà anche l’effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l’altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole”.

Lotta al sommerso, politiche attive e garanzia sui mutui

Il Pnrr punta a intensificare gli sforzi per contrastare il lavoro sommerso e a garantire che le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali “siano efficacemente integrate e coinvolgano soprattutto i giovani e i gruppi vulnerabili”. Il sostegno andrà alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro “attraverso una strategia globale, in particolare garantendo l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia e a lungo termine di qualità”.

Per quanto riguarda le competenze digitali, nel Piano si prevede di potenziare le piattaforme educative, di istruzione e di aiuto all’inserimento nel mondo del lavoro. Sarà istituito il “Servizio civile digitale”, attraverso il reclutamento di diverse migliaia di giovani “che aiuteranno circa un milione di utenti ad acquisire competenze digitali di base”. Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica – prevede il Piano – “contribuiscono alla creazione di occupazione giovanile in tutti i settori toccati dal Green Deal europeo, tra cui le energie rinnovabili, le reti di trasmissione e distribuzione, la filiera dell’idrogeno”.

In un prossimo decreto – ha annunciato il presidente del Consiglio - verranno stanziate risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa e a ridurre l’anticipo da pagare, grazie all’introduzione di una garanzia statale.

Assunzione di giovani nel campo della giustizia

Il Governo punta ad assumere con contratto triennale circa 1.600 giovani laureati, 750 diplomati specializzati e 3.000 diplomati che andranno a costituire lo staff amministrativo e tecnico a supporto degli uffici giudiziari. Poi è prevista l’assunzione con contratti a tempo determinato di circa 16.500 laureati in legge, economia e scienze politiche che formeranno lo staff dell’Ufficio del processo. Inoltre per promuovere l’occupazione dei giovani e l’acquisizione di nuove competenze tecniche e traversali, l’intenzione è di potenziare il sistema duale e l’istituto dell’apprendistato, “in un’ottica di matching tra istruzione e formazione e lavoro”.

Come colmare il divario di genere

La sfida è creare le condizioni per evitare che le donne siano costrette a dover scegliere “tra maternità e carriera”. Per questo nel Pnrr sono previste misure di potenziamento del welfare. In particolare, i nuovi meccanismi di reclutamento nella PA e la revisione delle opportunità di promozione alle posizioni dirigenziali di alto livello puntano a garantire “pari opportunità sia nell’ambito della partecipazione al mercato del lavoro, sia nelle progressioni di carriera”, anche attraverso il ricorso al lavoro agile.

Gli investimenti in banda larga e connessioni veloci previsti previsti dal Piano puntano poi alla creazione “dell’infrastruttura tecnologica necessaria a fornire all’imprenditoria in genere, e all’imprenditoria femminile in particolare, gli strumenti con i quali ampliare il proprio mercato”. E si punta altresì al potenziamento dell’offerta turistica e culturale nella premessa che tali attività generano “significative ricadute occupazionali su settori a forte presenza femminile come quello alberghiero, della ristorazione, delle attività culturali”. Altro obiettivo del Piano è favorire l’imprenditoria femminile, e potenziare gli strumenti legati alla fiscalità di vantaggio soprattutto nel Mezzogiorno.

Clausola di priorità

Nel Pnrr si cita espressamente tra le priorità trasversali, per le imprese che parteciperanno ai progetti finanziati dal Pnrr e dai fondi del programma React-EU, l’impegno a “condizionare l’esecuzione dei progetti all’assunzione di giovani e donne”, anche attraverso contratti di formazione e specializzazione. Nei bandi di gara saranno indicati, come requisiti necessari e, in aggiunta, premiali dell’offerta, criteri orientati verso gli obiettivi di parità. I criteri saranno definiti tenendo conto fra l’altro degli obiettivi attesi in termini di occupazione femminile e giovanile al 2026 e dei corrispondenti indicatori medi settoriali europei. Anche quest’ultima priorità trasversale pare condivisibile. Ora la scommessa è metterla effettivamente in pratica.


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