Recovery, edilizia e turismo: le scommesse delle imprese calabresi
Ferrara (Unindustria Calabria): «Alta Velocità, ponte sullo Stretto, Zes e potenziamento degli scali portuali ci consentiranno di creare una macroregione del Mezzogiorno che emanciperà i nostri territori»
di Donata Marrazzo
I punti chiave
2' di lettura
Le imprese calabresi si preparano a ripartire puntando sui progetti del Recovery, sul ritorno dei turisti e sulla ripresa dell’edilizia.
«Con il Recovery Fund la Calabria ha oggi opportunità che non potranno mai più ripresentarsi. A cominciare dagli investimenti per le infrastrutture – ha dichiarato Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria - Alta Velocità, ponte sullo Stretto, Zes e potenziamento degli scali portuali ci consentiranno di creare una macroregione del Mezzogiorno che emanciperà definitivamente i territori. E insieme ai fondi dell'Europa, ai contratti di programma, ai Cis, si amplieranno notevolmente le prospettive». L’occasione per fare il punto della situazione è stato il consiglio direttivo della Piccola industria di Unindustria Calabria che si è riunito venerdì a Reggio Calabria e a cui ha partecipato anche Diego Mingarelli, vicepresidente di Confindustria per Europa, sviluppo e coesione territoriale, resilienza e gestione delle emergenze.
Mingarelli: «Nuove infrastrutture per un Sud competitivo»
«Le risorse oggi disponibili - ha affermato Mingarelli - rappresentano per il Sud e la Calabria un'occasione unica. In particolare, le nuove infrastrutture fisiche e digitali trasformeranno le periferie italiane e quindi tutto il Mezzogiorno in aree più competitive». Attraverso i fondi europei (la programmazione 2021-20127 prevede risorse per 2,5 miliardi di euro), «saranno disposti, inoltre, aiuti immediati alle piccole e medie imprese con crediti d'imposta, voucher e altri strumenti che accelereranno lo sviluppo dei territori».
Ferrara, «Prevediamo maggiore densità imprenditoriale»
«Il momento è adesso. Stiamo riaccendendo i motori della nostra economia - ha sottolineato Ferrara - secondo una nuova visione della nostra regione. Il nuovo sistema ferroviario, unito alla presenza degli aeroporti, quello internazionale di Lamezia Terme e quello dello Stretto, i porti di Gioia Tauro (nella foto), di Crotone e di Corigliano, le zone economiche speciali e l'area industriale di Lamezia, la più grande del Mezzogiorno dopo quella di Bagnoli, ad esempio, già ci consentono di prevedere una nuova, maggiore densità imprenditoriale in tutta la regione».
L’attesa dei turisti
«Nel territorio reggino sta ripartendo il mercato delle ristrutturazioni e così quello di materiali e servizi» ha rimarcato Daniele Diano, presidente della Piccola industria di Unindustria Calabria. Ma l'attesa forte è sul turismo: «Stabilimenti balneari, alberghi e attività connesse, tutte di imprenditori privati, hanno avviato lavori di riqualificazione, ma si attendono i protocolli sulle riaperture». Si è messa al passo anche la città, completando un waterfront di 50mila metri quadrati affacciato sullo Stretto, realizzato con le risorse europee del Pon 2014/2020 per le aree metropolitane. Il Pnrr assegna, tra l'altro, a Reggio Calabria 53 milioni per la realizzazione del Museo del Mediterraneo, opera progettata da Zaha Hadid, l’archistar irachena scomparsa nel 2016.
loading...