Recovery: sì finale dal Cdm, ora il testo a Bruxelles. Primi piani approvati all’Ecofin del 18 giugno
Via libera anche al fondo complementare per le infrastrutture da 30,6 miliardi. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà inviato alla commissione Ue. Il Portogallo è stato il primo Paese a farlo
I punti chiave
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Incassato il via libera del Parlamento, è arrivato l’ok definitivo del Consiglio dei ministri al Recovery plan da 248 miliardi. Dopo la riunione di questa mattina una nuova riunione era stata convocata per l’esame finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Cdm ha dato il via libera anche al decreto legge che istituisce il fondo complementare al Recovery per le infrastrutture, fondo da 30,6 miliardi che tra gli investimenti include anche l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria. L'Italia invierà domani il suo Piano nazionale di ripresa e resilienza all'Ue. Il termine è fissato per il 30 aprile. Intervenuto prima alla Camera e poi al Senato per illustrare i contenuti del Recovery plan italiano, il premier Mario Draghi ha riconosciuto che il Parlamento ha avuto a disposizione tempi stretti per esaminare il documento, ma allo stesso tempo ha ricordato che la data del 30 aprile per inviare il piano a Bruxelles «è una data per avere subito i soldi».
Di Maio: 100 miliardi al Sud, opportunità per tutti
«È stato appena approvato in Cdm il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - ha commentato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio -. Siamo tra i primi Paesi ad inviarlo a Bruxelles e tra i primi che riceveranno i fondi del Recovery. In gioco ci sono oltre 220 miliardi di euro che saranno utilizzati per investire nelle competenze, per creare occupazione e per avviare grandi progetti all'insegna della transizione ecologica e della digitalizzazione. Altra cosa importante: circa 100 miliardi di euro andranno al Sud (88mld del Pnrr più 10 miliardi del fondo investimenti complementare al Pnrr), per permettere a tutti gli italiani di avere le stesse opportunità».
Bonetti: grazie a puntualità avremo anticipo fondi
«Il Pnrr proposto dal governo Draghi è un piano di visione, di riforma, di strategia». Lo ha detto la ministra di Iv Elena Bonetti, al termine del Consiglio dei ministri sul Recovery plan. «Piena soddisfazione - sottolinea la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia - sia per la qualità del piano che per aver mantenuto l'impegno sulla data del 30 aprile per la trasmissione alla Commissione europea. Il rispetto dei tempi, grazie anche al grande lavoro fatto dal ministro Franco, permetterà al nostro Paese di poter usufruire prima degli anticipi sulle risorse».
Giovannini: oggi ok governo, investimenti sicurezza
«Oggi il governo approva il Pnrr, un passaggio cruciale, atteso da molti mesi, che però vede accanto all'uso dei fondi del Next Generation Eu, un investimento fortissimo di 30 miliardi per un fondo complementare a cui si aggiungono 10 miliardi per il completamento dell'Av Sa-Rc e il completamento della Brescia-Vicenza-Padova di Av e soprattutto si aggiungono 15 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione, che viene rifinanziato, e quasi 80 miliardi dei fondi comunitari ordinari», ha detto il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
Primi piani approvati all’Ecofin del 18 giugno
Intanto il premier portoghese Antonio Costa, che detiene la presidenza di turno della Ue, ha dichiarato che la «presidenza portoghese metterà in calendario l'approvazione dei primi piani di Recovery «all'Ecofin del 18 giugno. Siamo anche pronti a convocare un Ecofin straordinario l'ultima settimana di giugno per approvare la seconda ondata di piani. Non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo rilanciare la ripresa». Lo ha detto congratulandosi con Francia, Germania e Grecia per l'invio dei piani. Il Portogallo è stato il primo a presentarlo.
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