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Recovery Plan, la Slovenia si associa a Polonia e Ungheria

Lubiana è contraria all’accordo tra Parlamento e Consiglio Ue sul meccanismo che lega l’esborso dei fondi al rispetto dello stato di diritto

dal nostro corrispondente Beda Romano

il premier sloveno Jansa

2' di lettura

Anche la Slovenia, oltre che l'Ungheria e la Polonia, si è detta contraria all'accordo tra Parlamento e Consiglio su un meccanismo che lega l'esborso di fondi comunitari al rispetto dello stato di diritto. La presa di posizione giunge a ridosso di una riunione dei capi di Stato e di governo dei Ventisette che si terrà giovedì 19 novembre in teleconferenza. Piatto forte sarà la decisione di Budapest e di Varsavia di bloccare l'adozione del bilancio comunitario 2021-2027.
In una lettera inviata al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, e citata dall'Agence France-Presse, il premier sloveno Janez Jansa ha spiegato che ai suoi occhi solo “una istanza giudiziaria indipendente può spiegare cosa è lo stato di diritto, non una maggioranza politica”. Sotto accusa è un meccanismo che permette alla Commissione europea di chiedere al Consiglio di congelare fondi europei nel caso di rischi per il bilancio comunitario a causa di violazione dei principi democratici.

Una impasse iniziata lunedì

Il testo del regolamento, negoziato tra Parlamento e Consiglio, era stato approvato lunedì scorso a maggioranza qualificata dai rappresentanti diplomatici dei Ventisette con il solo voto contrario di Polonia ed Ungheria. La Slovenia non si era opposta. Lo stesso Paese non aveva espresso riserve sul bilancio, a differenza di Varsavia e Budapest che usando nei fatti un potere di veto avevano impedito l'approvazione del pacchetto finanziario all'unanimità, criticando il meccanismo sullo stato di diritto.Ciò detto, alcuni diplomatici avevano notato già lunedì scorso nella presa di posizione del rappresentante diplomatico sloveno alcuni accenti nuovi, non dissimili da quelli polacchi o ungheresi.

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Nella sua lettera di quattro pagine, il premier sloveno denuncia un'operazione basata “su due pesi e due misure”. Sempre secondo Janez Jansa, il meccanismo ideato da Parlamento e Consiglio non sarebbe in linea con l'accordo politico raggiunto dai Ventisette in luglio.Come detto, i capi di Stato e di governo dell'Unione si riuniranno in teleconferenza giovedì 19 novembre. La riunione servirà a discutere di una impasse politica delicatissima, mentre l'Europa versa in una drammatica recessione provocata dalla pandemia influenzale.

La Germania cerca un compromesso

La Germania, presidente di turno dell'Unione, è alla ricerca di un compromesso. La speranza è di una rapida soluzione, tanto più che i paesi dell'Est sono tra i principali beneficiari del bilancio comunitario.Osservatori qui a Bruxelles attribuiscono le scelte controverse di questi paesi al desiderio di riscaldare gli animi nazionalisti del proprio elettorato. Elezioni legislative sono previste in Ungheria e in Slovenia nel 2022. La Polonia, invece, vota per il rinnovo del parlamento nazionale nel 2023. Lo stesso premier nazionlista Jansa si è fatto notare nei giorni scorsi salutando la rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, nonostante risultati preliminari in senso contrario.

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