Reddito di cittadinanza: record di domande a Napoli. Ma in Campania scoppia il caso navigator
di Fr.Ba.
3' di lettura
Le domande per il reddito di cittadinanza presentate al 15 luglio sono 1.401.225, di cui 895.220 accolte.Lo fa sapere l'Inps. La Regione in cui le
richieste sono maggiori è ancora la Campania (quasi 241.000),
seguita dalla Sicilia (215.000). All'opposto, sono circa 1.800
quelle arrivate dalla Valle d'Aosta.
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A livello provinciale, in valore assoluto, il pieno di richieste è stato fatto a Napoli (142.764, accolte nel 70% dei casi), Roma (87.425 domande, accolte nel 62% dei casi) e Palermo (63.691 domande, 73% di via libera). Subito dopo c’è Milano dove si registra meno di un terzo di richieste rispetto a Napoli (52.791 domande) e di queste ne sono state accolte il 56 per cento.
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Se nella maggior parte delle province più di una domanda su due tra quelle presentate è stata accolta, ce ne sono alcune dove invece la maggior parte è stata bocciata, o comunque risulta ancora da esaminare. Record assoluto a Pordenone: su 3.375 domande ne sono state finora accolte 1.556 (46%). A seguire Modena (4.709 accolte su 9.820, 48%) e Reggio Emilia (su 7.193 domande presentate ne sonos tate accolte 4.709).
All’opposto troviamo molte province siciliane: Enna vanta la percentuale più alta di domande accolte (4.432 su 5.952, pari al 74%), seguita da Palermo (46.592 su 63.691) e Trapani (12.985 su 17.791).
Politiche attive: navigator in Veneto, Emilia Romagna e Toscana
Intanto, sul fronte delle politiche attive, dopo la firma delle convenzioni tra 16 Regioni e l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro, dalla Regione Veneto segnalano che sono in arrivo 142 navigator nei 39 centri per l'impiego sul territorio.
Con l'arrivo dei navigator, i Centri per l'impiego inizieranno a contattare i beneficiari del Reddito di cittadinanza per sottoscrivere il “patto per il lavoro” e attivarli nella ricerca di una occupazione. I nuovi operatori, assunti con contratti di collaborazione fino al 2021, dovranno sostenere un periodo di addestramento presso l'Agenzia nazionale per le politiche attive.
Poi inizierà il loro inserimento nei Cpi territoriali in modo da riuscire ad affiancare e supportare gli operatori dei Centri per l'impiego nel definire il piano personalizzato previsto per i beneficiari del reddito di cittadinanza. «Solo tre Regioni, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, al momento sono pronte a partire con la seconda fase del reddito di cittadinanza, relativa alla stipula dei 'patti per il lavoro' – dichiara l’Assessore al lavoro del Veneto Elena Donazzan -. Quest'anno Veneto Lavoro sta provvedendo ad assumere con procedure concorsuali 171 operatori con diversi profili professionali, la maggior parte dei quali inerenti la figura di operatore del mercato del lavoro. E prevediamo di ampliare la dotazione organica del sistema dei servizi pubblici per l'impiego portandola dagli attuali 406 dipendenti a 524 dipendenti a tempo indeterminato entro il 2021».
Campania, De Luca: no ai navigator
Tra le regioni che non hanno ancora siglato la convenzione per i navigator c’è la Campania. «Non dica il governatore Zaia che che non vuole finanziare i forestali della Calabria e poi approva l'assunzione dei navigator, che è una porcheria clientelare peggio dei forestali che almeno gli incendi li spengono» ha detto il presidente della Regione Vincenzo De Luca nel corso di un'intervista a Radiouno, parlando del no della Campania all'assunzione dei 471 navigator assegnati alla Regione.
I navigator hanno protestato nella mattinata del 22 luglio all'esterno della sede della Regione Campania: «Il bando nazionale per la selezione - ha detto De Luca - credo che fosse chiaro, l'assunzione si attiva se le Regioni vogliono utilizzarli o meno. Chi ha partecipato conosceva quindi le condizioni. La Campania ha 3.700 precari lsu con una convenzione che scade il 31 ottobre prossimo». De Luca ha sottolineato che se l'assunzione dei navigator «è provvedimento di assistenza ai navigator stessi lo si presenti così. Se si dice che sono utili perché ci sarà bisogno di loro vengano assunti dall'Anpal e non dalle Regioni, perché a questi giovani dici che fai due anni di formazione e poi vai a casa. Se dobbiamo creare un altro serbatoio di precariato dico no, sono porcherie politiche».
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