Pressing dei navigator per la proroga del contratto in scadenza a fine anno
Mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil al ministero del Lavoro per chiedere una modifica alla legge di Bilancio e confermare i 2.480 collaboratori per il 2022
di Giorgio Pogliotti
I punti chiave
3' di lettura
Chiedono una proroga del contratto in scadenza a fine anno i 2.480 navigator in servizio per conto di Anpal nei centri per l’impiego regionali. Ignorati dalla manovra del Governo Draghi, si sono mobilitati sotto il ministero del Lavoro, su iniziativa di Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp-Uil, per chiedere un’interlocuzione con il ministro Orlando: vorrebbero ottenere un emendamento in legge di Bilancio, potendo contare al momento sul sostegno politico esplicito del M5S. Secondo i deputati M5S in commissione Lavoro è «indispensabile trovare in zona Cesarini, durate il passaggio parlamentare della manovra, una soluzione per garantire a questi professionisti una continuità occupazionale».
I navigator sono giovani (età media 35 anni), tutti in possesso di laurea (in media 107/110), hanno superato una prova selettiva con 100 quesiti, sono stati assunti da Anpal servizi con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa per 27mila euro lordi annui (più 300 euro mensili di rimborsi forfettari), a luglio del 2019. In scadenza lo scorso aprile, il loro contratto è stato prorogato fino alla fine dell’anno.
Un’apertura è arrivata dal ministro Renato Brunetta (Pa): «è un problema che si può risolvere, credo non vada detto di no a nessun giovane professionista che abbia acquisito un’esperienza, naturalmente sulla base delle leggi, delle selezioni, dei concorsi. Se il dossier finirà sul mio tavolo lo tratterò insieme al collega Orlando»
Ipotesi un futuro oltre il reddito di cittadinanza
Il futuro dei navigator, nel caso andasse in porto la richiesta di proroga, potrebbe non essere più strettamente legato al reddito di cittadinanza. La sottosegretaria al Lavoro, Rosella Accoto (M5S), immagina un futuro dei navigator legato all’attuazione del programma nazionale di Politiche attive, Gol (garanzia occupabilità dei lavoratori): «Credo ci si debba avvalere del supporto di tecnici specializzati nelle politiche attive che abbiano superato una procedura selettiva ad evidenza pubblica, in possesso d’esperienza. Potrebbero fornire supporto ai centri per l’impiego». Le associazioni di rappresentanza dei navigator in questi giorni stanno incontrando rappresentanti delle forze politiche della maggioranza per chiedere un emendamento alla manovra.
A rilento il piano di potenziamento dei centri per l’impiego
Il piano di potenziamento dei 551 centri per l'impiego sta procedendo al rilento, a causa dei ritardi nei concorsi banditi dalle Regioni: su 11.600 assunzioni programmate nel triennio 2019-21 a settembre (ultimo dato disponibile) ne erano state effettuate solo 1.300. Le Regioni si sono impegnate ad arrivare a 4.500 assunzioni entro l'anno, obiettivo al momento difficilmente raggiungibile, ma con l’uscita di scena dei 2.480 navigator i centri resterebbero sottodimensionati (sono 7.772 contro 61.369 della Germania, 51.208 della Francia, 20.067 della Polonia).
Peraltro, come osserva Antonio Lenzi portavoce di Anna (associazione navigator) «i concorsi servono in molti casi a stabilizzare personale già impiegato da anni nei centri per l’impiego con contratti precari, per cui a fronte della nostra mancata conferma molti centri dal 1° gennaio 2022 si troverebbero con meno personale rispetto all’attuale, ma con maggiori incombenze legate all'attuazione delle politiche attive del lavoro. In oltre due anni abbiamo contattato oltre mezzo milione di aziende, seguito centinaia di migliaia di percettori del reddito di cittadinanza, il nostro patrimonio non va disperso».
Con l’organico in costante contrazione da oltre un decennio, l’età dei 7.772 dipendenti dei Cpi si aggira in media sui 55 anni: seguono la Naspi, la gestione del collocamento disabili, e dei percettori del reddito di cittadinanza per i quali, in base alla legge di Bilancio, dal prossimo anno scatta l’obbligo della presenza almeno mensile nelle attività dei centri.
I contrari: porre fine ad un’operazione nata male
I contrari all’ipotesi di proroga per i navigator fanno notare che verrebbe perpetuata un’operazione nata male, quando nel 2019 si decise di far entrare nei centri per l’impiego regionali queste nuove figure professionali provenienti da un'altra amministrazione, Anpal servizi, con il rischio di sovrapposizioni di compiti. Di qui la volontà di mettere la parola fine a questa esperienza, lasciando ai navigator la strada dei concorsi regionali per posti a tempo indeterminato nei centri per l’impiego. La proroga, poi, avrebbe un impatto economico sulle casse statali, andrebbero trovate le coperture in legge di Bilancio, che ha margini stretti per finanziare modifiche.
Solo un terzo dei percettori del Rdc è stato preso in carico
Inoltre i risultati sul fronte delle politiche attive dei percettori del reddito di cittadinanza, sono modesti: gli “occupabili” sono 1.150.152, in due anni e mezzo dall’avvio, quelli presi in carico che hanno sottoscritto il patto per il lavoro sono solo 392.292 ( 34,1% ). Sullo sfondo c’è il rischio anche dell’apertura di un ampio contenzioso sull’utilizzo delle collaborazioni nei centri per l’impiego.
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