VERSO LE ELEZIONI DEL 26

Regionali, Antimafia: tre gli «impresentabili» (tutti del centrodestra)

Per la Calabria sono due i candidati (di Fi) in posizione rilevante ai sensi del Codice di autoregolamentazione. Uno (di FdI) per l’Emilia Romagna

Regionali, in Emilia Romagna assedio all'ex feudo rosso

2' di lettura

In Emilia Romagna un candidato ha riportato sentenza di condanna in primo grado per la legge Severino che vedrebbe, qualora eletto, sottoposta a sospensione di diritto la carica di rappresentante della Regione. Per la Calabria sono invece due i candidati in posizione rilevante ai sensi del Codice di autoregolamentazione; una terza posizione è stata invece derubricata dopo l’arrivo di una sentenza di assoluzione nella serata del 23 gennaio.

Tutti e tre esponenti del centrodestra
Gli “impresentabili” sono tutti di centrodestra: due sono esponenti di Forza Italia e uno di Fratelli d'Italia. In Emilia Romagna sotto la lente d'osservazione della Commissione parlamentare Antimafia è finito Mauro Malaguti (Giorgia Meloni-Fratelli d'Italia) condannato in primo grado a un anno e quattro mesi, il 4 luglio 2017, nell'ambito dell'inchiesta sull'uso dei fondi del Consiglio regionale che ha riguardato, con esiti giudiziari alterni, tutti i gruppi della passata legislatura. Malaguti, al quale inizialmente erano contestate spese per circa 53mila euro, è stato alla fine condannato per circa mille euro di rimborsi illeciti.

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I due casi in Calabria
In Calabria invece sono due i candidati rinviati a giudizio con fase dibattimentale in corso: Giuseppe Raffa di Forza Italia-Berlusconi per Santelli, rinviato a giudizio per corruzione in concorso e il cui dibattimento è in corso a Reggio Calabria, e Domenico Tallini sempre di Forza Italia-Berlusconi con Santelli, rinviato a giudizio per più fattispecie di corruzione

Le valutazioni dell’Antimafia
Il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra (M5s) ha spiegato che il lavoro sulle liste avviene in tre fasi: prima vengono ottenute le liste elettorali, poi queste vengono trasmesse alla Procura nazionale antimafia per un primo controllo, infine i dati vengono trasmessi dalla Procura nazionale. La Commissione a questo punto compie una ricerca per ottenere la documentazione relativa a tutti i carichi pendenti dei candidati e acquisire le sentenze passate in giudicato.

Il codice di autoregolamentazione
Nel Codice di autoregolamentazione approvato all'unanimità dalla Commissione Antimafia nel 2014 e tutt'ora in vigore, tutti i partiti si sono impegnati ad alzare la soglia di tolleranza accettando un impegno più virtuoso di quello previsto dalla Legge Severino ed escludendo quindi dalle candidature anche coloro che sono stati rinviati a giudizio e non solo i condannati, prevedendo non solo che ci si impegni a non candidarli ma anche a non sostenere candidature in liste collegate. Per il presidente dell'Antimafia, Nicola Morra «chi viene candidato, se ineleggibile, qualora eletto dovrebbe decadere».

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