Emilia-Romagna, come si vota: le 4 opzioni possibili
Alle urne dalle 7 alle 23 di domenica 26 gennaio: attenzione all’opzione voto disgiunto e alla doppia preferenza di genere
di Andrea Marini
3' di lettura
Sì al voto disgiunto, doppia preferenza di genere, croce solo sulla lista, solo sul nome del candidato presidente o su tutti e due, soglia di sbarramento al 3% per le liste singole (ma possono entrare in consiglio anche le liste sotto questa soglia, purché il candidato presidente collegato abbia superato il 5%).
Il sistema di voto in Emilia Romagna, chiamata il 26 gennaio, dalle 7 alle 23 (lo spoglio inizia alle 23.01), all’elezione del nuovo presidente della Regione e del consiglio regionale, garantisce all'elettore quattro opzioni, ognuna con un effetto diverso. Un sistema che ha anche un ruolo determinante nella strategia dei candidati.
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Scheda unica per consiglio e presidente
Come in altre Regioni, la votazione per l’elezione del presidente della Regione e per l’elezione del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda. La scheda riporta nome e cognome dei candidati alla carica di presidente, nonché i contrassegni delle liste (o della lista singola) che lo appoggiano, affiancati da due righe per esprimere l’eventuale voto di preferenza.
1) Opzione voto solo al candidato presidente
Si può votare per il candidato presidente. In questo caso, il voto non si estende alla singola lista collegata o alla coalizione di liste collegate. Un meccanismo diverso da quello con cui si è votato nelle politiche del 4 marzo 2018, dove il voto dato solo al candidato nel collegio uninominale si estendeva anche alle liste.
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2) Il voto a presidente e a una lista collegata
Si può votare per un candidato presidente e per una lista, tracciando un segno sul nome del candidato presidente e un segno sul simbolo della lista collegata (o una sola delle più liste collegate). In questo caso, l’elettore sceglie di premiare non solo il candidato governatore, ma anche una delle liste che lo appoggiano (una opzione che ha tanto più valore quando a sostenere un aspirante presidente della Regione ci siano più partiti).
3) Croce solo sulla lista
Nel caso in cui l'elettore esprima un voto solo a favore di una lista, questo si intende espresso anche a favore del candidato alla carica di presidente della Regione con la stessa collegato.
4) Sì al voto disgiunto
Il sistema elettorale in Emilia Romagna consente anche di votare per un candidato governatore e per una lista che appoggia un altro candidato governatore: si tratta del cosiddetto voto disgiunto, ideato per “costringere” i partiti a scegliere un candidato presidente di alto profilo, in grado di strappare consensi anche alle liste avversarie. Una strategia, quest’ultima, a cui ha fatto chiaro appello il governatore uscente Stefano Bonaccini (Pd), sperando di intercettare i voti anche del centrodestra e del M5S. Anche perché saranno i consensi finali presi dal candidato governatore a garantire il premio di maggioranza alla coalizione che lo sostiene.
Possibile la doppia preferenza di genere
L'elettore ha la possibilità di scrivere, accanto al simbolo di una lista, due nomi di candidati consiglieri regionali a cui vuole esprimere la propria preferenza. Tuttavia, i due candidati devono essere di sesso diverso (uno maschio e uno femmina), altrimenti la seconda preferenza viene annullata.
L’attribuzione dei seggi e lo sbarramento al 3%
Il numero dei consiglieri da eleggere è pari a 49 (a cui si aggiunge il presidente della Regione eletto). Risulta eletto il candidato presidente che ha ottenuto il maggior numero di voti validi. Sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che hanno superato il 3% (ma possono entrare in consiglio anche le liste sotto questa soglia, purché il candidato presidente collegato abbia superato il 5%).
Premio di maggioranza al 54%
La governabilità assicurata con un robusto premio di maggioranza per la lista (o le liste) che appoggiano il candidato governatore vincente. Alla lista, o coalizione di liste, che appoggiano il candidato presidente eletto sono garantiti 1almeno 27 seggi (il 54% del totale).
Per approfondire:
● Non solo regionali, nel 2020 al voto in mille comuni
● Dossier sulle regionali 2020
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