Coinvolti 250mila utenti

Regno Unito, fallite altre due società fornitrici di energia

Pure Planet e Colorado Energy, finanziate da BP Plc, hanno annunciato di aver cessato l’attività, portando il numero totale di famiglie che sono state costrette a cambiare fornitore dall’inizio di agosto a quasi due milioni

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2' di lettura

Non si arresta nel Regno Unito la crisi del settore energetico, ora scosso dal collasso di altri due società fornitrici con circa 250mila clienti. Il 13 ottobre Pure Planet e Colorado Energy, finanziate da BP Plc, hanno annunciato di aver cessato l’attività, portando il numero totale di famiglie che sono state costrette a cambiare fornitore dall’inizio di agosto a quasi due milioni. Dall’inizio di agosto, sono ben 12 le società operanti nel campo della erogazione di servizi dell’energia elettrica del e gas che hanno dichiarato fallimento.

Nei giorni scorsi, il ministro per gli Affari economici britannico, Kwasi Kwarteng, ha messo in guardia la scorsa settimana sul fatto che un numero crescente di fornitori avrebbe probabilmente cessato l’attività. Gli ultimi fallimenti mostrano che la crisi sta ancora peggiorando.

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I clienti delle due società di utilities fallite saranno trasferiti a nuove società, secondo l’Authority regolatrice dell’energia del Regno Unito, Ofgem. Trovare un sostituto sta diventando sempre più difficile poiché la maggior parte dei fornitori più grandi ha già assunto un gran numero di nuovi clienti provenienti da aziende fallite, arrivando al limite delle proprie capacità di assorbimento senza l’aiuto finanziario del governo.

Nel Regno Unito il prezzo del gas è più che quadruplicato quest’anno. Molti piccoli fornitori non si sono completamente coperti contro il rischio di un innalzamento dei prezzi, il che significa che devono acquistare gas ed elettricità costosi sul mercato. Allo stesso tempo, non possono trasferire la maggior parte di questi costi aggiuntivi ai propri clienti a causa di contratti fissi e di un tetto massimo governativo per alcune tariffe.

Al momento in caso di fallimento, i clienti vengono automaticamente riallocati attraverso un processo noto come fornitore di ultima istanza, in base al quale Ofgem indica il subentro obbligatorio di un’altra società per garantire la fornitura di energia agli utenti coinvolti. Finora, il processo ha funzionato. Ma se un grosso fornitore fallisce, il regolatore nominerà un amministratore speciale per limitare il rischio di caos del mercato creato dal tentativo di trasferire rapidamente un gran numero di clienti a un altro fornitore.

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