ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl quesito del Lunedì

Regole, tempi e modalità per sbloccare la liquidazione del conto corrente agli eredi

Banche e clienti: la documentazione per identificare con sicurezza i soggetti per la divisione della provvista, oltre alla determinazione degli importi di spettanza di ciascuno

di Massimo Cavallari

2' di lettura

Domanda. Un soggetto, titolare di conto corrente bancario cointestato con il coniuge, è deceduto. La vedova si è rivolta alla filiale della banca chiedendo che le fosse messa a disposizione la sua quota del50% e che la restante quota fosse suddivisa tra tutti gli eredi. La banca, pur avendo ricevuto la dichiarazione di atto notorio da parte di tutti gli eredi, non ha voluto ripartire la somma, chiedendo copia della denuncia di successione. Prontamente la successione è stata predisposta e presentata, ma la banca non ha voluto erogare agli eredi le somme spettanti, motivando che, per ragioni amministrative, le occorrono circa tre mesi per la liquidazione. Il comportamento della banca è corretto in tutte le sue fasi? Avendo ricevuto dagli eredi la certificazione di atto notorio, perché ha imposto la presentazione della dichiarazione di successione prima dello scadere dei termini (un anno)?

Risposta. Si ritiene che il comportamento della banca sia corretto. Infatti, nel caso di decesso del titolare di un conto, la banca, per poter attribuire le provviste ivi giacenti a chi di dovere, richiede:
- il certificato di morte;
- l'atto di notorietà o la dichiarazione sostitutiva;
- copia del verbale di pubblicazione del testamento, se presente;
- la dichiarazione di successione.
Tale documentazione è necessaria agli istituti di credito per identificare con sicurezza i soggetti cui spetta la divisione della provvista, oltre alla determinazione degli importi di spettanza di ciascuno. È, dunque, chiaro che tutta la documentazione pretesa serve alle banche per avere la sicurezza di attribuire correttamente le somme del de cuius alle persone che, per legge o per testamento, hanno diritto a succedere. Con riferimento ai tempi richiesti per la liquidazione, solitamente la banca si riserva un determinato periodo per procedere alla liquidazione del conto, in modo che non vi siano poi poste che rimangono impagate. Il termine di tre mesi è, in effetti, il periodo massimo e la tempistica varia anche in funzione dei servizi che sono legati al conto da chiudere.

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Il quesito è tratto dall'inserto L'Esperto risponde in edicola con Il Sole 24 Ore di lunedì 17 aprile.

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