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Remix 4.4, a Roma nuova personale di Gian Luca Gentili

Quarantaquattro tele, di grandi e piccole dimensioni, dittici, assemblaggi, sculture, animate da un intreccio di segni, simboli e parole

3' di lettura

Una nuova personale di Gian Luca Gentili inaugura a Roma, lunedì 17 aprile 2023. Remix 4.4 è il titolo della mostra curata da Marta Banci, in cui l’artista presenta quarantaquattro tele, di grandi e piccole dimensioni, dittici, assemblaggi, sculture, animate da un intreccio di segni, simboli e parole. Gentili, nella nuova produzione artistica, genera immagini bizzarre di un mondo fantastico quasi futuristico, che dialogano armoniosamente tra loro.

Gentili artista “ribelle”

Testimonianze di un mondo selvaggio e poco ordinario, le opere di Gentili catapultano il visitatore in una nuova dimensione sospesa, in un ambiente dove non manca il colore. Remix 4.4 esplora i poliedrici interessi dell’artista, il quale slega ogni atto creativo da possibili gerarchie e celebra un’arte primitiva. La pittura comunica il suo mondo interiore, Gentili è l’artista “ribelle” che ha inseguito fin da subito i suoi ideali: nelle sue tele c’è tutto, non risparmia i colori e l’arte è la sua voce. Le sue opere sono caratterizzate da corpi animati, l’essere umano viene spogliato di ogni particolarismo per generare figure sempre meno umanizzate, abbozzate in maniera quasi puerile. Volti, donne, accenni di ritratti che si alternano a creature antropomorfe, donano allo spettatore un forte senso di vivacità.

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Il numero magico

Avverso da sempre a un ordine prestabilito, l’artista crea movimento, celebra l'arte, la musica, rappresentala vita ed esplora nuove vie. «Dopo un anno preciso dall’ultimo evento espositivo, tenutosi a Roma, il prolifico architetto Gian Luca Gentili, tornerà ad esporre i suoi nuovi lavori ad aprile, in occasione di una grande mostra, intitolata Remix 4.4. Il titolo della mostra è prodigioso, poiché racchiude in sé non solo la parola “remix” – che si riferisce al mixaggio di diversi linguaggi e codici, sia reali sia virtuali, che caratterizzano la cultura contemporanea; ma anche il numero “quattro”, che può essere attribuito alla data di nascita dell’artista, ma allo stesso tempo rievoca il numero magico della cultura ispano-latina – celata nel simbolismo delle sue tele. Si tratta di una produzione cospicua, costituita da tele di diverso formato e tecnica – dalle piccole alle grandi dimensioni, dallo spray alla vernice industriale – che verte su alcuni temi della ricerca artistica italiana ed internazionale, quali le culture underground, le identità di genere, i diversi generi musicali, che hanno fortemente suggestionato l’immaginario dell’artista».

Incantesimi, ossessioni, feticci, fantasie

Se nelle prime produzioni di Art brut, Gentili dipingeva paesaggi distopici e figure tribali, che rappresentavano un “monito” per tutti; nei lavori più recenti ha deposto le armi, dedicandosi alla ostensione di figure fluide, ovvero esseri mutevoli e asessuati, che non sono più né uomo né donna né animale, e ad una pittura ancestrale dalla lettura orizzontale, in cui lo spettatore può perdersi, confondersi, vibrare. «Una pratica primordiale e a tratti orgiastica, in cui il numero consistente di teschi e landscape oscuri e infernali, rappresentati nei lavori del passato, diminuisce, lasciando spazio a incantesimi, ossessioni, feticci, fantasie e derive emotive che stanno emergendo sempre di più nella dimensione immateriale e sensibile del mondo contemporaneo».

Riflettere sul presente

Non mancano le consuete citazioni della cultura pop, grazie alla presenza di personaggi dell’imagerie popolare, come ad esempio Topolino, oppure attraverso la scelta di una gamma cromatica vivace e a tinte piatte, che ricorda le pitture tipiche degli anni Sessanta e Settanta negli Stati Uniti ed in Europa. «Quella di fronte cui il pubblico si ritrova, non è una pratica della maturità o della maturazione dell’artista, ma una forma espressiva al di là del tempo, dello spazio, delle appartenenze culturali, che libera lo spettatore dalla logica del consumo e dello spettacolo, lasciandolo riflettere in modo profondo sulla condizione in cui viviamo».

Biografia

Architetto, docente ed artista, Gian Luca Gentili nasce e lavora a Roma. Laureato in Architettura presso l'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ha collaborato con la Facoltà di Architettura per tre anni. Nel 1997 è diventato professore all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dal 1998 svolge la libera professione di architetto. Dal 2011 ad oggi è professore di Design presso la R.U.F.A., l’Università di Belle Arti di Roma, portando avanti anche il suo lavoro di artista.

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