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Remy Cointreau in rosso a Parigi, prospettive deludenti per il mercato Usa

Il produttore di alcolici prevede per l'esercizio in corso un andamento meno positivo rispetto al precedente. Male in particolare il primo semestre, poi recupero nel secondo

di Giuliana Licini

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Remy Cointreau a mal partito alla Borsa di Parigi, per la delusione suscitata dalle caute prospettive per l’esercizio al marzo 2024, che si preannuncia meno positivo dell’anno finanziario da poco concluso. Il titolo produttore di cognac, liquori e champagne è tra i peggiori dell’indice Stoxx Europe 600 e trascina al ribasso anche l'altro big francese degli alcolici Pernod Ricard. Remy Cointreau ha indicato di aspettarsi una stabilizzazione dei suoi risultati durante l'anno finanziario in corso, con una «conferma del livello di redditività» e un fatturato «stabile su base organica». Il gruppo precisa di aspettarsi che le vendite subiranno un «marcato calo» nella prima metà dell'esercizio e una «forte ripresa della crescita» nella seconda metà.

In particolare è prevista nel primo semestre una forte flessione del fatturato negli Stati Uniti, anche per effetto di basi di paragone elevate, che dovrebbe però essere seguita da un rimbalzo. Nell’insieme, tuttavia, Remy Cointreau si aspetta un rallentamento dei consumi negli Usa, anche se il livello resterà superiore a quello dell’ante-pandemia. Andrà meglio nel resto del mondo, in particolare in Cina, dove è attesa una crescita rilevante. Sono inoltre positive le prospettive per le vendite negli aeroporti, grazie alla forte ripresa del traffico aereo. Quanto all’esercizio 2022-2023, Remy Cointreau ha annunciato un aumento del 17,9% del fatturato su basi reported e del 10,1% % in dati organici, a 1,55 miliardi di euro. La performance – ha spiegato la società – «riflette il forte aumento dell'effetto price-mix», vale a dire l'aumento dei prezzi di vendita, parallelamente alla stabilità dei volumi. Il gruppo, che pubblicherà i risultati annuali completi del 2022-2023 il primo giugno, preannuncia una «forte» crescita, esclusi gli effetti di perimetro e di cambio, dell'utile oper.ativo corrente, nonché un miglioramento della redditività.

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