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Renault ora guarda avanti: con Rafale punta sul premium

La Casa francese ridefinisce la propria strategia e amplia l’offerta con modelli inediti. Grande attesa per il ritorno di R4 e di R5, due icone del brand che nel 2024 rinasceranno elettriche

di Federico Cociancich

L'origine del nome. Il nome Rafale è ispirato a quello del velivolo Caudron Renault Rafale che, nel 1934, raggiunse i 445 km/h con il favore del vento e di uno studio aerodinamico all'avanguardia per i tempi

3' di lettura

Renault ha recentemente ribadito la propria strategia di decarbonizzazione nell’intero ciclo di vita dei veicoli, riaffermando l’ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica in Europa nel 2040 e nel mondo entro il 2050. All’interno di questo scenario rivedremo quindi a breve, ovviamente in versione alla spina, modelli storici di grande successo: dopo la R5, già in avanzata fase di test, alla fine del 2024 sarà la volta della Renault R4. Le due vetture condivideranno la piattaforma CMF-B EV ma, mentre la R5 sarà sostanzialmente una citycar e prenderà virtualmente il posto della Twingo, la nuova R4 sarà un crossover lungo quattro metri che raccoglierà l’eredità della Zoe. La Casa ha inoltre diverse interessanti novità in arrivo nel prossimo futuro: la nuova Rafale, il primo Suv coupé della Casa francese; l’Austral, l’attesa erede della Kadjar; e l’Espace, il suv per le famiglie.

La Rafale deve il suo nome al mondo dell’aviazione, si ispira infatti alla storia di Renault come produttore di motori per l’aeronautica negli anni ’30, e punta a ritagliarsi il suo spazio nel segmento D. Con questa vettura debutta il nuovo linguaggio stilistico voluto dal Gilles Vidal, neo capo designer del marchio, che propone linee più audaci, specialmente nella parte anteriore, rispetto a quelle storiche Renault.

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La nuova Renault Austral, prodotta nella fabbrica spagnola di Palencia, è invece un suv appartenente al segmento C che ha solo motorizzazioni ibride, seppur con potenze che arriveranno anche a 200 cv: è infatti il primo modello della Casa francese basato sulla nuova piattaforma CMF-CD di terza generazione, progettata dall’Alleanza Renault Nissan Mitsubishi.

Austral infatti è la capostipite di una famiglia che comprende Espace e Rafale.

Tanta la tecnologia a bordo dei nuovi modelli, controllabile dal display centrale del sistema OpenR link posto in verticale in stile Tesla (già visto su Megane e-tech, Espace e Austral) mentre, tra le soluzioni meccaniche, spicca l’asse posteriore sterzante che le permette di fare inversione in pochi metri e che è decisamente inusuale su vetture di questa categoria. Dopo cinque generazioni e 40 anni di storia anche l’iconica Espace, derivata da Austral, diventa a tutti gli effetti l’ennesimo Suv, seppur pensato per le famiglie. Abbandona di fatto le linee da monovolume e soprattutto le motorizzazioni diesel. Pur scordando l’incredibile capacità di un tempo che consentiva mini traslochi, la nuova Espace offre tanto spazio a bordo (è disponibile anche a sette posti), un elevato comfort di guida e una tecnologia evoluta che integra i servizi Google come Maps e Assistant.

La nuova Espace sarà offerta, almeno inizialmente, esclusivamente in versione full hybrid da 200 cv con due motori elettrici che lavorano in sincronia con un turbobenzina da 1,2 litri a tre cilindri da 130 cv.

Alzando lo sguardo, il futuro del Gruppo Renault prende forma nell’innovativa concept car H1st Vision (Human First Vision), presentata recentemente dalla consociata Software République al Viva Tecnology di Parigi, il salone dedicato all’innovazione e alle startup. Software République è una “piattaforma di innovazione aperta” realizzata d con Atos, Dassault Systèmes, Orange, STMicroelectronics, Thales e ovviamente il gruppo Renault.

Il nuovo concept è solo un di manifesto che esprime la visione, incentrata sull’uomo, della mobilità del futuro. Tante le innovazioni che contiene, alcune delle quali , più concrete che verranno presto adottate dal fruppo, altre più sperimentali, come la realizzazione di un gemello virtuale digitale in grado di comunicare con sistemi oggi indipendenti (infrastrutture, servizi pubblici, energia, utenti): tale sistema consente di modellare, visualizzare e simulare i diversi casi d’uso nel mondo reale.

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